L’ostacolo principale per seguire le off-seasons del baseball americano è sempre stato quello di capire la loro metodologia dei trasferimenti: mentre in Italia siamo oramai abituati a termini come ‘parametro zero, ‘svincolato ecc…, il sistema americano è molto più complesso, ed anche per questo molto più affascinante. Quest’articolo vuole essere quindi una guida che vi permetta di seguire (e principalmente capire) anche questo misterioso aspetto del nostro gioco. Nel precedente articolo abbiamo già parlato della complessa regola dei Free Agent, ora ci soffermeremo sulle altre regole; mi scuso anticipatamente se la lettura dovesse risultare un po’ pesante, ma l’argomento non è dei più semplici da trattare:
– Options (scelte): un giocatore che si trova nel roster dei 40 giocatori ma non in quello dei 25 od in lista infortunati, può essere opzionato nelle squadre delle leghe minori affiliate alla sua prima squadra. Questo significa che un giocatore nella lista dei 40 giocatori può essere spedito nelle ‘minors nei successivi tre anni senza limitazioni e senza che venga rimosso dal roster. Viene usata un’opzione per ogni assegnazione nelle squadre minori, a meno che il giocatore non vi resti per meno di dieci giorni in ogni viaggio. Un giocatore definito ‘out of options ha finito i tre anni in cui può essere mandato nelle ‘minors. Vi sono però alcune eccezioni a questa regola: un giocatore con almeno cinque anni d’esperienza nella Major League prima di essere opzionato nelle ‘minors deve dare il suo assenso; un giocatore con tre anni pieni di servizio nella MLB non può essere opzionato se prima non cancella il ‘waiver (vedi dopo).
– Salary Arbitration (arbitrato dello stipendio): è un sistema entrato in vigore nel 1973 in alternativa alla Free Agency; come abbiamo visto nel precedente articolo, diventa Free Agent il giocatore che ha almeno sei anni di servizio, mentre può chiedere il salary arbitration il giocatore che si trova tra i tre ed i cinque anni di servizio nella MLB. Funziona così: un club propone al giocatore un nuovo contratto entro il 19 dicembre, questi può accettare o declinare l’offerta entro il 15 gennaio; se rifiuta si va all’arbitrato, e davanti ad una commissione composta da tre membri le due parti (l’agente per il giocatore ed un rappresentante del club), sono ascoltate per un’ora ciascuna in cui fanno la loro proposta di salario motivandola. La commissione quindi, in base alle statistiche del giocatore confrontate con quelle dei giocatori dello stesso ruolo, stabilisce la proposta più giusta; tra gli ultimi episodi più clamorosi ricordiamo le vittorie in arbitrato di Andruw Jones (l’offerta del club di Atlanta di 6,4 milioni di dollari fu battuta dalla richiesta di Jones di 8,2 milioni di dollari) e la vittoria di Greg Maddux l’anno scorso che ha strappato un contratto annuale per la bellezza di 14,75 milioni di dollari!
– Waivers (rinunce): è il sistema che obbliga una squadra a lasciare che altre squadre acquistino un loro giocatore prima del suo rilascio, trasferimento o passaggio nelle leghe minori. Una volta che ad un giocatore viene assegnato un waiver, questi ha tre giorni di tempo per cancellarlo se nel frattempo nessun’altra squadra lo ha preso. Una volta cancellato il waiver il giocatore può essere quindi trasferito, spedito nelle ‘minors (a condizione che il giocatore non abbia almeno 5 anni di servizio nella MLB) o rilasciato. Se un giocatore, durante i tre giorni di waiver, viene chiamato da un’altra squadra, la sua squadra d’origine ha due giorni di tempo per rinegoziare un’eventuale contratto. Quando ad un giocatore è assegnato un waiver, nei tre giorni lavorativi seguenti può essere preso da qualsiasi squadra in base alle seguenti priorità: se due o più squadre della stessa lega vogliono il giocatore questi sarà assegnato alla squadra con la classifica peggiore (nei primi trenta giorni di Regular Season si considera la classifica dell’anno precedente); se due o più squadre di leghe diverse (American e National League) reclamano il giocatore, questi sarà assegnato alla squadra della stessa lega della sua squadra d’origine. La squadra che assegna un waiver ad un suo giocatore può, una sola volta al mese, bloccare la chiamata di un’altra squadra; se nello stesso mese il giocatore viene nuovamente inserito nei waivers la sua squadra d’origine non potrà più bloccare la chiamata di un’altra squadra. Forse non tutti sanno che: spesso i club inseriscono dei giocatori nei waivers non con l’intenzione di privarsene immediatamente, ma al solo scopo di sondare il mercato, vedere cioè se esiste un interesse di qualche altra squadra per quel giocatore in modo tale da preparare in futuro un eventuale trasferimento. Ciò è possibile grazie al fatto che il waiver può essere ritirato (come detto prima) e dal fatto che è segreto, in altre parole vi è il divieto per le squadre di divulgare ai mezzi d’informazione i giocatori in lista.
Non perdetevi la settimana prossima la seconda parte dell’articolo, dove continueremo nella spiegazione di altre regole, tra cui la misteriosa ‘Rule 5 Draft.
A presto!
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