Il nostro problema è la difesa

Il via al girone di ritorno del massimo campionato è un occasione per parlare di qualche curioso dato statistico

Chi, almeno un po', ha giocato a baseball (o anche softball) sa che dalle nostre parti l'allenamento si riduce in tantissimi casi al cosiddetto 'batting practice'. In particolare a livello giovanile.
Dieci o 20 smazzate, le prime sono smorzate, con tutto il resto della squadra schierata in campo.
Questo è uno dei tanti motivi per cui il nostro baseball ha nelle difese la componente più scarsa.

Non che allenare il gioco difensivo basterebbe. Coprire un ruolo a baseball con successo è abitualmente possibile in virtù di talento, caratteristiche e attitudine. Anche “pratica”, certo. Ma secondo me in parte minore.
Giocare partite aiuterebbe già di più, ma qui si entra nel territorio dell'ovvio.

Torniamo al tema: siamo scarsi in difesa. E i numeri ce lo dimostrano.
Nel baseball di alto livello la difesa è una componente di rilevanza assoluta, quindi dare un'occhiata ai numeri delle Grandi Leghe americane ci aiuterà.

In NATIONAL LEAGUE quest'anno gli Astros sono la squadra che ha commesso meno errori: 38. Considerando che a questo punto sono state giocate circa 80 partite, significa 1 errore ogni 0.475 partite. In soldoni: meno di 1 errore ogni 2 partite.
Gli Astros sono dei veri fenomeni e lo dimostrano i numeri dei loro interni centrali. All'interbase Julio Lugo ha commesso 4 errori in 52 partite, mentre Vizcaino ne ha commesso 1 in 21. In seconda base Craig Biggio ha solo 3 errori in 71 partite giocate.
Se andiamo alla peggior squadra della lega troviamo sorprendentemente i Mets: 71 errori, ovvero 1 ogni 0.888 partite, sempre meno di 1 a partita. Sull'annata dei Mets pesano i 13 errori su 72 partite di Rey Ordonez, l'interbase che 2 anni fa gioco 100 partite consecutive senza sbagliare mai. Il seconda base Alomar ne ha commessi 5 su 77.
La miglior squadra dell'AMERICAN LEAGUE non è fenomenale come gli Astros. Gli Orioles hanno commesso fin qui 47 errori. Rispettabile comunque la media: 1 ogni 0.59 partite, con l'interbase Bordick (1 errore in tutto) e il seconda base Hairton (2) a fare le star.
La forbice con l'ultima è mneno evidente, rispetto alla National League. I Royals hanno commesso 64 errori, una media di 1 ogni 0.81 partite. I loro interni centrali sono bravi ma 'umani': l'interbase Perez ha commesso 9 errori in 79 partite, il seconda base Febles 8 in 66.

Veniamo ora alla nostra SERIE A1.
Sotto la media di 1 errore a partita troviamo solo 2 squadre: il Cantine Ceci Cus Parma (24 errori in 27 partite, media 0.888) e la Danesi Nettuno (25, media 0.925).
Vi balzerà all'occhio il dato: la media di errori della miglior difesa della nostra A1 è esattamente uguale a quella della peggior difesa delle 'Majors'.
Parma ha anche un interbase con rendimento da grande baseball: Bautista, che ha commesso appena 4 errori. Fochi in seconda, ma con molte meno partite giocate, ne ha commesso addirittura solo 1. Nettuno ha 2 giocatori che si alternano nei ruoli di interno centrale. Miller ha commesso 1 errore da seconda base e 5 da interbase, Schiavetti è a 2 + 6.
Se il paragone tra la prima difesa d'Italia e l'ultima delle Major non bastasse, segnaliamo che la terza formazione italiana è la Semenzato Rimini a parità con la GB Ricambi Modena. Di errori ne hanno commessi entrambe 34. Si tratta di una media di 1.26 errori a partita, per meglio dire: 6 errori ogni 5 partite. Si scende poi ai 35 della Faliero Sarti Firenze, ai 38 dell'Italeri Bologna ai 42 (media 1.55 a partita: 3 errori ogni 2 partite) del Grosseto, che nonostante questo dato è pienamente in lotta per i 'play off'.
Quasi drammatici sono, infine, i numeri difensivi di Colavita Anzio (53 errori: 1.96 errori a partita) e Warriors Paternò (media 2.14, oltre 6 errori ogni turno di campionato!).

In Olanda le cose non vanno troppo meglio. Nel senso che l'unica squadra ad avere un rendimento difesnivo di livello superiore è il Neptunus Rotterdam (18 errori in 27 partite: media 0.67) e, non a caso, il Neptunus ha vinto gli ultimi 2 titoli olandesi e le ultime 2 Coppe dei Campioni. Con 24 errori in 27 partite l'Hcaw, finalista contro il Neptunus a Barcellona, si colloca sullo stesso piano delle migliori del nostro campionato.

Non ho intenzione di commentare: spero semplicemente che questi dati non vengano letti e snobbati con una alzata di spalle.

Informazioni su Riccardo Schiroli 1199 Articoli
Nato nel 1963, Riccardo Schiroli è giornalista professionista dal 2000. E' nato a Parma, dove tutt'ora vive, da un padre originario di Nettuno. Con questa premessa, non poteva che avvicinarsi alla professione che attraverso il baseball. Dal 1984 inizia a collaborare a Radio Emilia di Parma, poi passa alla neonata Onda Emilia. Cresce assieme alla radio, della quale diventa responsabile dei servizi sportivi 5 anni dopo e dei servizi giornalistici nel 1994. Collabora a Tuttobaseball, alla Gazzetta di Parma e a La Tribuna di Parma. Nel 1996 diventa redattore capo del TG di Teleducato e nel 2000 viene incaricato di fondare la televisione gemella a Piacenza. Durante la presentazione del campionato di baseball 2000 a Milano, incontra Alessandro Labanti e scopre le potenzialità del web. Inizia di lì a poco la travolgente avventura di Baseball.it. Inizia anche una collaborazione con la rivista Baseball America. Nell'autunno del 2001 conosce Riccardo Fraccari, futuro presidente della FIBS. Nel gennaio del 2002 è chiamato a far parte, assieme a Maurizio Caldarelli, dell'Ufficio Stampa FIBS. Inizia un'avventura che si concluderà nel 2016 e che lo porterà a ricoprire il ruolo di responsabile comunicazione FIBS e di presidente della Commissione Media della Confederazione Europea (CEB). Ha collaborato alle telecronache di baseball e softball di Rai Sport dal 2010 al 2016. Per la FIBS ha coordinato la pubblicazione di ‘Un Diamante Azzurro’, libro sulla storia del baseball e del softball in Italia, l’instant book sul Mondiale 2009, la pubblicazione sui 10 anni dell’Accademia di Tirrenia e la biografia di Bruno Beneck a 100 anni dalla nascita. Dopo essere stato consulente dal 2009 al 2013 della Federazione Internazionale Baseball (IBAF), dal giugno 2017 è parte del Dipartimento Media della Confederazione Mondiale Baseball Softball (WBSC). Per IBAF e WBSC ha curato le due edizioni (2011, 2018) di "The Game We Love", la storia del baseball e del softball internazionali.

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