Mike Magnante è un ‘rilievo’ mancino che ha firmato per gli Oakland A’S nel novembre del 1999.
Quando l’ho incontrato negli spogliatoi degli A’S gli ho chiesto di dove fosse originaria la sua famiglia: La famiglia di mio padre è di una cittadina nei pressi di Roma, mentre la famiglia di mia madre è originaria di Torino. I miei genitori sono nati negli Stati Uniti, però. Tutti e due lavorano come insegnanti.
Mi hanno fatto notare che lo speaker dello stadio non pronuncia il tuo cognome correttamente (in inglese la ‘g’ davanti alla ‘n’ ha sempre un suono gutturale, n.d.t.)
Lo so
pensa che a scuola da bambino mi chiamavano ‘Magnety. In effetti, mia nonna impazzisce ogni volta che sente pronunciare il mio nome così. Porta sempre l’esempio di Joe Garagiola, l’unico italo americano di cui pronuncino bene il cognome.
Cosa vuol dire essere un ‘rilievo’? Di solito sono nervoso, quando sono in panchina nel ‘bull pen’. Quando entro, la partita è quasi sempre ancora da decidere. Così io posso diventare l’eroe del giorno, ma anche quello che ha fatto il danno. E’ una cosa alla quale bisogna abituarsi, altrimenti si hanno dei problemi. Il baseball è un gioco nel quale bisogna convivere con la sconfitta. Lo scorso hanno il nostro record era 90-70. Abbiamo perso 70 partite, eppure eravamo tra le migliori e abbiamo vinto la divisione Ovest dell’American League.
Allora, cosa fai quando sei seduto nel ‘bull pen’? L’ho detto, sono nervoso. Il mio cuore va a mille e divento ansioso. Quando vado sul monte, invece, sto bene. Perdo la consapevolezza di tutto, tranne che del battitore e del catcher. Altri mi hanno chiesto se divento nervoso a lanciare in monumenti come lo ‘Yankee Stadium’. Onestamente, per me non conta. Potrei lanciare in un cortile e sarebbe davvero lo stesso. Io escludo tutto il resto: i tifosi, il rumore, le luci e mi concentro solo sulla pallina da lanciare.
Mike Magnante ha una media ‘pgl’ vita di 4. Nel 2001 è entrato a lanciare 46 volte, giocando 40.2 riprese con un record di 1-1 e una media ‘pgl’ di 2.66.
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