Eliminato! Eliminato!

Gli arbitri ed il baseball

Provate per un attimo ad immaginare una partita di baseball senza arbitri, senza nessuno che chiami i balls e gli strikes, senza nessuno che controlli se la palla sia in territorio valido o meno: ebbene ne verrebbe fuori una confusione pazzesca, con i giocatori ad accapigliarsi fra di loro su ogni giocata!
Tutto questo serve a farci capire che l’arbitro ha un’importanza fondamentale nel gioco del baseball: il suo ruolo è infatti quello di garantire la correttezza della partita, il rispetto delle numerose regole, ed è grazie al suo lavoro ed alla sua integrità che possiamo assistere a delle meravigliose sfide sui diamanti di tutto il mondo; anche l’Official Baseball Rules si occupa del ruolo dell’arbitro, stabilendo all’ articolo 9.01 ‘….L’arbitro deve essere responsabile per la condotta del gioco in accordo con queste regole ufficiali e deve mantenere la disciplina e l’ordine sul campo durante la partita….”
Ma degli arbitri sappiamo poco, figure silenziose che entrano ed escono dal campo senza nessuna attenzione da parte dei tifosi, spesso criticati ed offesi senza la possibilità di difendersi. Quest’articolo è dedicato a loro, soprattutto agli arbitri italiani, persone che con passione e sacrifici girano i diamanti d’Italia a garantire la regolarità delle nostre partite….grazie!
Vediamo ora insieme di svelare qualche particolare interessante sul mondo arbitrale, partendo da alcune note storiche:
1876: William McLean, di Philadelphia, diventa il primo arbitro professionista nella storia del baseball americano, arbitrando l’incontro di NL tra Boston e Philadelphia.
1878: la NL impone alle squadre di casa di ricompensare il lavoro dell’arbitro con 5 dollari.
1885: gli arbitri iniziano ad indossare le protezioni sul petto.
1901: il 24 aprile Thomas Connolly arbitra la prima partita nell’AL tra Cleveland e Chicago.
1903: Hank O’Day e Thomas Connolly arbitrano le prime World Series tra Boston e Pittsburgh.
1909: per la prima volta vengono introdotti i quattro arbitri nelle World Series.
1935: George Barr, arbitro della NL, apre la prima scuola di arbitraggio ad Hot Spring, in Arkansas.
1947: viene impiegato per la prima volta il sistema attuale dei sei arbitri nelle World Series, la sfida è tra i Brooklin Dodgers ed i New York Yankees.
1952: viene stabilita la formula attuale dei quattro arbitri per ogni incontro di stagione regolare.
1953: Thomas Connolly e Bill Klem diventano i primi arbitri promossi nella Hall of Fame.
1966: Emmett Ashford diventa il primo arbitro afro-americano ad arrivare alle Major, più precisamente nell’AL.
1970: per la prima volta nella storia gli arbitri scioperano, bloccando per un giorno le Championship Series.
1991: Steve Palermo, arbitro dell’AL, viene gravemente ferito durante una rapina mentre cerca di proteggere due donne.
1996: un’altra tragedia colpisce John McSherry, arbitro della NL, il quale è colpito da un collasso che gli sarà fatale durante l’Opening Day a Cincinnati.
1999: ventidue arbitri delle Major minacciano di dimettersi per vari contrasti con la MLB, tra cui l’introduzione di una nuova zona di strike più alta; la risposta del vice presidente della MLB Alderson è immediata: tutti licenziati!
2003: durante un incontro tra Chicago e Kansas City l’arbitro Laz Diaz viene assalito da un invasore di campo, poi arrestato, non riportando fortunatamente alcun danno.
Vediamo ora come si fa a diventare arbitri negli Stati Uniti: esistono due scuole, entrambe in Florida, la ‘Harry Wendelstedt School for Umpire” sita a Daytona Beach, e la ‘Jim Evans Academy of Professional Umpiring” sita in Kissimmee. Per arrivare ad arbitrare nelle Major bisogna completare una trafila che va dai sette ai dieci anni, così suddivisa: due anni in singolo A, due anni in doppio A, altri due anni in triplo A e siamo quasi pronti al grande salto; infatti dal triplo A alle Major poi è solo questione di tempo, fortuna e di qualche raccomandazione!
Attualmente vi sono 68 arbitri nelle Major e 225 nelle Minor League, ed un arbitro al primo anno nella MLB guadagna circa 83.000 euro, salario che si incrementa con gli anni di servizio.
Gli arbitri sono suddivisi in 17 squadre (crew) composte da quattro persone tra cui un capitano, e per tutto l’anno arbitrano sempre insieme (spesso anche per più anni). Tra gli arbitri più famosi e bravi attualmente in carica ricordiamo Ed Montague, Mark Hirshbeck (noto anche per avere uno zona di strike ‘variabile” nel corso di una stessa partita), Jerry Crawford, Tim McClelland e Mike Di Muro.
Una curiosità: sapevate che anche gli arbitri hanno il loro set di segnali per comunicare tra loro? Può capitare infatti che un arbitro dimentichi il conteggio dei ball o degli strike e che sia costretto a chiedere aiuto ad un collega: per non interrompere il gioco farà la sua richiesta appoggiando un dito sul cappellino, la risposta sarà data segnalando al distratto collega il numero dei ball con la mano sinistra e quello degli strike con la destra, con entrambe le mani appena sopra la cintura e, statene certi, non se ne accorgerà nessuno!
Un’altra cosa molto curiosa può accadere in caso di protesta dell’allenatore per una chiamata, a suo giudizio, errata: se l’arbitro non dovesse riuscire a contenere la protesta, può portare entrambi le mani sulla cintura; questo è il segnale di ‘aiuto”, ed un suo collega accorrerà a dividere i due; il secondo arbitro non deve però mai intervenire nella discussione, ma il suo compito deve essere solo quello di calmare i due litiganti con frasi tipo: ‘va bene coach, ma ora riprendiamo il gioco!”
Passiamo ora ad una breve disamina dei più comuni gesti che l’arbitro compie nel corso di una partita:
PLAY BALL: braccio destro teso con l’indice della mano puntato verso il lanciatore.
TEMPO: braccia e mani aperte verso l’alto.
STRIKES: segnalati sempre con la mano destra.
BALLS: segnalati sempre con la mano sinistra.
ELIMINATO: braccio destro all’altezza del corpo, avambraccio piegato e pugno chiuso.
SALVO: braccia aperte verso la cintura con movimento dal corpo verso in fuori.
FUORICAMPO: braccio destro alzato con indice puntato in alto e roteazione del polso.
FAIR BALL: mano destra diretta verso l’interno del campo.
FOUL BALL: braccia aperte verso l’alto (uguale al segnale TIME).
Tutti i gesti devono essere sempre accompagnati dalla voce con un tono forte e deciso, a volte anche ripetuto.
Infine alcuni utili suggerimenti per chi volesse svolgere nel migliore dei modi il difficile mestiere dell’arbitro:
– non intrattenetevi con lunghe ed inutili conversazioni con i giocatori.
– portate sempre con voi il libro delle regole: meglio fermare il gioco per 10 minuti a leggersi una particolare regola che non sospendere una partita per proteste!
– mantenete sempre il gioco veloce, richiamando il giocatore che perde tempo inutilmente.
– mantenete calma e concentrazione durante la partita, un arbitro nervoso crea agitazione in tutti i giocatori, e siate sempre pazienti ed educati verso chi protesta.
– tenete sempre gli occhi sulla palla quando è in gioco: è più importante sapere dove è caduta una palla o dove è finito un lancio che distrarsi nel tentativo di vedere se un corridore ha toccato o meno una base.
– non fate chiamate troppo affrettate, in particolare nel chiamare un giocatore ‘out”, il difensore potrebbe sempre aver perso la palla!
– chiedete il parere di un altro arbitro se siete insicuri della chiamata appena fatta; ricordatevi che arbitrare significa rispettare le regole, non abbiate quindi vergogna nel riconoscere un errore.
– non pensate a chi gioca in casa e chi fuori, chiamate sempre quello che vedete senza paura della reazione del pubblico.
– non utilizzate mai la regola della compensazione: se pensate di aver commesso un errore, dimenticatelo! Se provate a compensarlo, invece di commettere un errore ne farete due.
– assumete sempre in campo la posizione che vi permette di vedere meglio il gioco, vi eviterà molti errori.
– imparate ad usare le orecchie! Per giudicare nel migliore dei modi un arrivo in volata sulla base, puntate gli occhi sul cuscinetto ed ascoltate il rumore della palla che entra nel guantone, ciò vi aiuterà a capire se è arrivata prima la palla od il giocatore!

Impariamo ad apprezzare e rispettare il lavoro di questi uomini; commetteranno errori, e questo non si potrà mai evitare, ma provate voi a decidere in un attimo su delle azioni velocissime od a vedere in una frazione di secondo se è arrivata sulla base prima la pallina od il corridore.
Sappiate che il loro amore verso il gioco è enorme, a volte più grande degli stessi giocatori….





Informazioni su Francesco Paolo Falanga 83 Articoli
Sposato dal 1999 con Ester, Paolo ha due maschietti, Federico di 2 anni (lanciatore destro!) e Carlo di un anno (battitore mancino!), che spera prendano la sua stessa passione per il baseball.Commercialista di professione, adora la sua famiglia e la casa con le quali passa tutto il tempo possibile.Come hobby ha la televisione (è un divoratore di eventi sportivi in TV), internet e viaggi, ha passato molto tempo negli Stati Uniti dove ha avuto la fortuna di visitare molti stadi di baseball e di vivere da vicino l'educazione sportiva degli americani.Ha collaborato saltuariamente con qualche rivista in America ed è un grande tifoso dei San Francisco Giants. (Spera di rendersi utile al sito cercando di trasmettere quelle stesse emozioni che prova ancora oggi nel vedere una partita del 'meraviglioso gioco del baseball'....

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