Ventidue gare vinte e due salvezze nella regular season 2002, altre due vittorie nella finale playoff, questo è il biglietto da visita di Mattia Salsi, venticinquenne che iniziò a giocare nel Colorno BC allenato da Antonio Galbulli. A Colorno ha fatto tutta la trafila delle giovanili, perdendo il titolo juniores nel 1995 nella finale col Bologna.
‘Quell’anno però non fu un anno nero perché festeggiammo la promozione dalla C2 alla C1 e lo ricordo con entusiasmo
Quando debuttasti nella massima serie?
Nel 1997 con il CUS Parma. Vincemmo lo scudetto e la Coppa delle Coppe. Che stagione!
Per Mattia Salsi undici partite vinte, due perse ed una media Pgl di 7,16.
La tua decisione di andare Reggio?
Giocai due anni a Modena e volevo cambiare aria. A Reggio c’era molta gente che conoscevo bene e l’ambiente mi piaceva. Così scelsi il team della presidentessa Graziella Casali e di Mino Biagini, ed ora eccoci qui a festeggiare la promozione.
Qual è il segreto, se c’è, della tua fantastica stagione?
In primis il duro lavoro imposto da Gibo Gerali con il nostro pitching coach Pablo Abreu, poi l’intera squadra che mi ha sempre sostenuto. L’organico è molto buono e qui entra in gioco il merito della dirigenza che ha fatto gli sforzi per assecondare le volontà di Gerali.
Salsi ha maturato molte presenze anche in Nazionale. Nel 1992 è stato Campione Europeo con la Nazionale Cadetti, nel ’94 e ’95 ancora Campione d’Europa, questa volta con la Juniores, nel 1997 ha partecipato alla tourneè in SudAfrica con la Nazionale maggiore e nel 1998 ha giocato i Mondiali italiani con due presenze: una contro Cuba e l’altra con la Repubblica Dominicana.
Speri in una convocazione per gli Intercontinentali?
Certo che sì. Vedremo. Giocare in A2 non aiuta, però non si sa mai.
E la tua mancata partecipazione ai Mondiali Universitari di Messina?
E’ stata una rinuncia forzata per motivi di salute. Ho contratto una mononucleosi che mi ha impedito di rispondere alla convocazione che sarei stato estremamente felice di onorare come ho sempre fatto nel corso della mia carriera. La Nazionale è la massima aspirazione di ogni atleta ed io alla maglia azzurra ci tengo molto.
Sarai ancora a Reggio Emilia con la Palfinger nel 2003?
Beh, dopo due anni spesi per arrivare in A1, adesso che ci siamo è bello giocarci, non credi?
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