
Saggia idea quella di mantenere le tre partite a week-end in A1. E’ innegabile che vada fatto qualcosa di mirato a livello di comunicazione per stimolare tutti i media a parlare di più del nostro sport. Proprio mentre sto scrivendo “Mamma Rai” sta irradiando un servizio sul campionato di hockey su ghiaccio all’interno del famoso Sportsera. Dico hockey su ghiaccio, con un massimo campionato di otto squadre concentrate nelle valli trentine ed un numero di praticanti nettamente inferiore al nostro movimento. Perché loro sì, basesoft “mai” all’interno di Sportsera? Comunque, a quanto pare, dalle dichiarazioni del presidente Fraccari, ci sono delle buone intenzioni per cambiare rotta. Vedremo. Mi preoccupa, invece, la fuga degli spettatori dai diamanti. Forse un piccolo contributo per incrementare il pubblico potrebbe essere quello di istituire un premio, sfruttabile nei play-off, alle prime due squadre classificate nella regular season. Questo potrebbe risvegliare interesse, rendere ulteriormente avvincenti certe sfide. Insomma, si dovrà fare sul serio in ogni partita e sarà vietato nascondersi. Sull’argomento stranieri concordo in pieno sui tre giocatori da schierare contemporaneamente il venerdì sera perché questo aumenterà ulteriormente la qualità del torneo di A1, facendo crescere tecnicamente gli italiani e gli oriundi in chiave Nazionale. A mio avviso è stato un grosso errore togliere lo straniero in A2 ed in B negli anni scorsi e poter finalmente tornare a tesserarne uno per squadra è una autentica botta di salute. D’accordo, è giusto tutelare i talenti di casa nostra, ma se un italiano vale veramente il posto che occupa, nessuno straniero sarà in grado di toglierglielo. Se invece un italiano è mediocre è giusto che il suo posto, a certi livelli, possa essere messo in discussione. Meglio uno straniero nel posto giusto che aggiunge spettacolo e competitività. Il problema delle società sta nel fatto di portare a casa stranieri ed oriundi di qualità, riducendo al minimo il rischio di tesserare i cosiddetti “pacchi” da rispedire al mittente. Sarebbe più che mai opportuno, ma mi rendo conto che non è per nulla facile, creare un’agenzia in grado di selezionare atleti d’oltreoceano pronti per i nostri campionati. Pur pagando l’inevitabile aggio, le società sarebbero maggiormente tutelate sui rischi che corrono attualmente, costrette spesso e volentieri ad ingaggiare atleti a “scatola chiusa” con tutti i rischi annessi e connessi. Atleti di qualità fanno senz’altro bene a tutto il movimento e la Nazionale ne trarrebbe giovamento, soprattutto ora che è praticamente vietato sbagliare. A proposito, la conferma della Garman e la scelta di Faraone sono mosse più che mai azzeccate e tempestive. Saranno due Nazionali che andranno in campo pensando al “plurale” e non certo al “singolare”: la mentalità giusta che eviterà di perdere certe partite come quella contro la Russia agli ultimi Europei maschili di Bonn. Il lavoro da fare è tanto ma le prime mosse, in un clima di vera democrazia, fanno ben sperare.
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