Come tradizione, nella giornata che precede l'All-Star Game, si è svolto l'”home-run derby”, la sfida che mette di fronte a colpi di fuoricampo alcuni dei migliori “slugger” del campionato. Il vincitore, a sorpresa, è stato Garret Anderson degli Anaheim Angels, che in finale ha battuto 9-8 Albert Pujols dei Cardinals, andando a vincere il titolo per la prima volta. Si è trattato della seconda volta nella storia dell'evento che un giocatore che l'anno precedente aveva vinto le World Series ha portato a casa il trofeo.
Per la verità, la gara di quest'anno è stata meno interessante delle precedenti, senza giocatori del calibro di Barry Bonds e Sammy Sosa. Eppure, quando Pujols, che è andato al piatto per ultimo, aveva bisogno di un solo fuoricampo per pareggiare, e aveva a disposizione un solo swing, il numeroso pubblico presente si è alzato tutto in piedi. La stella dei Cardinals ha battuto una linea che è arrivata vicino alla recinzione, consegnando la vittoria al sua avversario.
Pujols era partito piano. Al primo turno aveva messo a segno solo 4 home-run, il che gli era valso il terzo posto, dietro a Jason Giambi (12) e Garret Anderson (7), e pari ad altri due giocatori. La stella dei Cardinals aveva passato il turno solo perchè il regolamento prevede che in caso di parità si contino i fuoricampo messi a segno in regular season. Nelle semifinali, Pujols ha superato Giambi, vincitore della gara dell'anno scorso, 14-11. Poi Anderson ha avuto la meglio 6-4 su Edmonds, ed in finale ad un certo punto ha battuto cinque fuoricampo consecutivi, senza essere poi più raggiunto.
“Non penso di essere un gran battitore di fuoricampo – ha detto Anderson – ma so di essere capace di battere alcune palle fuori dallo stadio, e questo è il posto migliore per mostrare a tutti gli Stati Uniti quello che so fare“.
Martedì notte, sempre a Chicago, va in scena l'All-Star Game vero e proprio. I partenti saranno Esteban Loaiza e Jason Schmidt, mentre un piccolo giallo riguarda la mancata partecipazione di Barry Zito, di Oakland, che la dirigenza della squadra ha deciso di togliere dal roster dei giocatori invitati.
Giornalista pubblicista e collaboratore di Baseball.it dall’ottobre 2000, Matteo è un grande appassionato in genere di sport, soprattutto del mondo sportivo americano, che segue da 10 anni in modo maniacale attraverso giornali, radio, web e TV (è uno dei pochi fortunati in Italia a ricevere la mitica ESPN).Per Baseball.it ha iniziato seguendo le Majors americane. Ora, oltre ad essere co-responsabile della rubrica giornaliera sul baseball a stelle e striscie, si occupa di serie A2. Inoltre, nel 2002, per il sito e l’ufficio stampa FIBS ha seguito da inviato lo stage della nazionale P.O. in Florida, la Capital Cup e i mondiali juniores di Sherbrooke (Canada), il torneo di Legnano di softball, e la settimana di Messina, a cui ha partecipato anche la nazionale seniores azzurra. Nel 2003 è stato invece inviato agli Europei Juniores di Capelle (Olanda). Nel 2001 ha anche collaborato alla rivista “Tutto Baseball e Softball”.Per quanto riguarda il football americano, da 3 anni segue il campionato universitario e professionistico americano per Huddle.org, oltre ad essere un assiduo collaboratore alla rivista AF Post. Nel 2003 partecipa al progetto radio di NFLI, ed è radiocronista via web delle partite interne dei Frogs Legnano.Dopo aver collaborato per un periodo di tempo ai siti web Inside Basketball e Play it, nel 2001 ha seguito i campionati di basket americani (NBA e NCAA) per Telebasket.com, in lingua italiana e inglese. Ora segue la pallacanestro d’oltreoceano per Blackjesus.it.Più volte apparso come opinionista di sport americani a Rete Sport Magazine, trasmissione radiofonica romana, lavora stabilmente nella redazione di Datasport, dopo una breve esperienza in quella di Sportal.Nel 2003 ha lavorato anche per l’Ufficio Stampa delle gare di Coppa del Mondo di sci a Bormio.Ha 26 anni, è residente in provincia di Lecco e si è laureato in scienze politiche alla Statale di Milano. La sua tesi, ovviamente, è legata allo sport: il titolo è “L’integrazione dei neri nello sport USA”. Il suo sogno è dedicare tutta la vita al giornalismo sportivo, in particolare nel settore sport USA.
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