Nessuna sorpresa ha caratterizzato l’assegnazione dei premi di matricola dell’anno, annunciati oggi dallo staff delle Major League.
Nella AMERICAN LEAGUE, il titolo è andato all’esterno dei MarinersIchiro Suzuki, il secondo giapponese consecutivo a vincere il trofeo. Il 28enne Suzuki, che ha ottenuto 27 dei 28 primi posti nelle classifiche stilate dai giornalisti della Baseball Writers Association of America, ha vinto il titolo di miglior battitore dell’anno nella AL, con una media di .350, primo rookie a riuscire nell’impresa dal 1964. Suzuki ha anche condotto la classifica della basi rubate in stagione, con 56, e ha messo a segno in tutto 242 valide, stabilendo un record per una matricola. ‘Mi sento un po’ in imbarazzo ad essere chiamato rookie qui negli Stati Uniti-ha detto Ichiro attraverso un interprete-ma mi sono sentito molto soddisfatto oggi, quando ho saputo di aver vinto questo premio, perché sono convinto di meritarmelo, senza alcun dubbio. Il lanciatore di ClevelandC.C. Sabathia è finito secondo nelle votazioni, e il seconda base Alfonso Soriano degli Yankees si è classificato terzo.
Il miglior rookie della NATIONAL LEAGUE è invece il 21enne dei CardinalsAlbert Pujols, che ha ottenuto tutti e 32 i primi posti nelle classifiche dei giornalisti. Pujols ha stabilito un record per una matricola della NL con 130 punti battuti a casa, e ha guidato St.Louis con una media battuta di .329, 37 fuoricampo e 112 punti segnati; ha giocato 78 gare come esterno, 55 in terza base e 43 in prima. L’annuncio del premio conferito a Pujols arriva il giorno dopo l’annuncio del ritiro del compagno Mark McGwire, e il rookie ha commentato: ‘Sono rimasto scioccato quando l’ho sentito ieri sera. Riguardo alla sua polivalenza, Pujols ha aggiunto: ‘Non mi importa dove giocherò l’anno prossimo, di certo mi preparerò bene quest’inverno e andrò allo spring training cercando di trovare ancora un posto in squadra. Secondo nelle votazioni si è classificato il lanciatore di HoustonRoy Oswalt, mentre il terzo posto è andato all’interbase dei PhilliesJimmy Rollins.
Giornalista pubblicista e collaboratore di Baseball.it dall’ottobre 2000, Matteo è un grande appassionato in genere di sport, soprattutto del mondo sportivo americano, che segue da 10 anni in modo maniacale attraverso giornali, radio, web e TV (è uno dei pochi fortunati in Italia a ricevere la mitica ESPN).Per Baseball.it ha iniziato seguendo le Majors americane. Ora, oltre ad essere co-responsabile della rubrica giornaliera sul baseball a stelle e striscie, si occupa di serie A2. Inoltre, nel 2002, per il sito e l’ufficio stampa FIBS ha seguito da inviato lo stage della nazionale P.O. in Florida, la Capital Cup e i mondiali juniores di Sherbrooke (Canada), il torneo di Legnano di softball, e la settimana di Messina, a cui ha partecipato anche la nazionale seniores azzurra. Nel 2003 è stato invece inviato agli Europei Juniores di Capelle (Olanda). Nel 2001 ha anche collaborato alla rivista “Tutto Baseball e Softball”.Per quanto riguarda il football americano, da 3 anni segue il campionato universitario e professionistico americano per Huddle.org, oltre ad essere un assiduo collaboratore alla rivista AF Post. Nel 2003 partecipa al progetto radio di NFLI, ed è radiocronista via web delle partite interne dei Frogs Legnano.Dopo aver collaborato per un periodo di tempo ai siti web Inside Basketball e Play it, nel 2001 ha seguito i campionati di basket americani (NBA e NCAA) per Telebasket.com, in lingua italiana e inglese. Ora segue la pallacanestro d’oltreoceano per Blackjesus.it.Più volte apparso come opinionista di sport americani a Rete Sport Magazine, trasmissione radiofonica romana, lavora stabilmente nella redazione di Datasport, dopo una breve esperienza in quella di Sportal.Nel 2003 ha lavorato anche per l’Ufficio Stampa delle gare di Coppa del Mondo di sci a Bormio.Ha 26 anni, è residente in provincia di Lecco e si è laureato in scienze politiche alla Statale di Milano. La sua tesi, ovviamente, è legata allo sport: il titolo è “L’integrazione dei neri nello sport USA”. Il suo sogno è dedicare tutta la vita al giornalismo sportivo, in particolare nel settore sport USA.
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