Mercoledi a Haarlem e giovedi a Rotterdam è in programma la sfida tra i detentori delle Coppe europee: Neptunus Rotterdam e Kinheim. Eelco Jansen (33 anni) quest’anno dopo 9 stagioni ad Haarlem (Nicols e Kinheim) ha deciso di terminare la sua carriera di giocatore di baseball col Neptunus a Rotterdam, intenzionato a vincere ancora e a stabilire qualche record.
Indubbiamente ci sta riuscendo. Dieci giorni fa Eelco lanciava la seconda no-hit della sua carriera e come numeri è il miglior lanciatore olandese del campionato, dietro l’ australiano Becker. Dall’ 11 Dicembre 2001 Eelco è padre di Wesley e desidera a ritirarsi dalla Nazionale nel 2003 per dedicarsi meglio alla sua famiglia, che risiede a Heerhugowaard.
Lo abbiamo intervistato in una saletta del ‘Familie Stadion a Rotterdam: Parlaci della no hit. Hai avuto premonizioni? Non sentivo niente speciale prima della gara contro il TornADO, divenuta il mio secondo no-hitter nella ‘Hoofdklasse’. Il mio primo era stato in realtà un perfect game. Giocavo col Kinheim ed era il 1997. La seconda è arrivata abbastanza tranquillamente, soprattutto dopo che ho concesso la base ad Adonis Kemp, annullando la possibilità di un perfect game.
Quando hai cominciato a capire cosa stava succedendo? Solo nella sesta ripresa ho cominciato a pensare. Ringrazio l’interbase Jeroen Sluijter e gli altri compagni di squadra, senza loro non sarei mai riuscito.
Cosa ti dicevano i compagni di squadra? Durante le ultime riprese nessuno ha detto qualcosa di speciale, ma dopo il terzo out della nona tutti mi hanno abbracciato. Questa impresa l’ho voluta dedicare a mio figlio Wesley, che ha appena compiuto sei mesi.
Nella Super Coppa affronti il tuo passato: E’ anche per questo che ho accettato la proposta del Neptunus. Volevo terminare la mia carriera alla grande. A Haarlem ho tanti amici, ma qui c’è voglia di vincere. Siamo decisamente favoriti per la Super Coppa e spero che ci qualificheremo anche per la finale di Coppa Campioni a Barcellona. In semifinale vogliamo eliminare i nostri rivali olandesi dell’HCAW per assicurare a noi e al torneo una finale veramente grande contro i Campioni d’Italia. Conosco il Nettuno come squadra con una storia che merita rispetto, ma anche come scuola permanente di talenti locali. Comunque, prima di pensare al Nettuno e all’Hcaw dobbiamo battere le avversarie del girone, i padroni di casa del Viladecans e la squadra russa, entrambe da temere.
Parli dell’Italia in termini di grande rispetto: Il massimo per ogni giocatore olandese è l’incontro col baseball italiano, dal ragazzo fino al veterano. La storia del baseball europeo è sempre stata la finale tra gli eterni rivali di Italia e Olanda, non importa che si giochi a livello nazionale o di club. Per me il baseball italiano è sempre stato l’esempio di un vero avversario, per quello mi sono sempre preparato al massimo.
Ultimamente si sono diradate le occasioni di confronto tra Italia e Olanda: Il baseball del nostro continente merita che le finali siano giocate al meglio delle cinque partite, anche se qualche volte gara 4 e 5 si sono rivelate inutili. E’ successo a Nettuno (europei di 1991: 5-0 per l’Italia), ma anche nel 1993, quando a Stoccolma abbiamo sorpreso gli Azzurri con un 4-1 in finale. Gara 5 era per me il primo incontro diretto con l’Italia. Come rookie di 23 anni lanciavo contro Ceccaroli, però abbiamo vinto, 11-0 se non mi sbaglio.
Parlaci di te: Sono nato a Heemskerk presso Haarlem, ma il baseball l’ho imparato con gli Herons di Heerhugowaard. Nel 1993 sono andato ai Nicols, ma alla fine della stagione la società è fallita. Dal 1994 fino al 2001 ho lanciato per il Kinheim, sempre a Haarlem. Per questo club ho lanciato la finale della Coppa delle Coppe 1994 contro il Parma a casa sua: forse e stata la mia miglior gara in assoluto, una vittoria di 1-3, malgrado un inizio difficile contro una squadra piena di campioni. Due anni dopo in Coppa dei Campioni il Parma ci ha preparato la rivincita in finale: 1-3 per gli italiani. Grazie al baseball sono andato a Atlanta e Sydney, convocato per le selezione olimpiche del 1996 e del 2000. Col Kinheim ho guadagnato il titolo nazionale una volta, ma adesso sono pronto a vincere ancora di più col Neptunus, squadra piu stabile e ben organizzata. E’ possibile che il mio trasferimento al Neptunus abbia squilibrato la consistenza dei due staff di lanciatori. Con me forse il Kinheim avrebbe avuto più possibilità. Giocandomi contro, credo daranno il massimo.
Che obbiettivi hai per il 2002? Quest’anno voglio dedicarmi completamente al baseball, per cercare di ottenere tutti i successi probabili a tutti i livelli, compreso quello della Nazionale di Robert Eenhoorn. E’ stato lui a chiedermi di vestire ancora la maglia arancio, quando volevo ritirarmi dalla Nazionale l’anno scorso. Essere in una squadra selezionata da Eenhoorn è un onore, per questo sono disponibile ancora quest’anno. Il prossimo anno voglio davvero dire basta. Mi dedicherò completamente al mio club e, soprattutto, alla mia famiglia. Mia moglie se lo merita, dopo tutti i sacrifici che ha fatto in tanti anni di baseball.
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