Gli Stati Uniti a fondo come il Titanic

Lo squadrone di Frank Robinson cede al Messico (2-1) e saluta le Olimpiadi. Vince l'ex Major Beltran, salvezza di Marquez

Il dramma si è consumato al nono, durante e dopo il gioco.
Con prima e seconda occupate, il Messico ha inserito a lanciare Isidro Marquez, un veterano della 'Liga del Pacifico'. Gli Stati Uniti hanno sostituito il DH Young con il battitore mancino Joe Mauer, che ha eseguito un bunt, spostando i corridori. Justin Leone (4 fuoricampo nel torneo) non è andato al di là di una battuta sul lanciatore. Il catcher Laird ha colpito un debole pop sul prima base. E a quel punto è stato tutto un fiorire di bianco rosso e verde in campo: il Messico aveva battuto gli Stati Uniti 2-1.
Nel presso del dug out americano intanto il coach Bosley prendeva a male parole (e anche qualcosa di più) un fotografo.
“Non lo giustifico” ha detto il manager degli Stati Uniti Frank Robinson “Ma lasciatemi dire che quel fotografo ha mostrato poco rispetto. Gli avevo ripetutamente chiesto di non scattare foto, i ragazzi non meritavano di essere ritratti a testa bassa”.

Gli Stati Uniti hanno perso la prima partita del torneo e tornano a casa. Il Messico ha vinto la prima e prosegue l'avventura. Domenica si giocherá la qualificazione per Atene contro la vincente di Canada-Colombia.
“Questa è una di quelle cose che fanno del baseball un grande sport” ha detto ai giornalisti in sala stampa il manager messicano Navarrete.

Gli Stati Uniti, a parte i corridori lasciati in base alla nona ripresa, non hanno niente da rimproverarsi. Sono andati per primi in vantaggio con un fuoricampo del terza base Leone, ma sono stati immediatamente raggiunti dall'homer di Ray Martinez.
Per il resto, i partenti Stanford per gli Stati Uniti e l'ex Major Beltran per il Messico (2 mancini), hanno dominato in lungo e il largo. E non molto diversamente le cose sono andate quando sul monte sono saliti i rilievi Van Beschoten per gli americani e Victor Alvarez (pitcher di Triplo A negli USA) per il Messico.

La differenza l'hanno fatta le battute lunghe. Al settimo Laird ha colpito ad un passo dalla rete al centro. Luis C. Garcia è arretrato e ha colto al volo. Al nono, contro il closer americano Bruney, Luis A. Garcia ha colpito lungo al centro e la palla ha scavalcato la rete.
“Mi è venuta la pelle d'oca” ha detto Garcia, il cui contratto con gli Indians è in scadenza “E' una cosa grandissima per me, per i miei compagni e per il mio paese”.
Che lancio era il fuoricampo? “Una dritta esterna”.
Lo stesso del fuoricampo contro Cuba? “No, quello era una dritta interna”.
Al manager messicano Juan Navarrete è stato chiesto perchè non ha riempito le basi intenzionalmente: “Perchè avevo in pedana un lanciatore che tira strike. Per battere contro Isidro bisogna girare la mazza, costringerlo ad una intenzionale poteva rompergli il ritmo”.
Isidro Marquez ha spiegato di aver usato lanci ad effetto: “Sì, controllo molto bene lo slider e ho ottenuto gli out su quel lancio. Se avevo pressione addosso? Come no! Ma dopo il primo out ero sicuro di farcela”.

A capo chino Frank Robinson alla fine ha ammesso: “Mi prendo le mie responsabilità, ma non mi sento colpevole. Abbiamo fatto del nostro meglio. Davvero, i ragazzi hanno dato il massimo. Piuttosto, lasciatemi fare le congratulazioni al Messico, una gran squadra con lanciatori eccezionali”.

Informazioni su Riccardo Schiroli 1199 Articoli
Nato nel 1963, Riccardo Schiroli è giornalista professionista dal 2000. E' nato a Parma, dove tutt'ora vive, da un padre originario di Nettuno. Con questa premessa, non poteva che avvicinarsi alla professione che attraverso il baseball. Dal 1984 inizia a collaborare a Radio Emilia di Parma, poi passa alla neonata Onda Emilia. Cresce assieme alla radio, della quale diventa responsabile dei servizi sportivi 5 anni dopo e dei servizi giornalistici nel 1994. Collabora a Tuttobaseball, alla Gazzetta di Parma e a La Tribuna di Parma. Nel 1996 diventa redattore capo del TG di Teleducato e nel 2000 viene incaricato di fondare la televisione gemella a Piacenza. Durante la presentazione del campionato di baseball 2000 a Milano, incontra Alessandro Labanti e scopre le potenzialità del web. Inizia di lì a poco la travolgente avventura di Baseball.it. Inizia anche una collaborazione con la rivista Baseball America. Nell'autunno del 2001 conosce Riccardo Fraccari, futuro presidente della FIBS. Nel gennaio del 2002 è chiamato a far parte, assieme a Maurizio Caldarelli, dell'Ufficio Stampa FIBS. Inizia un'avventura che si concluderà nel 2016 e che lo porterà a ricoprire il ruolo di responsabile comunicazione FIBS e di presidente della Commissione Media della Confederazione Europea (CEB). Ha collaborato alle telecronache di baseball e softball di Rai Sport dal 2010 al 2016. Per la FIBS ha coordinato la pubblicazione di ‘Un Diamante Azzurro’, libro sulla storia del baseball e del softball in Italia, l’instant book sul Mondiale 2009, la pubblicazione sui 10 anni dell’Accademia di Tirrenia e la biografia di Bruno Beneck a 100 anni dalla nascita. Dopo essere stato consulente dal 2009 al 2013 della Federazione Internazionale Baseball (IBAF), dal giugno 2017 è parte del Dipartimento Media della Confederazione Mondiale Baseball Softball (WBSC). Per IBAF e WBSC ha curato le due edizioni (2011, 2018) di "The Game We Love", la storia del baseball e del softball internazionali.

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