Sto sorvolando l'Atlantico. Il jet della Continental Airlines che ci riporta a casa è ai suoi bei 30.000 e passa piedi di quota e attorno a me dormono quasi tutti. Ma io sono sovra dimensionato, per dormire su un aereo. L'ho sempre detto, sono nato per viaggiare in business class. Ma l'argomentazione non è ancora passata al vaglio di chi di dovere.
L'orologio del mio computer indica le 3.53 di mattina. Lui è rimasto all'ora italiana, che è anche quella a cui mi devo tornare ad abituare. Per me però sono le 10 di sera e io non vado mai a dormire così presto (non che sia un 'viveur', tranquilli, perchè le mie ore piccole sono sostanzialmente composte da letture, film, partite di baseball…). Figuriamoci se posso quindi prendere sonno…seduto, soprattutto dopo che il pitching coach azzurro Roberto Radaelli ha abbassato il suo sedile. Ma da come si agita, credo che anche la mia ingombrante presenza disturbi lui.
Ecco che scrivo, allora. Innanzi tutto per rimgraziare…l'umanità per avermi concesso di vivere questa esperienza.
Mi sono sempre lamentato del fatto che ho dato tanto al baseball e ne ho ricevuto poco in cambio, fin da quando ho tentato di essere un giocatore. Ma evidentemente parlavo troppo presto.
La posizione che ho assunto per scrivere in aereo è curiosissima. Per fortuna sono in un posto di corridoio, se no non ci sarei materialmente stato. L'unico aspetto problematico è che tutti i 300 passeggeri (non 'semplici passeggeri', mi ricorda uno slogan della Continental, ma 'una priorità') sembrano aver deciso di passare di qui. O perchè sono curiosi di vedere quel che faccio, o perchè amano scontrarsi con me.
Parlando della Continental e del suo slogan, devo dire che questa compagnia ha un parco assistenti di volo decisamente senile. Ma non era un mestiere che si doveva fare solo da giovani? Non per altro, ma anche l'occhio vuole la sua parte.
Ho accennato ieri al fatto che ci aspetta una stagione di baseball molto interessante. Secondo me, sarà un bel campionato. E visto che di solito coi pronostici ci prendo (Ah, ah), e che non sono nemmeno troppo lucido, a sorpresa mi voglio sbilanciare adesso, che non ho visto neanche una partita.
Pronostico azzardato, quindi: per me la più forte è Bologna. Completa, con un anno in più d'esperienza, mi pare abbia i gradi per candidarsi al successo. Così come il Nettuno, d'altra parte, che detiene il titolo. I laziali però hanno due “ma”. Non dispongono più in panchina di Faraone (e con tutto il rispetto per il mio vecchio compagno di giochi 'Pantera' Bagialemani, non è una perdita da poco) e devono ancora completare il monte di lancio. Un po' come il Cus Parma, che comunque esce dall'inverno con una fisionomia abbastanza definita che può far ben sperare i suoi esigenti tifosi.
Il Grosseto è giovane ma solido, certamente si candida ai play off. E poi c'è il Rimini. Che ha come sempre annunciato grandi nomi ma è reduce da una brutta delusione.
Comunque vada, ci sarà lotta per entrare nelle prime quattro.
Come dite? Che non ho fatto pronostici, in sostanza? Beh, sono poco lucido ma non suonato del tutto, concedetemelo.
Il fisioterapista della nazionale Canali sbircia lo schermo del mio computer. Non può fare altro, perchè gli tengo la luce accesa e di dormire nemmeno per lui se ne parla. Ma adesso basta.
L'avventura è finita davvero. Prima di accorgercene, vedremo l'aeroporto di Malpensa sotto di noi. E la vita di tutti i giorni ricomincerà.
A proposito della miniera belga di ieri, non è che io mi lamenti. Solo che a Stuart, Florida, si stava proprio bene. E un po' di nostalgia c'è già.
Alla prossima.
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