Solidarietà, il quinto asso del baseball

La proposta di “aiutarci” nel rispetto delle esigenze delle squadre meno fortunate, è un bel colpo di civiltà. E forse potrebbe cambiare il rapporto tra i “meno amici” del gruppo

Ero a Bologna, domenica scorsa, quale rappresentante della società che presiedo, la Juve 98 di Torino, ma le cose che scrivo le sottolineo quale giornalista. Che in questo caso vuol dire un signore dai capelli bianchi che da quarant'anni osserva cose e fatti e uomini e poi trascrive per la platea che lo legge, i propri pensieri. Ebbene. nella riunione meno facile della ricostruzione del baseball italiano (tradotto, la rifondazione Fraccari, dove tutto dev'essere esasperatamente dinamico, pena la perdita del cosiddetto treno), nella riunione delle 40 squadre che costituiscono lo zoccolo duro di questo sport, quelle che nella prossima stagione giocheranno di più e spenderanno di più e in assoluto usciranno dal nirvana di una serie cadetta di taglio assistenzialistico dove tutti bene o male potevano partecipare al fiero pasto, in questa riunione shock dove non tutti hanno gradito (l'Arezzo dovrà giocare in Sicilia e in Calabria: ha tutta la mia comprensione per quei balzi sulla sedia…) si è configurata all'orizzonte una nuova stella, una parola mai scritta in altri sport, la solidarietà.
Chi l'ha votata ha ben presente di cose sto parlando: si tratta di una sorta di bonus, di argent de poche, di minisostegno che alcune società gireranno a favore di altre società. E' il meccanismo adottato per la serie A2 per dividere l'Italia in due, lasciando la Sicilia alla Sicilia ed alle squadre del centro sud. Ma quel girone è in ogni caso più oneroso rispetto a quello nordista, per cui perequando chilometri e costi, è emerso che un gettone di adesione al problema rendeva più vivibile la vita delle sudiste e conveniva in ogni caso alle nordiste, che spendevano di meno rispetto all'annata precedente.
Questo stesso principio – analizzato grazie al contributo strepitoso del dirigente del Poviglio – è stato proposto, capito e votato positivamente anche dalla serie B. Considero questo gesto “eroico” per squadre che hanno di fatto meno disponibilità in tutto e che in questa stagione correranno di più, si muoveranno di più e spenderanno fatalmente dipiù. L'eroicità sta nel fatto che la A2 partiva da una considerazione di fondo, aver speso molti denari: e dunque, l'ipotesi di spenderne di meno non poteva che essere appagante per tutti. Nel campionato di B, invece, nessuno ha ancora speso, tutti sanno che spenderanno di più, ciononostante è stato simpatico mettere a disposizione dei meno fortunati un gettone di sostegno: la cosiddetta solidarietà. Che gli altri sport si sognano. Sport che sono maggiormente carrozzati, che hanno più mezzi, migliore visiblità, ottimi dirigenti e chissà quale altra virtù, ma che non hanno la qualità morale espressa dallo zoccolo duro. E dunque, complimenti
Con ciò resta il problema di fondo che l'Italia, essendo una nazione in verticale, ed avendo il gran guaio che al sud l'attività sportiva è meno sviluppata che al nord, crea impicci. Così vale la pena di riportare il dato offerto dal solerte dirigente del Poviglio: il girone A avrà una percorribilità complessiva di trasferte di 1250 chilometri, il B di 1280, il C sale a 15.000, il D invece, quello dell'Arezzo, della Calabria e del Messina, sale a 32.000 chilometri. E insomma, questa solidarietà è una cosa carina: non risolverà in toto il problema, ma dice che gli altri almeno, se ne sono accorti, ed hanno deciso di dare una mano, gran gesto civile che di questi tempi non guasta.

Informazioni su mario 24 Articoli
Nato a Torino nel 1946, è giornalista professionista dal primo maggio 1967 presso la testata Tuttosport di cui è stato redattore capo sino al 12 febbraio 2001.Specializzato in sport vari e marketing, è 'anche' presidente della Juve 98 di cui è stato, proprio temporibus lillipuz anche giocatore.Ha avuto inoltre il merito di portare il padre nel baseball (fu presidente della Juve Lancia per 17 anni) e i due figli che hanno giocato nella Juve 98.

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