Ci siamo, vinto il campionato sardo, si parte per Nettuno, nel concentramento Lazio-Sicilia-Sardegna.
Sveglia alle 4.30 del mattino, aereo alle 6.45 per Roma.
Ore 8.30 pulmann per Nettuno, pare che il campo dell'Acquacetosa fosse occupato, quindi non basta varcare il mare, si devono spendere altri soldi per raggiungere la patria del Baseball.
Si arriva a Nettuno alle 10.30 circa, si deve giocare alle 13.00 contro il CUS Messina, ovvero dopo 8 ore e mezzo.
Nel frattempo i padroni di casa hanno giocato alle 10,00 dopo essersi alzati alle 8,00, tornano a casa a riposarsi e mangiare tranquillamente.
La partita finisce alle 16,15 -un quarto d'ora di riposo e si riprende contro i padroni di casa i Lion's.
I nostri ragazzi sono stanchi, sono in piedi da 12 ore.
In due inning ci assestano un 20-0 che non basta, ci si diverte a far scorrazzare i giocatori sulle basi, si fanno 3 giri di line up che ci costringono a cambiare 3 lanciatori per non rovinarli, si battono una quindicina di voli tra l'esterno sinistro ed il centro con scene pietose dei nostri esterni che non tentano minimamente di prenderli: hanno il sole in faccia ed hanno paura di essere colpiti dalla pallina (complimenti a chi ha orientato il campo).
Sul 30-0 il coach di terza decide che è il caso di finirla, forse ha capito che dei ragazzi hanno attraversato il mare per andare a divertirsi e non per essere umiliati.
Si finisce sul 38-1 una semifinale nazionale. Qualcuno parla di rilanciare il Baseball.
Qualcuno dovrebbe spiegare che anche con un 10-1 si poteva arrivare a Verona, ma stiamo parlando di cose astratte, filosofia del Baseball, regole non scritte, ecc.
La nostra opinione è e rimane quella che, continuando di questo passo non solo si dividerà l'Italia politicamente, ma anche sportivamente. A memoria d'uomo, le nostre squadre hanno sempre varcato il mare per giocare semifinali o play off, dai tempi di Beneck. Bisogna finirla con la solfa che la Regione ci da i soldi per le trasferte; ci aiuta questo è vero, ma nella misura del 50-70%, ed i soldi si vedono dopo un anno.
Sarebbe ora di finirla di fare i concentramenti nei soliti posti, noi siamo in frontiera e non abbiamo paura di misurarci con squadre più forti di noi ma vorremmo, ogni tanto, poterci misurare ad armi pari.
Sarebbe il caso, qualche volta, di far spendere 2000 euro per una trasferta anche alle altre squadre e non solo a noi, che di soldi ne abbiamo meno di loro.
Emilio Sonnu (Manager della Yellow Team)
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