Il signore del Camp

Kelly Sharitt coordina l'attivita' del complesso dei Mets a Port St. Lucie

L’ospite della comitiva azzurra presso la struttura di allenamento dei Mets a Port St. Lucie è Kelly Sharitt, che sul biglietto da visita porta la qualifica di ‘minor league equipment coordinator”. Nell’organizzazione risponde direttamente al responsabile del Farm System, che ha come superiore diretto il Direttore Generale.
E’ lui, un gigante dall’età indefinibile, che fa funzionare tutta questa complessa struttura. La sua carriera nel baseball è iniziata con gli Yankees appena dopo il College, come fisio terapista. Qualche anno fa l’opportunità di entrare nell’organizzazione dei Mets.
In realtà io dirigo la ‘club house’. Ad occuparsi delle attività di campo è Guy Conti.
Immagino che il momento più impegnativo dell’anno per voi sia lo Spring Training: Certo, tra la squadra di Grande Lega e le formazioni minori ci sono qualcosa come 190 giocatori qui. I giocatori di Major League però sono nello stadio principale, dove si trova una struttura differente.
Quante persone lavorano sotto di te? Ho 10 dipendenti a mia disposizione. Noi ci occupiamo di tutto. Dalla lavanderia, ai pranzi, alla manutenzione dei campi di gioco.
I Mets sono noti per essere una delle migliori organizzazioni: Indubbiamente. Cerchiamo di fare un servizio di prima classe per le nostre squadre. Iniziamo dall’abbigliamento dei giocatori. L’immagine ha la sua importanza, sia quando gli atleti si presentano in campo sia quando viaggiano.

Quante squadre si stanno ancora allenando qui a Port St. Lucie? Al momento abbiamo 2 formazioni di Singolo A che disputano la stagione ridotta: i Mets di Kingsport, Tennessee e la nostra squadra di Brooklyn.
Oltre all’Italia. Pensi che questa ospitalità nei nostri confronti si potrà ripetere? Sono convinto di sì. Un paio d’anni fa venne a prepararsi la Corea. E’ interesse delle organizzazioni professionistiche allacciare rapporti con paesi lontani dagli Stati Uniti. Il futuro del baseball non può prescindere dall’internazionalizzazione.

Informazioni su Riccardo Schiroli 1199 Articoli
Nato nel 1963, Riccardo Schiroli è giornalista professionista dal 2000. E' nato a Parma, dove tutt'ora vive, da un padre originario di Nettuno. Con questa premessa, non poteva che avvicinarsi alla professione che attraverso il baseball. Dal 1984 inizia a collaborare a Radio Emilia di Parma, poi passa alla neonata Onda Emilia. Cresce assieme alla radio, della quale diventa responsabile dei servizi sportivi 5 anni dopo e dei servizi giornalistici nel 1994. Collabora a Tuttobaseball, alla Gazzetta di Parma e a La Tribuna di Parma. Nel 1996 diventa redattore capo del TG di Teleducato e nel 2000 viene incaricato di fondare la televisione gemella a Piacenza. Durante la presentazione del campionato di baseball 2000 a Milano, incontra Alessandro Labanti e scopre le potenzialità del web. Inizia di lì a poco la travolgente avventura di Baseball.it. Inizia anche una collaborazione con la rivista Baseball America. Nell'autunno del 2001 conosce Riccardo Fraccari, futuro presidente della FIBS. Nel gennaio del 2002 è chiamato a far parte, assieme a Maurizio Caldarelli, dell'Ufficio Stampa FIBS. Inizia un'avventura che si concluderà nel 2016 e che lo porterà a ricoprire il ruolo di responsabile comunicazione FIBS e di presidente della Commissione Media della Confederazione Europea (CEB). Ha collaborato alle telecronache di baseball e softball di Rai Sport dal 2010 al 2016. Per la FIBS ha coordinato la pubblicazione di ‘Un Diamante Azzurro’, libro sulla storia del baseball e del softball in Italia, l’instant book sul Mondiale 2009, la pubblicazione sui 10 anni dell’Accademia di Tirrenia e la biografia di Bruno Beneck a 100 anni dalla nascita. Dopo essere stato consulente dal 2009 al 2013 della Federazione Internazionale Baseball (IBAF), dal giugno 2017 è parte del Dipartimento Media della Confederazione Mondiale Baseball Softball (WBSC). Per IBAF e WBSC ha curato le due edizioni (2011, 2018) di "The Game We Love", la storia del baseball e del softball internazionali.

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