La stagione della caccia

Considerazioni sulla metodologia di ricerca dei partner commerciali

Mentre gli appassionati discutono nei loro tiepidi ritrovi sui “se solo …” della stagione precedente e sugli “americani” che soltanto tre anni fa tiravano in Major in procinto di unirsi alla squadra del cuore per il prossimo anno; mentre gli atleti giocherellano blandamente con pesi e bilancieri in attesa di iniziare la preparazione vera e propria; mentre tutti gli altri, insomma, sono in attesa di sentire di nuovo l’amato toc delle mazze contro le palline, ferve l’attività dei dirigenti impegnati nel reperimento degli sponsor per il prossimo campionato.
nQuesto articolo, naturale seguito del precedente Baseball e sponsor pubblicato il 22 agosto scorso, è proprio dedicato a loro, con l’intenzione di fornire qualche supporto al difficilissimo (spesso frustrante) lavoro che portano avanti.

nnInnanzitutto, da esperto che si scorna ogni giorno con attività di questo tipo, tengo a raggruppare le note che seguono sotto il titolo ipotetico di Come si cerca uno sponsor e non Come si trova uno sponsor non essendo il sottoscritto a conoscenza di formule magiche a tale scopo.
nCome ho già avuto modo di scrivere, spesso negli sport minori il contatto con le aziende trae spunto da una personale conoscenza fra il dirigente sportivo e il manager o l’imprenditore, questo perché quasi sempre le società sportive non dispongono di una struttura che si occupa specificamente della vendita della squadra come mezzo di comunicazione ed è l’intero l’entourage societario che bussa a qualunque porta venga in mente per coprire finanziariamente la stagione.
nCiò non toglie che quest’attività, cruciale per la vita del sodalizio, possa essere condotta con un approccio corretto di sponsoring; anche perché, una volta ottenuta l’attenzione del potenziale sponsor, è necessario riempire di contenuti oggettivi l’idea di massima dateci una mano.
nBisogna, insomma, potere rispondere alla domanda cosa ci date in cambio del denaro che ci chiedete?.
nLa contropartita che la squadra può fornire è essenzialmente in termini di visibilità.
nÈ utile e necessario, quindi, produrre un’adeguata documentazione di questa visibilità.

nnLa presentazione
nUna corretta relazione di vendita, inizia con una completa scheda di presentazione della società, una sorta di carta d’identità in cui indicare, ad esempio, l’organigramma (nomi e ruoli) e i recapiti; cenni storici come la data di fondazione, i campionati disputati e i titoli vinti anche a livello giovanile; il roster almeno della prima squadra.

nnnLa rassegna stampa
nIl lavoro di documentazione deve però iniziare molto prima della ricerca degli sponsor, e deve coprire almeno l’intera stagione precedente.
nL’accurata raccolta degli articoli nei quali la squadra è citata, è infatti non solo un indispensabile documento storico per la società sportiva e un atto doveroso nei confronti dello sponsor abbinante per quella stagione, ma anche un supporto fondamentale per il rinnovo del contratto o la ricerca di un nuovo partner commerciale.
nPer quanto riguarda la copertura, l’arco della stagione agonistica può andare benissimo, ma nulla vieta di considerare l’anno solare: anzi, la divulgazione delle notizie e la cura dei rapporti con gli organi di informazione in off-season sono un aspetto di cui il baseball italiano si occupa troppo poco, finendo con lo scomparire completamente nei mesi invernali, con buona pace della nostra famosa visibilità.
nDa questo punto di vista il 2000 è stato eclatante, con le squadre di A1 non ammesse ai playoff che hanno terminato le loro fatiche in luglio e la prospettiva di non comparire sui media per almeno 7-8 mesi! Assolutamente inaccettabile per chi dovrebbe sponsorizzarle.
nUn corretto sistema di classificazione degli articoli, che devono riportare data di pubblicazione e testata, considera anche la separazione fra quelli apparsi sulla stampa nazionale e quelli relativi alla stampa locale, che hanno ovviamente un ritorno di visibilità molto diverso.
nMetodi più sofisticati possono considerare, ad esempio:
n

    n
  1. numero delle foton

  2. leggibilità del marchio dello sponsor nelle foton
  3. apparizioni del nome dello sponsor nei titolin
nnImpegnativo ma indispensabile il monitoraggio degli altri media:
nuna tabella riassuntiva dei passaggi televisivi, con indicazione di emittente, data, orario di inizio e di chiusura e, magari, il corredo di una videocassetta, sarà di sicura efficacia in fase di vendita, pur nella difficilissima situazione in cui versa il baseball (al pari di molti altri sport, a dire il vero) nei rapporti con le TV nazionali.
nRAISPORT, con la quale la Fibs ha stipulato un accordo di esclusiva, come tutti i canali satellitari, non ha certificazione Auditel, non è quindi possibile fornire dati statistici di ascolto della sintesi che trasmette settimanalmente durante il campionato. Possiamo però, con scarso margine di errore, ipotizzarli molto bassi, anche in funzione della ancora non elevata diffusione relativa delle antenne satellitari nel nostro paese.
nCorretto anche l’inserimento nel report degli spazi ottenuti sulle TV locali, che nascono spesso da rapporti diretti fra la società e le redazioni sportive cittadine.

nnAssolutamente da tenere in considerazione i passaggi radiofonici, con l’indicazione delle emittenti che con cronache dirette, trasmissioni dedicate, all’interno di contenitori sportivi o anche solo saltuariamente, seguono le vicende della squadra.

nnDulcis in fundo, una rassegna stampa completa deve, oggi, documentare le presenze Internet. E qui concedetemi di parlare di noi, perché Baseball.it , nel corso del 2000, ha garantito al nostro baseball una copertura senza precedenti, con la pubblicazione quotidiana di cronache, notizie e commenti, per giungere poi al botto conclusivo del play-by-play della finale scudetto, che ha contato centinaia di contatti da parte degli appassionati di tutta Italia.
nNon solo. Baseball.it ha anche messo in rete centinaia di citazioni delle squadre e dei loro sponsor, certamente aumentando la cultura di sponsoring prima di tutto all’interno del movimento stesso, ma anche presentando una formula di gestione del sito web che sta già fungendo da campione per altre discipline.

nnEsistono poi delle metodologie per quantificare l’esatto controvalore degli spazi ottenuti dall’azienda sponsor grazie all’abbinamento. Sono dati oggettivi che spesso consentono di dimostrare come la sponsorizzazione, a parità di visibilità, sia la forma di comunicazione più conveniente anche dal punto di vista economico.
nEppure, ancora non si esauriscono le potenzialità di un abbinamento sportivo ben gestito. Su questo torneremo prossimamente.

nn

Informazioni su Marco Landi 136 Articoli
Nato a Bologna nel 1965, è sposato con Barbara e papà di Riccardo (31/12/96, batte destro e tira mancino) e lavora da sempre nell'ambito della comunicazione.Dal 1993 al 2004 alla Master Key Bologna, agenzia di consulenza in comunicazione, con competenze specifiche inerenti l'area below-the-line, sponsoring e sales promotion in particolare, e i servizi per l'ufficio stampa.Nel 1991-92 è Coordinatore responsabile della Lega Baseball Serie A, di cui gestisce l'attivita di back office e di comunicazione.Dal 1988 al 1991 è Responsabile marketing e comunicazione della Fortitudo Baseball è stato membro del C.O.L. Bologna per i Mondiali di Baseball Italia '88.In questi anni svolge il lavoro di coordinamento nella redazione dei periodici Fuoricampo e Baseball Magazine.Nel 2002 rientra in Fortitudo e dal 2004 è marketing professional per la Federazione Italiana Baseball Softball. Lettore onnivoro, predilige tematiche di aggiornamento per la propria professionalita, ama il fantasy e colleziona fumetti.Ascolta hard rock in tutte le sue forme.Tenta disperatamente, con il poco tempo a disposizione, di abbassare il suo handicap di golfista, ma questa e un'altra storia...

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