‘……And the game is over, the Tigers take another loss….: una frase che nella stagione 2003 i tifosi dei Detroit Tigers hanno già sentito per 118 volte, e mancano ancora tre partite alla fine della stagione! Ma cosa sta succedendo a questa gloriosa franchigia, capace nel periodo che va dal 1935 al 1984 di vincere la bellezza di quattro World Series e sei titoli dell’American League? Come è possibile che la squadra in cui ha giocato il mitico Ty Cobb è ad un passo dal battere il record assoluto di sconfitte in stagione regolare nei campionati dal 1900 in poi detenuto dai New York Mets nel 1962 con 120 sconfitte nella loro prima stagione di MLB? Ricordiamo che in questa ‘umiliante classifica vi sono anche i Boston Braves del 1935 (115 sconfitte) ed i Philadelphia Athletics del 1916 (117 sconfitte), anche se in verità il record assoluto di sconfitte lo detengono comunque i Cleveland Spiders del 1899 con la bellezza di 134 sconfitte! Come sempre, per capire il presente bisogna conoscerne la storia….
I Detroit Tigers nascono nel 1901 sotto la guida del presidente James D. Burns, ed il loro primo ballpark fu il Bennett Park nel quale giocarono fino al 1911, per poi trasferirsi nel mitico Tiger Stadium dove hanno giocato per 87 anni! Il loro soprannome ‘tigers deriva dal fatto che la prima divisa indossata portava dei calzettoni a strisce bianche ed arancioni. I Tigers furono in seguito la prima squadra nella storia del baseball ad indossare il simbolo del loro soprannome, utilizzando dei cappellini con il logo della tigre. Una franchigia ricca di tradizione, sono stati un agguerrito rivale dei mitici New York Yankees degli anni d’oro; attraverso gli anni i Tigers si sono sempre fatti ammirare come una squadra dalla caratteristica offensiva, piena di grandi battitori, vincendo più titoli di media battuta di qualsiasi altra squadra, grazie anche al genio dell’indimenticabile Ty Cobb, vincitore di ben 12 titoli individuali di battuta, con una media in carriera di .366! I Tigers vinsero tra il 1907 ed il 1909 per tre volte il Pennant dell' American League, salvo poi perdere le World Series contro Chicago (nel 1907 e 1908) e Pittsburgh (1909). Solo nel 1935 riuscirono finalmente per la prima volta ad aggiudicarsi l’anello contro i soliti Chicago Cubs. Nel periodo compreso tra il 1934 ed il 1945 la squadra vinse 4 titoli dell’A.L., finì seconda 3 volte ed archiviò nove stagioni con un record vincente, niente male! Nel 1945 arrivò il secondo titolo ancora contro i Cubs alla settima e decisiva partita. Gli anni ’50 furono i peggiori della loro storia, ed il 1952 in particolare fu davvero un anno disastroso con un record di 50 vinte e 104 perse. Nel 1961 divennero una delle poche squadre a vincere più di 100 partite in una sola stagione, ma il finale fu amaro con la sconfitta nella finale dell’A.L. contro i rivali di sempre Yankees. Nel 1961 furono eliminati dalla corsa ai playoffs proprio all’ultima partita di stagione regolare, salvo poi rifarsi l’anno successivo conquistando il loro terzo titolo nelle World Series contro St.Louis, rimontando dall’1 a 3. In quel fantastico 1968 il lanciatore Denny Mc Lain vinse la bellezza di 31 partite, l’ultimo giocatore a vincere così tante gare in una stagione. Nel 1972 furono eliminati nei playoffs dagli A’s, ma la squadra aveva poco talento e giocatori oramai sul viale del tramonto, e tre anni dopo persero ben 102 partite. Nel 1979 venne chiamato ad allenare la squadra il mitico Sparky Anderson, il quale si fece carico di una vera e propria rivoluzione che diede i suoi frutti nel 1984, una stagione indimenticabile per i tifosi dei Tigers: vinsero le prime 9 partite, 18 delle prime 20, 26 delle prime 30 e 35 delle prime 40 partite; già a giugno la corsa dell' A.L. East si poteva considerare chiusa. I Tigers conclusero con 104 vittorie, distanziando i secondi classificati Toronto Blue Jays di ben 15 partite. Vinsero così le loro ultime World Series spazzando via prima i Royals nella finale dell’A.L. (4-0) e poi i San Diego Padres in finale con il parziale di 4-1; il titolo di MVP delle World Series venne assegnato proprio all’interbase Alan Trammell, l’attuale manager dei Tigers. Arrivarono in seguito altre quattro stagioni vincenti, culminate con il titolo dell’A.L. East nel 1987, dopodiché iniziò il buio…..Nel 1989 persero 103 partite, ed il 1993 fu l’ultimo anno in la squadra chiuse con un record sopra .500, collezionando, compreso la stagione in corso, una vergognosa striscia di 10 stagioni perdenti consecutive! Non che mancassero i talenti, chi non ricorda infatti l’enorme slugger Cecil Fielder, Mike Tettleton, Rob Deer, ma il ritiro del manager Sparky Anderson nel 1995 fu un colpo tremendo. Il resto è storia recente: nel 2000 i Tigers cercarono di voltare pagina cambiando il loro storico stadio ed andando a giocare nel nuovissimo Comerica Park, ma i risultati furono ugualmente disastrosi, anche se un buon finale di stagione fece sperare i tifosi in un 2001 più roseo; speranza vana in quanto la dirigenza pensò ad una rifondazione che ebbe esiti disastrosi: 96 sconfitte nel 2001 sotto la guida di Phil Garner e 106 sconfitte nel 2002 sotto la guida di Albert Pujols e del nuovo ed attuale presidente David Dombrowsky. Infine la vergognosa stagione 2003 sotto la guida del rookie manager Alan Trammell, come detto ex leggenda della squadra, stagione che ha visto, tra le tante cose negative, il povero lanciatore Mike Maroth perdere 21 partite in stagione regolare, cosa che non accadeva dal lontano 1974.
Come avete potuto notare quella dei Detroit Tigers è una franchigia di grande tradizione, ricca di vittorie e di grandi giocatori, e sinceramente dispiace vederla diventare una squadra allo sbaraglio, la barzelletta d’America. Vedrete che, come hanno fatto i Tampa Bay Buccaners nel football americano, ritorneranno ad essere una squadra da temere, una squadra pronta a battersi alla pari contro tutte le altre e con la stessa forza ed entusiasmo degli anni d’oro: se lo meritano i tifosi, la città ed un po’ tutti coloro che amano il baseball. Avrò sempre i Giants nel cuore (a proposito, in bocca al lupo per i prossimi playoffs), ma non vi nascondo che l’anno prossimo darò spesso un’occhiata al loro campionato, è proprio vero che chi perde diventa simpatico!!
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