Nel dug-out di sinistra, e in mezzo al campo, l’Italeri Bologna festeggia.
Ricky Matteucci, il veterano di questa Italeri. Dopo gli scudetti con la Biemme nel 1978 e con la Beca nel 1984, adesso questo con l’Italeri. ‘Bellissimo… bellissimo!… e questo ha un sapore tutto particolare, per tutta una serie di ragioni. Prima di tutto perchè, dopo aver lasciato la Fortitudo e dopo aver deciso di smettere, non pensavo di poterci essere ancora a festeggiare da giocatore un altro titolo di campioni d’Italia. Poi perchè tutta la squadra l’ha voluto e se lo è meritato, in una maniera incredibile.
Stefano Michelini, presidente Fortitudo Baseball, con sulle spalle la bandiera tricolore con il numero 6 sopra. ‘Fra un po’ mi metto a piangere! E’ stato il compimento di una cavalcata stupenda, in parte programmata, ma i programmi bisogna poi confermarli sul campo. La squadra era la più forte. Lo ha dimostrato. Ha vinto alla grande la prima fase. Eravamo praticamente nelle quattro alla fine del girone di andata. Molto prima della fine del campionato eravamo già primi. Abbiamo vinto in cinque partite la semifinale e in cinque partite la finale. Credo sia una dimostrazione di forza veramente indiscutibile. Credo di poter dire che lo scudetto è andato veramente alla migliore. Sarebbe stato bello vincerlo a Bologna, ma il gioco dei playoff è quello di vincere appena puoi.
Daniele Frignani, il capitano dell’Italeri. ‘Munoz ha detto che loro hanno cuore, non ne abbiamo avuto di più! Noi ci abbiamo creduto tutto l’anno. Abbiamo fatto tutto il campionato da favoriti, sotto pressione, ci abbiamo creduto fino in fondo, e ci siamo arrivati. Siamo riusciti a chiudere qui, alla quinta.
Nel dug-out di destra invece, comunque soddisfazione, per quello che è un risultato strepitoso per la Gb Ricambi Modena.
Mauro Paglioli, allenatore di questa stupefacente Gb Ricambi 2003. ‘Bilancio meraviglioso, comunque, anche se con un po’ di lacrime agli occhi, perchè quando arrivi alla finale ci provi. Ma credo che di più non potessimo veramente fare. Con i 'se' e con in 'ma' non si fa nulla. La squadra era questa. Nei playoff le partite le ho giocate in maniera diversa da tutto il resto del campionato. Ma a questo punto bisognava provare di vincere lo scudetto. Tutto il resto non contava niente: vincerne una, vincerne due, vincerne tre. L’Italeri è stata brava, onore all’Italeri, che sicuramente ha meritato lo scudetto, prima in regular season e poi adesso in finale. Nessun rimpianto. E complimenti a tutti i miei giocatori, per un anno veramente incredibile.
Mauro Laffi, capitano della Gb Ricambi. ‘Sono solo orgoglioso di quel che abbiamo fatto, di come ha giocato la squadra. Se l’Italeri ci avesse prestato uno dei suoi rilievi avremmo finito la serie a Bologna. Per me aver giocato dopo 28 anni una finale scudetto è come aver vinto. Noi ci abbiamo sempre creduto. Noi viviamo di difficoltà. Tre anni fa eravamo retrocessi. Avevamo pochi lanciatori, abbiamo giocato Canate sul monte in gara-sette di semifinale. E’ andata bene così.
Antonio Bochicchio, direttore sportivo del Modena. ‘Eravamo partiti puntando alla salvezza. Siamo arrivati alla finale: è qualcosa di più del miglior risultato degli otto anni di serie A del Modena. Il rimpianto nostro è solo per l’infortunio di Matteo Nava. Se non ci fosse stato quello poteva andare diversamente. Comunque sono contento così, contento anche per il successo dal punto di vista del pubblico, e di per il quanto siam riusciti a far parlare di baseball in queste due settimane.
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