Fare il mio mestiere a volte è il massimo, altre il minimo. Ad esempio quando tocca andare a Bologna 2 volte in 24 ore perché una partita viene rinviata per pioggia.
Come dice Mario Salvini, mio collega (nonché amico e compagno di squadra
ex, vah, perché da tempo non lo vedo in divisa
), a baseball ‘a volte si vince, a volte si perde e a volte piove. Questo l’ho accettato. Mi sento però meno pronto a capire che c’è una logica dietro al fatto che, in una serie in cui 2 partite su 3 sono emozionanti, io abbia scelto di riprendere l’unica che si è rivelata scontata. Andando anche a Bologna 2 volte in 24 ore, per giunta.
Come spesso accade, comunque, non tutto il male viene per nuocere. Con la troupe abbiamo scelto una trattoria della prima periferia di Bologna e abbiamo fatto onore alla cucina emiliano romagnola. Che io conosco benissimo, per carità.
Non so proprio dove sarei potuto nascere, se non fossi nato in Emilia Romagna.
Forse per questo mi ha un po’ disturbato il visitatore del forum che si preoccupa del fatto che, facendo l’ipotesi di promozione di San Marino e Reggiana, il campionato di baseball rischia di diventare quasi un torneo regionale.
Uhm
guardavo il quadro delle partecipanti alla prossima serie A di calcio (mica lacrosse
): Piacenza, Modena, Parma, Bologna. Eh, sono 4 emiliane. E poi ci sono anche Milan, Inter, Atalanta, Brescia e addirittura Como, 5 lombarde. Metà delle squadre, insomma, sono racchiuse in 2 Regioni. E allora? Forse sfugge che lo sport italiano è organizzato secondo il principio che chi è più bravo gioca in serie A. Infatti, nel calcio Fiorentina e Napoli sono in B, belle sciolte, e finché non vinceranno il campionato non saranno promosse.
Ma mi rendo conto, vi sembrerò strano. In Italia risulta sempre esserlo, chi ama la meritocrazia.
A proposito di Emilia Romagna, rientrando a Parma ho sentito attraverso la radio la notizia che il Parma calcio aveva vinto la Coppa Italia contro la Juventus. Che spirito sportivo che abbiamo noi italiani: mi è arrivato un messaggio che diceva più o meno “non gioire, che tanto la Coppa la Juventus l’ha venduta”. Per acquistare chissà chi dal Parma, ovvio. Discorsi che fanno onestamente venire il vomito, anche se non sono tifoso del Parma.
Sono andato a cercare i caroselli di auto, ma pioveva e non li ho trovati. O erano già finiti o non c'erano stati per niente.
Per poco non mi perdo, in compenso. A Parma a maggio ci sono le elezioni e ogni 2 minuti aprono un cantiere.
Per gli amici di Parma, riporto al proposito questa ‘freddura’.
Due amici si incontrano e uno dice all’altro: ‘Hai un bel cane. Che razza è?’
Risponde l’amico: ‘Mah, credo sia un incrocio’.
‘Beh, allora tienilo in casa. Se lo vede il Sindaco ci fa una rotonda
’.
Comunque, sabato sono tornato a Bologna e ho provato una certa ansia.
A Parma c’era un sole malaticcio; a Reggio Emilia cadeva qualche goccia; a Campogalliano pioveva alla grande; a Modena nord c’era il sole e a Modena sud pioveva; a Bologna Borgo Panigale ho visto dei nuvoloni di un bigio che mi sono spaventato; al ‘Gianni Falchi’ ho pensato che non potevo farmi venire la paranoia per il maltempo e che se pioveva, amen.
Non è caduta una goccia.
In compenso, bivaccando negli uffici della Fortitudo a fine gara, ho aperto il sito web di Repubblica e ho letto la notizia: ‘Nubifragio a Bologna. Si valutano i danni. Mi ero perso qualcosa?
Questa settimana il weekend, iniziato venerdì, si è concluso domenica sera.
A Parma, ritrovo ore 10.30, si è giocato alle 12.40. Barbaramente, perché senza colazione nello stomaco ho dovuto praticamente anche saltare il pranzo.
A Bologna la partita è in compenso iniziata verso le 17. Alle 20.30 eravamo ancora lì a scambiarci con i colleghi di tutta Italia (c'é più gente interessata ai risultati di baseball di quel che potreste immaginare, specie nei momenti più improbabili…) e mail a base di ‘rl’ e ‘hr’. Sono convinto che, se per caso qualcuno della polizia postale ci stava controllando, sicuramente gli è venuto il sospetto che il nostro possa essere un linguaggio cifrato di qualche organizzazione malavitosa.
Il campionato, comunque, va. Io anche. Non ho per altro ancora stimato quanti chilometri percorrerò da qui ad ottobre, ma la cosa mi stimola. Anche perché mi permette di scovare tante belle storie per voi, non necessariamente di baseball.
Come questa: una barista, durante una delle mie peregrinazioni, si è sentita in dovere di confidarmi che lei e suo marito si sono conosciuti quando lui ha cercato di scipparla, una quindicina di anni fa.
Va da sé che questa coppia di idoli ci terrà compagnia tutte le volte che io passerò dal loro bar.
Parlando del prossimo futuro, giusto per rendervi edotti vi informo del fatto che venerdì prossimo viaggio fino a Nettuno.
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