Chi si aspettava che il Paternò sarebbe stata una meteora, si è dovuto ricredere. Al termine di una stagione giocata alla pari contro tutti, il nove siciliano si è conquistato sul campo la permanenza tra le 10 elette. Ora viene il difficile. Nel senso che ripetersi non è affatto scontato e nel senso che la permanenza nella massima serie è assolutamente vitale per il futuro della società.
Il Paternò ha infatti ottenuto la garanzia che presto potrà giocare in uno stadio nuovo e moderno, per il quale verranno investiti 11 miliardi (di lire, ovvio) di denaro pubblico. Il progetto è già esecutivo e, realisticamente, il nuovo impianto potrebbe essere completato nel volgere di 3 anni. La permanenza in A1, insomma, viene vista come una necessità, più che un desiderio.
La squadra che disputerà il Campionato di serie A1 2002 è però a tutt’oggi ancora in alto mare. L’unica notizia quasi certa è che non verrà confermato l’allenatore Galindo. A fungere da manager dovrebbe essere chiamato il cubano Duret, il tecnico della promozione del 2000 e secondo di Galindo lo scorso anno. Con lui collaboreranno 2 tecnici locali. Per quel che riguarda i giocatori, la società era propensa a riconfermare il lanciatore Larreal, che però avrebbe offerte da altri club della massima divisione e potrebbe quindi partire. Sul fronte degli italiani, quasi certe appaiono anche le partenze di Bartolucci (che piace a Parma) e Sforza (possibile destinazione Rimini). La società sta però trattando le riconferme di Fontana, Costa e Carbini. Alla prima squadra saranno probabilmente aggregati alcuni giovani reduci dal campionato di serie ‘B’, ma è evidente che il Paternò dovrà lavorare molto attivamente sul mercato, soprattutto per quel che riguarda la ricerca dei 3 stranieri, che facilmente ricopriranno i ruoli di lanciatore, ricevitore e interbase.
Per ora non ci sono annunci ufficiali da fare. Entro una decina di giorni però dovrebbe essere ufficializzato lo staff tecnico, in modo da dare così il via effettivo alla campagna di rafforzamento.
Nato nel 1963, Riccardo Schiroli è giornalista professionista dal 2000.
E' nato a Parma, dove tutt'ora vive, da un padre originario di Nettuno. Con questa premessa, non poteva che avvicinarsi alla professione che attraverso il baseball. Dal 1984 inizia a collaborare a Radio Emilia di Parma, poi passa alla neonata Onda Emilia. Cresce assieme alla radio, della quale diventa responsabile dei servizi sportivi 5 anni dopo e dei servizi giornalistici nel 1994. Collabora a Tuttobaseball, alla Gazzetta di Parma e a La Tribuna di Parma. Nel 1996 diventa redattore capo del TG di Teleducato e nel 2000 viene incaricato di fondare la televisione gemella a Piacenza. Durante la presentazione del campionato di baseball 2000 a Milano, incontra Alessandro Labanti e scopre le potenzialità del web. Inizia di lì a poco la travolgente avventura di Baseball.it. Inizia anche una collaborazione con la rivista Baseball America.
Nell'autunno del 2001 conosce Riccardo Fraccari, futuro presidente della FIBS. Nel gennaio del 2002 è chiamato a far parte, assieme a Maurizio Caldarelli, dell'Ufficio Stampa FIBS. Inizia un'avventura che si concluderà nel 2016 e che lo porterà a ricoprire il ruolo di responsabile comunicazione FIBS e di presidente della Commissione Media della Confederazione Europea (CEB). Ha collaborato alle telecronache di baseball e softball di Rai Sport dal 2010 al 2016. Per la FIBS ha coordinato la pubblicazione di ‘Un Diamante Azzurro’, libro sulla storia del baseball e del softball in Italia, l’instant book sul Mondiale 2009, la pubblicazione sui 10 anni dell’Accademia di Tirrenia e la biografia di Bruno Beneck a 100 anni dalla nascita.
Dopo essere stato consulente dal 2009 al 2013 della Federazione Internazionale Baseball (IBAF), dal giugno 2017 è parte del Dipartimento Media della Confederazione Mondiale Baseball Softball (WBSC). Per IBAF e WBSC ha curato le due edizioni (2011, 2018) di "The Game We Love", la storia del baseball e del softball internazionali.
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