“Facciamo due conti. Abbiamo 21 Comitati Regionali e Delegazioni significa che 108 nuove società in 4 anni sono esattamente 27 all’anno, che ripartite per le aree coinvolte sono 1,28 all’anno per ognuno delle 21 aree. Se non siamo in grado di fare neanche questo, allora è meglio andare tutti a casa”. Lo sottolinea Antonio Consiglio, Coordinatore del Comitato Elettorale dell’avv. Maurizio Condipodero, candidato alla Presidenza FIBS, che in questa intervista riprende un tema forte della campagna elettorale ovvero l’obiettivo di creare 108 nuovi club nei prossimi quattro anni, fattore chiave per far crescere il movimento.
“Sappiamo che questa cosa ha suscitato parecchio scalpore, probabilmente perché ormai ci siamo assuefatti a subire le situazioni e le contingenze piuttosto che a gestirle. Ecco un altro paradigma che vogliamo cambiare; abituiamoci a concentrarci sulla soluzione e non sul problema. Anche in questo caso la situazione per quanto difficile e complessa non è affatto inattuabile ed è fondamentale concentrarsi su alcuni fattori chiave. Innanzi tutto, investire nella formazione di giovani tecnici italiani, nei confronti dei quali sviluppare delle conoscenze, competenze e capacità a 360 gradi. Si dovranno creare delle forti interazioni con i Comitati Regionali, ma anche con le Associazioni del territorio, portando avanti un principio di mutualità e sostenibilità. Si svilupperanno degli specifici programmi giovanili che dovranno avere un impatto ad ampio spettro, con il coinvolgimento delle maggiori agenzie educative e con il sostegno di iniziative di marketing mirate. Il tutto inquadrato all’interno di un processo industriale gestito dalla Federazione e non più lasciato all’iniziativa del singolo. Altro fattore chiave, perlomeno fino ad una certa età, sarà quello di intercettare risorse per aumentare l’engagement attraverso la cosiddetta “multidisciplinarità”. Ulteriori fattori chiave saranno la formazione di Dirigenti Locali e un modello strategico dedicato alle nuove società”.
Lei si è unito al gruppo che sostiene la candidatura di Maurizio Condipodero. Quali ritiene siano le qualità distintive che potrebbero favorirlo nella competizione per la presidenza della Federazione?
Le principali qualità di Maurizio Condipodero risiedono nelle sue profonde conoscenze del settore sportivo e nelle competenze gestionali sviluppate nel corso della sua lunga carriera. Ha un’approfondita esperienza nella governance sportiva e sa come coinvolgere le diverse parti interessate. Ha una innata capacità di ottimizzare i risultati nonché di apportare innovazione e di promuovere, cosa di non poco conto, un ambiente collaborativo; tutto ciò lo riteniamo non solo fondamentale, ma anche indispensabile, per affrontare le sfide della Federazione e portare il baseball e il softball italiani verso nuovi traguardi. Per lui parlano poi i risultati che è riuscito ad ottenere nel corso della sua brillante carriera di dirigente sportivo e nell’ambito della sua esperienza come Presidente del CONI Calabria. La sua visione strategica punta ad ampliare la base e a valorizzare il talento giovanile, creando delle fondamenta solide su cui costruire le varie infrastrutture per rendere il baseball e il softball italiani più accessibili e competitivi.
Dal programma emerge che la Federazione dovrebbe assumere un ruolo centrale e decisionale, concentrando su di sé attività e dinamiche chiave… se, quindi, attualmente non è così, come dovrebbe essere?
A nostro modo di vedere la Federazione dovrebbe diventare un punto di riferimento per la pianificazione e l’organizzazione delle attività a livello nazionale e internazionale. Dovrebbe assumere ruoli strategici e decisionali, avocando a sé delle dinamiche proattive da far scendere a cascata sul territorio attraverso i Consiglieri Federali e i Comitati Regionali, che dovranno sempre più assumere un ruolo attivo. Oggi come oggi, vuoi anche per la nuova riforma dello Sport, tutte le Associazioni hanno delle enormi difficoltà nel portare avanti le attività e non possono permettersi determinate infrastrutture per poter competere e/o elaborare delle pianificazioni efficaci e di visione per potersi consolidare e crescere. Ed è proprio in questo solco dove deve intervenire la Federazione, attraverso un approccio integrato tra diverse realtà, elemento essenziale per promuovere sviluppo, crescita e un percorso chiaro verso l’eccellenza. In sintesi, vediamo una Federazione come un’azienda, con il suo Amministratore (il Presidente) il suo CdA (i Consiglieri Federali e i Comitati Regionali) che guidano la visione strategica e i suoi Azionisti (le Associazioni) verso i quali, anche con specifiche attività e professionalità, generare opportunità, sostenibilità, proattività e risultati tangibili.
Pensa possa esistere un approccio metodico e operativo che possa avere successo per la FIBS?
Assolutamente sì, e riteniamo che un approccio metodico e operativo sia cruciale per il successo della FIBS, e per quanto articolato e complesso è semplice, e non abbiamo detto facile. Tutto si basa sul concetto di “operatività per obiettivi”. Abbiamo prima parlato di una Federazione da gestire come un’azienda e, pertanto, per prima cosa bisogna partire con l’implementazione di un piano strategico chiaro e ben definito, basato su obiettivi a breve, medio e lungo termine, per poi passare all’adozione di best practice di gestione sportiva. Ci rendiamo conto che questo approccio può rappresentare non solo una novità, ma una forte e consapevole presa di responsabilità. Ma è proprio qui che si dovrà fare la differenza, cambiando appunto paradigma, decidendo di “essere vento e non foglia”. Stabilire una “road map” comporta anche fare delle verifiche periodiche, per comprendere lo stato dell’arte attuale, avendo anche la capacità e la flessibilità di apportare degli aggiustamenti in corso d’opera. In questo processo è fondamentale coinvolgere tutte le parti interessate per creare sinergie e garantire che le decisioni vengano prese in modo informato e inclusivo. Solo così potremo costruire un futuro solido per le nostre discipline in Italia. A questo punto se la domanda è: “ma allora saremo chiamati tutti a dare di più?”. La risposta è assolutamente sì, ma non abbiamo altra scelta.
Riguardo alla Comunicazione e al Marketing, quali strategie concrete intendete adottare per aumentare la visibilità e l’attrattività della Federazione?
Per aumentare la visibilità e l’attrattività della Federazione, intendiamo adottare strategie di comunicazione e marketing mirate. Prima di tutto, lanceremo una campagna di branding che evidenzi la nostra storia e i valori del baseball e del softball, utilizzando social media e piattaforme digitali per raggiungere un pubblico più ampio. In secondo luogo, organizzeremo eventi a tema sul territorio, come giornate aperte e tornei locali, per coinvolgere le comunità e attrarre nuovi praticanti e famiglie. Intendiamo inoltre stabilire collaborazioni con influencer ed ex-atleti di successo, che possano promuovere i nostri sport e farli conoscere a un pubblico più giovane, aumentando così il nostro appeal e la nostra presenza nel panorama sportivo italiano. Riteniamo che comunicazione e marketing siano delle “scienze esatte” che per massimizzare il loro impatto richiedono competenze specifiche. Pertanto, la nostra strategia prevede di dotarci di professionisti del settore, esperti in comunicazione sportiva e marketing strategico, in grado di sviluppare campagne e iniziative mirate e conseguentemente analizzare i dati per ottimizzare i risultati. Rafforzeremo la nostra presenza online, sui social e sui media in generale, ivi comprese televisioni e quotidiani, creando contenuti accattivanti e monitorando costantemente l’efficacia delle nostre iniziative. Garantiremo così un percorso virtuoso per il raggiungimento dei nostri obiettivi di crescita in termini di visibilità e popolarità.
A meno di due settimane dall’assemblea elettiva, che riscontri avete dal vostro tour sul territorio e quale scenario si sta delineando?
Il quadro che si ravvisa è davvero molto preoccupante. Purtroppo, nel nostro ambiente si è delineata e cristallizzata una logica molto divisiva. Si arriva addirittura a giudicare e a valutare non “cosa” si dice ma “chi” lo dice. E questo è molto grave. In questo modo non si possono raggiungere traguardi e risultati ambiziosi. Il “dividi et impera” non ha mai portato da nessuna parte. Questa situazione ha generato fratture significative nel nostro movimento, creando un clima di conflitto tra le diverse fazioni, e ne abbiamo anche avuto dimostrazione nelle settimane scorse. Ecco, in questo contesto, è nostra sincera convinzione che Maurizio Condipodero possa emergere come quella figura, pacata e riflessiva, capace di riportare serenità ed equilibrio a tutto l’ambiente. Le sue qualità di leader, la capacità di ascoltare e di lavorare per unire le parti, sono esattamente ciò di cui abbiamo bisogno per ricompattare il nostro movimento e farlo tornare a essere unito. È fondamentale che il nuovo Presidente sia in grado di rappresentare tutti, senza alcun pregiudizio e/o retaggio del passato, creando un ambiente collaborativo, costruttivo e dirompente, affinché ci si avvii verso un nuovo rinascimento del baseball e softball italiani.
C’è qualcosa che si sente ancora di voler dire o fare?
Un appello, anzi un invito. Ovvero, vorremmo lanciare un “faccia a faccia” aperto a tutti su una piattaforma online tra i 4 candidati Presidenti, con tempi e modalità da definire a breve. Sarebbe davvero interessante dare questa ulteriore opportunità a tutto il movimento prima delle elezioni.
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