Investire molto, e bene, sull’attività giovanile.
E’ questo, a mio giudizio, uno dei punti cardine sul quale società e Federazione dovranno cercare di lavorare in forte sinergia per dare un consistente impulso a tutto i movimento.
Coltivare l’entusiasmo per i giovani, così da poter alimentare egregiamente il futuro.
Parliamoci chiaro, attualmente il professionismo nei nostri baseball e softball non esiste ancora.
Lo sforzo che bisogna fare è quello di impedire a chi è troppo forte di soffocare i più piccoli. L’oriundite esasperata nelle serie minori potrebbe creare troppi sbalzi e tanti ragazzi rischierebbero di non trovare spazio.
Solo la gioia per questo meraviglioso gioco potrà innescare il virtuoso volano della salvezza.
E’ fondamentale credere ed investire nel lavoro oscuro degli allenatori che prestano il loro impegno nell’attività giovanile. La loro missione è quella di allevare i talenti e di vivere la carriera dei loro giovani giocatori o giocatrici come se fosse la propria vita. Bisogna entrare nella parte e capire che non è per nulla premiante lavorare sodo nei vivai, e non solo per un discorso puramente economico.
La realtà odierna è che si guarda sempre e troppo al vertice ed, eccezion fatta per alcune ‘isole felici, poco, troppo poco, alla base.
Ricordiamoci però che la crescita dei grandi club e conseguentemente di tutto il movimento, è legata a doppio filo alla vita delle piccole società dove un ragazzo od una ragazza emergenti possono diventare una stella.
Credo ci voglia quindi maggior coraggio verso i giocatori e le giocatrici tra i diciassette ed i venti anni.
E’ sbagliato e falso pensare che non siano pronti per palcoscenici come la B e la A2.
Il talento non è sufficiente se non ci sono spinte giuste e precise responsabilità.
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