I Marlins partono con il piede giusto

Una grande prestazione di Dontrelle Williis in rilievo e i molti sprechi degli Yankees portano i Marlins alla vittoria

L'annuncio della squadra dei Marlins (in sottofondo la musica che in Guerre Stellari accompagna la vista delle terribili truppe imperiali) non riserva grandi sorprese: Cabrera viene spostato all'esterno sinistro e Conine limitato al ruolo di battitore designato. Questo permette al lineup di Florida di guadagnare nella sua ottava posizione la mazza di Juan Encarnacion. Sul monte Brad Penny in cerca di riscatto.
Anche gli Yankees non presentano sorprese, continuando a schierare Giambi nel settimo slot. Sul monte David Wells nonostante abbia lanciato da partente solo tre giorni fa e sia salito sul monte anche in gara 7.

Florida inizia subito forte: bunt vincente di Pierre, batti corri con Castillo che azzecca un texas tra esterno destro e seconda base, volata di sacrifico di Ivan Rodriguez e 1-0 Marlins. Wells ha già concesso un punto senza mai essere stato toccato duro: sembra proprio che la velocità dei Marlins possa essere un fattore. Gli Yankees rispondono allo stesso modo: singolo interno di Soriano che ruba la seconda sul primo lancio. Ma Nick Johnson (serata terrbile la sua) rimane al piatto, facendo perdere il vantaggio di avere un uomo in seconda con zero out, e sia Jeter che Williams vengono eliminati su tranquille volate all'esterno. Ancora uomini in base al secondo inning per i Marlins, ma Boone chiude con un provvidenziale quanto rischioso doppio gioco, prendendosi un grosso rischio caricando la palla con un angolazione anomala, ma che lo favorisce nel raggiungere velocemente il cuscino di terza. Penny da parte sua passa indenne il secondo con due strike out su Giambi e Boone: la sua veloce raggiunge le 97 miglia e ha molto controllo sulle palle ad effetto con cui finisce i due strike out. Anche Wells sembra prendere il controllo della situazione con lanci ad effetto che non danno punti di riferimento ai battitori avversari. Al terzo inning cominciano i problemi per Penny: doppio di Garcia che allunga con molto coraggio al sua battuta che cade davanti all'esterno sinistro. Base a Johnson dopo l'out interno di Soriano e secca valida di Jeter all'esterno centro per il pareggio. Uomini in prima e in terza con un out: Bernie Williams e' il secondo out con una tranquilla volata a sinistra e poi Ivan Rodriguez previene un possibile tentativo di doppia rubata cogliendo fuori base Johnson con una delle giocate che lo hanno reso il vero leader dei Marlins. Brivido per Wells al terzo con una volata presa da Matsui spalle alla recinzione. Al quarto Penny di nuovo mette il primo uomo in base concedendo una valida a Matsui che poi (con un out) ruba la seconda senza che Rodriguez riesca nemmeno a tentare l'assistenza. Segue una base a Posada e la visita del pitching coach dei Marlins: mossa azzeccata perché Giambi batte dritto sull'interbase per un doppio gioco e poi Boone viene eliminato per la via 5-3.
Parte male Wells al quinto con una base ball a Conine ed una valida a Encarnacion. Sacrificio di Gonazalez e con la difesa chiusa Pierre batte una linea sinistra, entra il punto del pareggio e sulla corsa a casa di Encarnacion, Boone effettua un taglio per cercare di cogliere fuori base Pierre, impedendo l'eliminazione a casa basa che sembrava cosa fatta (3-1 Marlins). Al cambio di campo Garcia batte ancora valido per iniziare l'inning ma Soriano rovina tutto battendo in doppio gioco il primo lancio di Penny. Gli Yankees riescono comunque ad accorciare le distanze al sesto con un home run di Bernie Williams (3-2 Marllins) dopo che Jeter aveva costretto Penny ad una decina di lanci prima di farsi eliminare: forse il partente dei Marlins si è rilassato troppo dopo la battaglia con Jeter, tanto che concede ancora un altro singolo a Matsui. McKeon decide di non correre troppi rischi e fa entrare il suo primo rilievo che dato che siamo così indietro nella partita non può che essere Dontrelle Willis. Il giovane mancino chiude l'inning inducendo due battute in diamante. Wells conferma la sua serata coraggiosa ma difficile concedendo una base per ball a Conine; mette out i due successivi battitori, ma concede un'altra base per ball a Pierre. Stottlemirie (carismatico pitching coach degli Yankees) decide di parlarci sopra, ma lascia sul monte Wells, che va subito sotto nel conto contro Castillo. Sembra la decisione sbagliata ma la grinta di Wells è proverbiale, si porta su due strike e due ball e poi costringe Castillo ad una tranquilla rimbalzante in diamante. Al settimo Torre soprende, mandando a battere Juan Rivera per Karim Garcia fino a quel momento a 2 su 2 in battuta. La mossa ha senso per far affrontare a Willis un destro ma toglie dalla partita il battitore più in serata per gli Yankees. Willis comunque se la cava con tre su tre giù. All'ottavo c'è il cambio annunciato di Wells con Jeff Nelson: il rilievo sembra in palla quando elimina tranuillamente Rodriguez, ma poi concede base a Cabrera dopo che era in vantaggio 2-1 nel conto dei lanci; poi sempre sul 2-1 rifiuta due volta la chiamata di Posada forzando la scelta di uno slider interno che gli rimane alto e che Derrek Lee trasfoma in un unsingolo a destra: brutta scelta e strana per il biondo curvaiolo che ama molto il filo esterno. Nelson però si riprende e ottiene due corte volate con due veloci “nelle mani”. Willis sembra continuare a dominare gil Yankees ed elimina i primi due battiori all'ottavo: poi va in crisi e concede deu singoli a Williams e Matsui (ancora loro !) e viene cambiato con Urbina: il closer lancia quasi solo cambi di velocità sul filo interno e poi chiude con uno esterno che Posada gira a vuoto.
Al nono, Giambi, che non ha combinato nulla per tutta la sera, guadagna una base ball e viene sostituito sulle basi da David Dellucci. Boone mostra il bunt sui primi due lanci, entrambi ball, poi viene eliminato con una corta volata a destra. Sierra entra per Rivera e guadagna anche lui una base ball. Tocca a Soriano, anche lui deleterio per tutta la serata che va sul conto pieno e poi resta guardare il terzo strike. Le ultime speranze degli Yankees sono affidate a Nick Johnson ma si spengono nel guantone di Juan Pierre.

Informazioni su Ivano Luberti 324 Articoli
Ivano è cresciuto in Maremma dall'eta' di 6 anni e ha visto la sua prima partita di baseball a 9 anni. Ha abbandonato la sua passione per il batti e corri a 19 anni quando si è trasferito a Pisa per l'Universita' e lo ha riscoperto dieci anni dopo quando ha cominciato ad utilizzare Internet per lavoro. Si definisce uno spettatore informato con una logorrea innata che ha deciso di sfogare scrivendo qualche articolo, dopo che il forum di Baseball.it non gli bastava piu'. Laureato in Scienze dell'Informazione e informatico di professione crede nella cooperazione al punto di aver fondato una cooperativa a Pisa, città dove risiede e che purtroppo è un deserto per lo sport che ama.

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