Il Cantine Ceci Cus Parma usciva dalla peggior stagione degli ultimi 30 anni e aveva bisogno di essere rifondato.
Detto e fatto: la società è intervenuta pesantemente sul mercato e la squadra al via della stagione ha una fisionomia del tutto diversa da quella della stagione precedente.
Iniziamo dalla ‘zona centrale’. E’ nuovo l’interbase, il dominicano Batista. Referenze ottime, passato tra Doppio e Triplo A, dovrebbe essere una garanzia. L’interbase delle ultime stagioni, l’azzurro La Fera, è stato invece ceduto al Rimini in cambio del lanciatore Torri e denaro.
Partiti Buonocore e Ori, sono arrivati 2 catcher. Sean Mulligan, ex professionista, contenderà il posto al giovane italo americano Vince Parisi, che ha giocato in college fino alla prima divisione.
Le altre mosse di mercato sono state orientate più che altro a rafforzare il ‘line up’. Dall’Australia è arrivato, con passaporto italiano, Clint Balgera, uomo dalle ottime credenziali in battuta ma che nel suo paese giocava come ‘designato’. Si è definito un prima base, forse giocherà anche esterno. Dal Collecchio, via Fortitudo Bologna, è stato preso in prestito Ettore Finetti, che si è recentemente messo in luce in azzurro e che garantisce anche una certa duttilità in difesa. Perso Vecchi, che giocherà in A2, il ruolo di terza base verrà coperto con l’ex Caserta Tony Forelli con Adami come prima alternativa.
Dallo Junior Parma sono stati infine prelevati Caravita, che potrebbe essere una delle alternative a Ceccaroli in prima base, e Paini, uomini che in A2 hanno battuto a più di 450 di media.
In definitiva il Cus ha messo assieme un line up davvero di peso, considerato che sono sempre disponibili i ‘veterani’ Fochi e Ceccaroli e che ‘parcheggiato’ negli Stati Uniti c’è un bomber come Di Pace. Semmai, la squadra appare carente dal punto di vista della corsa, essendo il solo Batista uomo accreditato di una certa velocità.
Continuando con i difetti, non è stato affatto risolto il problema della successione al capitano Fochi (classe 1964) in seconda. Logica vorrebbe che si desse fiducia al giovane Brambilla, che è stato confermato in rosa e difficilmente avrà spazio all’interbase. Ettore Finetti comunque nasce come seconda base e rappresenta una valida alternativa. Anche perché Fochi, a giudicare da come è messa la rosa oggi, lo vedremo spesso in pedana di lancio.
Proprio lo staff di lanciatori attuale mi frena dal dire che questa squadra può competere per il titolo. L’unico partente certo è l’australiano Tonkin in gara 1. Per il resto, a disposizione ci sono soltanto Torri, le cui condizioni sono tutte da verificare, Fochi e Ceccaroli. A giorni verrà annunciato un quinto nome, ma la rotazione resta corta in maniera problematica.
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