Per la prima volta il derby Danesi – Colavita, o meglio, Nettuno-Anzio, vale per la classifica che conta. I buoni risultati degli anziati nelle ultime uscite, qualche passo falso di troppo da parte dei verdazzurri fanno della più sentita delle partite qualche cosa che vale molto di più della semplice supremazia. Tanto che in casa Danesi la sfida contro i cugini stavolta è da prendere veramente con le molle. Non è più l'Anzio che nel 1984 si fece travolgere per 44-0, stavolta è una squadra pericolosa che in classifica insegue ad una sola partita di distanza. Abbiamo sentito il manager della Danesi, Ruggero Bagialemani, per lui e per molti della “vecchia guardia” non è una partita come le altre. “Si tratta del primissimo derby d'alta quota che disputiamo, cosa che sino a questo momento non è certo dipesa da noi. Può anche farci piacere che l'Anzio stia lottando per i play off, ma venerdì e sabato sarà guerra – ci assicura Bagialemani – sono un ottima squadra, soprattutto in diamante dove possono schierare elementi validi. Anche in attacco non sono da sottovalutare, magari dispongono di un monte un po' corto, ma al momento chi non lo ha? Dobbiamo giocare partita per partita“. Un Nettuno che al momento è stato condannato molto dai risultati e da un attacco che non gira comunque al meglio. “Consideriamo anche che per due settimane abbiamo giocato senza lanciatore straniero, e che attualmente per la rotazione dei lanciatori tutto dipende dalla tenuta che avrà Vasquez nel corso di garauno, in effetti non ho in mente chi schierare nelle altre due partite. E' dallo scorso anno che non riusciamo mai ad essere, a causa degli infortuni, ad una condizione che fosse perlomeno vicina al cento per cento. Speriamo a questo punto che il girone di ritorno ci regali maggiore serenità“. Detto della tenuta di Vasquez, che non lanciava in una partita da due mesi e che rimane la grande incognita per la rotazione, la Danesi dovrebbe fare a meno di Daniele Frezza, alle prese con un malanno al ginocchio, e di Andrea Castrì, sempre in fase di recupero dalla microfrattura alla caviglia. In caso di necessità l'ex Caserta potrà comunque essere impiegato, come avvenuto nelle scorse settimane, pur con la dovuta cautela.
Informazioni su Mauro Cugola
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Nato tre giorni prima del Natale del 1975, Mauro è laureato in Economia alla "Sapienza" di Roma, ma si fa chiamare "dottore" solo da chi gli sta realmente antipatico...
Oltre a una lunga carriera giornalistica a livello locale e nazionale iniziata nel 1993, è anche un appassionato di sport "minori" come il rugby (ha giocato per tanti anni in serie C), lo slow pitch che pratica quando il tempo glielo permette, la corsa e il ciclismo.
Cosa pensa del baseball ? "È una magica verità cosmica", come diceva Susan Sarandon, "ma con gli occhiali secondo me si arbitra male". La prima partita l'ha vista a quattro mesi di vita dalla carrozzina al vecchio stadio di Nettuno. Era la primavera del '76. E' cresciuto praticamente dentro il vecchio "Comunale" e, come ogni nettunese vero, il baseball ce l'ha nel sangue.
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