Cuba è ancora la più forte

I caraibici battono in finale gli Stati Uniti con un netto 6-0

Ha vinto ancora Cuba e questo successo della squadra caraibica è uno dei più significativi degli ultimi anni. Con una squadra di prospetti si sono confrontati con gli universitari americani e davvero non c'è stato confronto.

La più classica delle finali si gioca anche come sfida tra giovani 'numeri uno': ii lanciatore americano Sleeth (21 anni), che non perde da oltre un anno, e il suo collega cubano Avila (24 anni), che ha appena vinto il titolo cubano con Holguin, squadra per la quale ha lanciato 156 inning quest'inverno. Gli italiani in campo sono ben tre: gli arbitri Serafini (capo), Fabrin (in prima) e Fusto (lungo la linea di foul di destra). Lo stadio “Nebiolo” è gremito e in avvio di gara decide di non schierarsi.
Il punteggio si sblocca alla seconda ripresa. Il partente americano Sleeth commette un errore con lo slider, che gli resta in mezzo al piatto, e Dani Miranda gli manda la palla in orbita.
Cuba incrementa il vantaggio al terzo. Sleeth sembra in difficoltà: Denis lo tocca in valido con uno spiovente beffardo a destra e il lanciatore americano colpisce Varona. La valida di Vega e un successivo errore di tiro degli esterni costano 2 punti agli americani. Sull'azione Vega è il secondo out in terza e, nella scivolata, si infortuna. Al suo posto nel line up entra Rolexis Molina, che in difesa gioca terza base. Denis passa interbase e Varona si sposta in seconda. Per gli Stati Uniti comunque la situazione si fa preoccupante, anche perchè gli americani sono a secco di valide contro Avila.

Sleeth continua a subire. Apre il quarto passando in base Pedro Rodriguez e, dopo l'eliminazione di Dani Miranda, subisce un singolo da Juan Miranda. Con i corridori agli angoli il partente americano mette però al piatto Valido e fa battere Delgado sul seconda base.
Gli americani sembrano smarriti. Non sono nemmeno troppo fortunati, visto che al quarto una potente linea di Aubrey viene colta al volo da Denis con un tuffo sensazionale alla sua destra. Subito dopo Jackson rompe la no hit di Avila, ma l'attacco americano non dà seguito alla sua valida.
Cuba invece non perdona. Un errore del terza base Hill, che consente a Denis di arrivare salvo in prima con zero out, invita i caraibici a giocare corto al quinto. Varona esegue magistralmente il 'bunt' di sacrificio e Molina lo fa segnare con una valida all'esterno centro.
Gli americani iniziano a diventare più concreti. Al cambio campo toccano infatti 2 valide, ma non riescono ad andare oltre la seconda base.
Al sesto la partita di Sleeth, che è sembrato lontano dalla miglior condizione, finisce e al suo posto il manager americano Prado inserisce Stuart Littleton. Cuba però non cambia registro. Varona 'ruba' letteralmente una valida grazie alla sua velocità, arriva in terza sulle rimbalzanti consecutive di Vega e Anderson e segna sulla valida di Pedro Rodriguez. Le speranze degli americani di rientrare in partita appaiono a questo punto onestamente poche.

Sembrano ancora meno dopo il settimo inning. Gli Stati Uniti aprono il loro turno d'attacco con una valida di Quentin. Con un out, anche Costa buca la difesa cubana e Fuld riempie le basi con un'intelligente smorzata: Avila sta vivendo il suo primo momento di difficoltà, ma si trae di impiccio mettendo al piatto Patterson e facendo battere sull'interbase Hill.
All'ottavo gli americani alzano, forse definitivamente, bandiera bianca. Alla valida di Aubrey fa seguito una battuta in doppio gioco di Jackson che tarpa le ali al line up a stelle e strisce.
Cuba oltretutto segna anche al nono. Valido apre la seconda ricevendo 4 ball, ruba la seconda e segnerebbe, se una secca battuta di Delgado non fosse preda di una magia di Weeks in seconda. Il manager americano Prado ha però visto abbastanza e la partita di Littleton finisce qui. In pedana sale il 'closer' americano Huston Street, MVP alle ultime “World Series” di College. Il nuovo venuto comincia malissimo: il suo lancio pazzo vuol dire 6-0 per Cuba. Gli americani non ci sono più e sulla battuta di Varona arriva un errore in comproprietà tra Hill e Aubrey che qualcuno in tribuna sottolinea fischiando.
Il suggello alla gara lo dà al nono l'esterno centro cubano Valido, che corre per venti metri alla sua destra per raccogliere al volo una battuta di Quentin. Cuba vince il primo titolo Mondiale universitario e lo fa senza discussione.

CUBA 0 1 2 0 1 1 0 0 1 = 6
USA 0 0 0 0 0 0 0 0 0 = 0
note: battute valide Usa 7, Cuba 9; errori Usa 3, Cuba 1.
Lanciatori: Sleeth (p.) rl 5 – so 4 – bb 1 – bv 6 – pg 2; Littleton rl 3.1 – so 3 – bb 1 – bv 2 – pg 2; Street rl 0.2 – so 1 – bb 0 – bv 1 – pg 0; Avila (v.) rl 9 – so 4 – bb 2 – bv 7 – pg 0;
Fuoricampo: D. Miranda (2°, 1p.)
USA: Patterson INT, Hill 3B, Aubrey 1B, Jackson DH, Powell RIC, QUentin ED, Weeks 2B, Costa ES, Fuld EC, Sleeth LAN.
CUBA: Varona INT, Vega 2B (Molina), Anderson ED, P.J. Rodriguez DH, D. Miranda 1B, J. Miranda ES, Valido EC, Delgado RIC, Denis 3B, Avila LAN.
Arbitri: Serafini, Fabrin (Italia), Sei Ichi (Giappone), Lien Yung-Shao (Taiwan), Fusto (Italia), Sim Tae Suk (Corea)

Informazioni su Riccardo Schiroli 1199 Articoli
Nato nel 1963, Riccardo Schiroli è giornalista professionista dal 2000. E' nato a Parma, dove tutt'ora vive, da un padre originario di Nettuno. Con questa premessa, non poteva che avvicinarsi alla professione che attraverso il baseball. Dal 1984 inizia a collaborare a Radio Emilia di Parma, poi passa alla neonata Onda Emilia. Cresce assieme alla radio, della quale diventa responsabile dei servizi sportivi 5 anni dopo e dei servizi giornalistici nel 1994. Collabora a Tuttobaseball, alla Gazzetta di Parma e a La Tribuna di Parma. Nel 1996 diventa redattore capo del TG di Teleducato e nel 2000 viene incaricato di fondare la televisione gemella a Piacenza. Durante la presentazione del campionato di baseball 2000 a Milano, incontra Alessandro Labanti e scopre le potenzialità del web. Inizia di lì a poco la travolgente avventura di Baseball.it. Inizia anche una collaborazione con la rivista Baseball America. Nell'autunno del 2001 conosce Riccardo Fraccari, futuro presidente della FIBS. Nel gennaio del 2002 è chiamato a far parte, assieme a Maurizio Caldarelli, dell'Ufficio Stampa FIBS. Inizia un'avventura che si concluderà nel 2016 e che lo porterà a ricoprire il ruolo di responsabile comunicazione FIBS e di presidente della Commissione Media della Confederazione Europea (CEB). Ha collaborato alle telecronache di baseball e softball di Rai Sport dal 2010 al 2016. Per la FIBS ha coordinato la pubblicazione di ‘Un Diamante Azzurro’, libro sulla storia del baseball e del softball in Italia, l’instant book sul Mondiale 2009, la pubblicazione sui 10 anni dell’Accademia di Tirrenia e la biografia di Bruno Beneck a 100 anni dalla nascita. Dopo essere stato consulente dal 2009 al 2013 della Federazione Internazionale Baseball (IBAF), dal giugno 2017 è parte del Dipartimento Media della Confederazione Mondiale Baseball Softball (WBSC). Per IBAF e WBSC ha curato le due edizioni (2011, 2018) di "The Game We Love", la storia del baseball e del softball internazionali.

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