Il 12 aprile 1980 esordiva nel massimo campionato di baseball il non ancora diciottenne Marco Mazzieri.
Il grossetano vestiva la maglia biancorossa e copriva il cuscino di terza base in casa del Ronchi dei Legionari.
Sono passati ventanni e tuttora in veste di capitano tenta di ottenere successi con il club maremmano.
Nel frattempo ha giocato in seconda base, tre volte da lanciatore ed in prima base prima di passare nel ruolo d'esterno dove ha primeggiato, conquistando la nazionale (73 presenze) prima al centro e poi a destra.
Gli abbiamo chiesto i suoi ricordi più vivi di questi venti anni.
“Non dimenticherò mai-ci ha risposto Mazzieri- il fuoricampo di Cortese contro il Nettuno che ci permise di andare in finale contro il Rimini nel 1986. Ricordo il terzo out in casa dei Pirati con il pick off in prima che significò il primo scudetto. Non dimentico l'out nato da una presa in tuffo di Costa con assistenza a Galli, sempre a Rimini, per la conquista dello scudetto 1989. Infine ricordo l'esordio in nazionale agli Europei di Haarlem contro la Svezia“.
Cosa è cambiato maggiormente in questi 20 anni?
“Mi sembra che i giovani abbiano meno dedizione e voglia di imparare avendo avuto negli ultimi tempi facile accesso alle prime squadre. Certamente con l'arrivo di tanti oriundi dovranno rivedere i loro atteggiamenti se vorranno trovare un posto in squadra.“
Questo è il tuo quarto anno da presidente dei giocatori italiani, cosa ha significato questo incarico?
“Una grandissima soddisfazione perché penso sia stata riconosciuta la mia serietà ed il rispetto che ho sempre avuto di compagni ed avversari“.
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