La nazionale cadetti torna a casa

Le Babe Ruth World Series di Quincy (Massachusetts) sono state vinte dalla formazione di Youngstown (Ohio)

Quincy (Usa) – Torna a casa la nazionale cadetti di baseball, che a Quincy, nel Massachusetts, ha disputato le Babe Ruth World Series, chiudendo il girone al quinto posto con una vittoria, ottenuta contro la formazione locale del Quincy, e tre sconfitte. Sabato mattina si è disputata la finalissima del torneo, che ha visto prevalere la squadra di Youngstown (Ohio), vincente 3 a 1 nei confronti di Willamette Valley (Oregon), davanti agli oltre tremila spettatori che si sono dati appuntamento sugli spalti dell'Adam Field. In complesso, quasi sessantamila spettatori hanno assistito a queste Babe Ruth Series di Quincy, cittadina a pochi chilometri da Boston.
Per l'Italia, che è stata allenata da Marco Mazzieri, coadiuvato da Davide Sartini e Giammario Costa, un bilancio che a conti fatti è più che positivo. “Si è trattata di una bellissima esperienza, sia per noi che per i ragazzi, rimanere negli Stati Uniti per due settimane e partecipare ad torneo così importante contro squadre di alto livello – ci dice il manager Marco Mazzieri – da un punto di vista strettamente tecnico non potevamo sinceramente chiedere di più a dei giocatori che non avevano mai giocato insieme prima di questa trasferta, e contro rappresentative che invece stanno allenandosi per queste series da sei mesi“. Buone cose se ne sono sicuramente viste, se Paolino Ambrosino ha ottenuto il terzo posto nell'home run derby inaugurale, il ricevitore Giacomo Matteini è stato inserito nella “top nine” delle intere series. Con pieno merito, così come Mattia Pizziconi sul monte di lancio è risultato alla lunga il miglior lanciatore del lotto tra gli azzurri. Un prospetto sul quale lavorare, così come gli esterni Tiziano Sossi e Marco Clean, l'interbase Alex Liddi, frenato da un infortunio alla spalla che ne ha limitato l'impiego nella posizione di shortstop, il terza base Marco Pierangeli, il seconda base Alessandro Ularetti. Ogni giocatore del roster si è comunque messo in mostra, dando l'impressione che questo è un gruppo sul quale ci si può lavorare in prospettiva futura.
La comitiva azzurra ha salutato la comunità italiana, il cui appoggio è stato a dir poco impagabile, e le famiglie che hanno ospitato i ragazzi, anche loro impagabili, con un party tenutosi ieri sera. Oggi inizia la lunga giornata di viaggio, partenza alle 15,30 ora locale di Boston (le 23,30 in Italia), scalo a Filadelfia e arrivo previsto a Roma intorno alle 9 del mattino di lunedì.

Informazioni su Mauro Cugola 547 Articoli
Nato tre giorni prima del Natale del 1975, Mauro è laureato in Economia alla "Sapienza" di Roma, ma si fa chiamare "dottore" solo da chi gli sta realmente antipatico... Oltre a una lunga carriera giornalistica a livello locale e nazionale iniziata nel 1993, è anche un appassionato di sport "minori" come il rugby (ha giocato per tanti anni in serie C), lo slow pitch che pratica quando il tempo glielo permette, la corsa e il ciclismo. Cosa pensa del baseball ? "È una magica verità cosmica", come diceva Susan Sarandon, "ma con gli occhiali secondo me si arbitra male". La prima partita l'ha vista a quattro mesi di vita dalla carrozzina al vecchio stadio di Nettuno. Era la primavera del '76. E' cresciuto praticamente dentro il vecchio "Comunale" e, come ogni nettunese vero, il baseball ce l'ha nel sangue.

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