Ho ricevuto diverse richieste per commentare la sconfitta dell'Italia contro gli Stati Uniti di venerdì sera e non posso quindi esimermi dal farlo: gli americani sono più forti di noi. Punto e a capo, proprio come si chiama questa rubrica.
Non è che ci sia molto altro da dire, ma vediamo comunque di spiegarci meglio.
Con la presenza di lanciatori dalle qualità tecniche eccellenti (Castelli, Pilato, De Santis, Nava…giusto per non fare nomi) l'Italia si è sentita una delle favorite del torneo. Ed è bello pensare al fatto che abbiamo iniziato un Mondiale convinti di non doverci nascondere.
Quel che è meno bello è sentire oggi le solite storie di sempre. Ad esempio che “Loro sono in campo tutti i giorni da mesi”.
Suvvia, ammettiamo che le cose sono più semplici. Gli stati Uniti sono la crema di un movimento universitatio immenso. D'altra parte, le squadre universitarie americane hanno quasi sempre vinto contro l'Italia. Io personalmente ricordo solo 3 vittorie: nel 1973 a Parma (homer di Varriale e Luciani, 'oriundi' per la cronaca), nel 1980 in Giappone (prendemmo a pallinate Frank Viola, addirittura; ed eravamo 'oriundissimi') e nel 1986 a Rotterdam, quando abbiamo mandato inj campo la nostra miglior nazionale di sempre.
Nella sostanza, se mi si viene a dire che potevamo giocare meglio ci sto. Ma vincere sarebbe stata comunque un'altra faccenda.
Gli altri discorsi, per favore, lasciamoli da parte. Sia quello sulla “opportunità di convocare gli oriundi” che quello su “cosa fare per far crescere i nostri giovani”.
Non è che siano discorsi poco importanti, ma fanno parte della programmazione dell'attività, ovvero del prossimo inverno. Qui in Sicilia l'Italia è per giocare un Mondiale. E giocarlo nel migliore dei modi.
Il punto è: quante partite possiamo vincere?
Sfortunatamente, di Cina, Corea e Canada sappiamo poco. Purtroppo, noi italiani non facciamo dello 'scouting' la nostra migliore qualità. La Corea, poi, non la vedremo nemmeno una volta, prima di affrontarla.
In ogni caso la Corea è costruita sulla base della squadra Campione del Mondo juniores e di conseguenza scarsa non è. Il Canada, a logica, è al nostro stesso livello. La Cina dovrebbe essere inferiore.
Sto parlando a sensazioni, sia chiaro. Ma sembrerebbero essere le stesse dei nostri tecnici, che stanno pensando di opporre De Santis alla Corea, Pilato al Canada e Massimino alla Cina.
L'Italia, insomma, giocherà una partita alla volta e cercherà di vincere sempre.
E' un buon patto. Ma noi, intendo noi che commentiamo ma allo stesso tempo noi appassionati, non dobbiamo dimenticare mai una cosa: siamo pur sempre l'Italia, ogni passo che muoveremo oltre la prima fase dovrà essere preso come un piccolo successo.
In verità, comunque, il successo autentico lo avremmo se riuscissimo ad arrivare alla cerimonia di chiusura di domenica 11 agosto con la sicurezza di aver giocato al 100{f0941bbadbd5f8d44d0dc03ecaa3a1c5aa4328389593f6dc033cfb24d593bfd5}. Cosa che nel passato delle nostre nazionali non è che si possa affermare troppe volte.
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