Il sì di Johnson porta Hampton in Florida

Con il definitivo convincimento di Charles Johnson, si è sbloccata una delle prime mega trade di quest’autunno. L’ormai ex catcher di Florida si è convinto a rinunciare alle clausole contrattuali che prevedevano il veto in

Con il definitivo convincimento di Charles Johnson, si è sbloccata una delle prime mega trade di quest’autunno. L’ormai ex catcher di Florida si è convinto a rinunciare alle clausole contrattuali che prevedevano il veto in caso di decisioni a lui non gradite e partirà per Colorado in uno scambio che coinvolge complessivamente sei uomini. Lo seguiranno a Denver il forte esterno Preston Wilson, il lanciatore Vic Darensburg e l’interno Pablo Ozuna. In cambio, i Marilns, che proprio ieri hanno presentato il nuovo skipper Bob Melvin, si sono assicurati l’esterno Juan Pierre e soprattutto Mike Hampton. Ma è proprio attorno a quest’ultimo che le voci di mercato corrono insistenti. Sembra che per l’ex stella di Astros e Mets il passaggio in Florida possa essere solo momentaneo, dato che i Braves parrebbero seriamente intenzionati a ottenere le sue prestazioni. Un incontro preliminare tra l’agente del lanciatore e la dirigenza di Atlanta potrebbe far presagire decisioni in tempi brevi. Questa operazione condizionerebbe fortemente il destino di un altro dei free agent d’oro. Significherebbe infatti la rinuncia definitiva dei Braves a Tom Glavine, che in settimana potrebbe quindi cambiare per la prima volta casacca a 36 anni: sul piatto le offerte dei Phillies e dei Mets.

Un piccolo grande capolavoro di mercato è però arrivato dal Canada, casa Blue Jays. Cercando di trovare un solido numero due nella rotazione alle spalle di Roy Halladay, Toronto è riuscita ad ottenere dagli A’s Cory Lidle in cambio di due prospetti. Lidle non si è detto sorpreso della mossa, visto che in carriera è sempre stato abituato a non far le tende nello stesso team per più di due anni. Certo è che pur non ricevendo la considerazione degli altri assi della squadra californiana come Mulder, Zito e Hudson, Lidle lo scorso anno qualche soddisfazione l’ha ottenuta, lanciando una striscia di 32 inning senza subire punti e inanellando in un mese un parziale di 5-0 con l’incredibile media di 0.20. La contropartita per i californiani parla dell’interno Michael Rouse e del rilievo Chris Moday, che paiono interessanti ma decisamente ancora acerbi per le majors.

Gli Indians hanno lanciato l’ultima controffensiva per cercare di convincere Jim Thome a rifirmare per loro. Ieri si sono susseguiti gli incontri tra il GM della tribù Mark Shapiro e l’agente del devastante prima base. Anche se gli Indians le stanno provando tutte, la differenza tra la loro offerta (11 milioni di dollari l’anno per quattro stagioni) rispetto a quella formulata da Philadelphia (quinquennale da 15 milioni l’anno) lascia per ora poco spazio alla fantasia. A parziale consolazione, Cleveland può guardare al futuro del proprio gioiellino Victor Martinez. Il giovane catcher, pezzo pregiato del vivaio biancorosso ha vinto il Trautman Player of the year Award, premio destinato al miglior giocatore assoluto delle minor leagues, nel 2001 e ora aggiunto il premio come migliore giocatore assoluto della Eastern League, grazie alla sua straordinaria media battuta di .336.

Si è intanto conclusa la serie di 7 partite per la stars Usa impegnate in Giappone. Con una vittoria finale per 4-2, gli uomini delle majors hanno rimontato e vinto la sfida dopo le prime tre sconfitte. Artefice dell’ultimo successo il reparto lanciatori, guidato da Bartolo Colon, impegnato per 6 solide riprese sul monte. Torii Hunter, protagonista di una straordinaria giocata difensiva su una bomba di Nakamuara, è stato insignito del premio come MVP della serie, grazie anche ai due fuoricampo messi a segno in questi giorni.

Informazioni su Emiliano Raccagni 119 Articoli
26 anni, collaboratore baseball Usa

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