Seconda puntata del nostro reportage su come le squadre di A1 hanno visto la vicenda della trattativa con la federazione cubana.
Ricominciamo dal presidente del Rajo Rho , Burgazzi: “Sono dispiaciuto che la trattativa si sia conclusa negativamente e spero che Fraccari trovi modo di riuscire nel suo intento l'anno prossimo. Avevo preso informazioni sui giocatori della lista e sicuramente avremmo partecipato all'asta. E' stato un po' come vedere una buona torta e non averla potuta mangiare. L'unica cosa che non mi convinceva troppo era il meccanismo dell'asta che avrebbe fatto lievitare troppo i prezzi”.
Abbiamo poi sentito il DS del BBC Grosseto, Moretti, che ha ribadito le dichiarazioni già fatte alla stampa locale: “L'idea era buona ma la lista che i cubani avevano fornito era deludente: c'erano pochi giocatori veramente buoni e pochi di quelli che ci si aspettava di vedere. Probabilemte qualcuno avrebbe fatto fatica ad emergere in Italia. Noi avremmo sicuramente tentato di prendere Benavides, ma probabilmente anche altre squadre sarebbero andate su di lui. Quindi i giocatori buoni sarebbero costati quanto professionisti venezuelani o dominicani.” Sulla responsabilità del fallimento dell'accordo ci dice: “Forse la FIBS ha peccato di ottimismo, i rapporti con le federazioni sportive cubane sono difficili, come dimostra quello che è successo nella pallavolo femminile”. Moretti qui si riferisce al caso di una giocatrice cubana che è stata fatta giocare nel campionato italiano senza il nulla osta della sua federazione.
E' stato poi il turno dell'Addetto Stampa della Danesi Nettuno, Luigi Noro: “La nostra posizione è stata espressa chiaramente dal nostro Direttore Sportivo De Carolis, alla riunione delle società di Firenze. Una lista chiusa con giocatori non tutti di valore eccelso, non ottiene l'effetto di calmierare i prezzi, specie se poi si sceglie il meccanismo dell'asta per farli acquisire alle società. Non c'era poi la sicurezza di poter riavere un giocatore per più anni e questo è un altro problema. Si deve trovare il modo di permettere alle società di contattare direttamente i giocatori. Tuttavia avremmo partecipato lo stesso all'asta: adesso dobbiamo battere altre strade per trovare gli stranieri per la stagione 2004″.
Per l'altra neo-promossa abbiamo sentito il Presidente dei Warriors Paternò Mario Raciti che sostiene: “L'iniziativa era ottima ma era noto a tutti quanto fosse difficile la trattativa. Peraltro i tempi erano molto stretti. Rimane comunque il problema che il meccanismo della lista porta ad avere giocatori di livello molto diverso e quindi le società si sarebbero concentrate solo su pochi giocatori facendo lievitare i prezzi. Noi saremmo andati all'asta ma probabilmente con poche possibilità, per questo ci eravamo attrezzati a seguire strade alternative.”
Concludiamo con Mike Romano, manager dei Pirati di Rimini: “E' un peccato che la trattativa non si sia conclusa positivamente. Secondo me, a ben guardare, nella lista c'erano degli ottimi giocatori, molto migliori di quello che, a quanto leggo, viene sostenuto dalle altre società. Noi eravamo interessati a un catcher, un interno e anche un lanciatore che adesso dovremo trovare sul mercato internazionale.” Sulla iniziativa in generale dice: “Cuba è un paese dove il baseball è una cosa seria, giocano a grandi livelli. Aprire quel mercato sarebbe importante, però si deve convincere Cuba a mettere giocatori più giovani. La FIBS ha fatto bene a provare. Però c'erano anche cose poco chiare nella attuazione della iniziativa: si poteva tagliare un giocatore della lista, magari a causa di un infortunio ? A che costo ? Io poi, penso che si dovrebbe liberalizzare completamente il mercato e non porre vincoli sulle date di taglio per i giocatori stranieri, come nel basket, ad esempio.
Come si vede le opinioni che emergono sono piuttosto diverse, specie sul valore dei giocatori della lista. Nessuno sembra negare alla FIBS che l'idea di aprire un mercato altrimenti inaccessibile sia buona, ma tutti criticano, ovviamente, il meccanismo della lista chiusa e dell'asta. Da notare che praticamente nessuno critica la FIBS per il fallito accordo, attribuendo quindi tutta la responsabilità alla controparte: al massimo si attribuisce a Fraccari un eccessiva fiducia iniziale nelle possibilità di riuscita. Nessuna squadra si dichiara danneggiata, il che è abbastanza verosimile, visto che la lista è stata resa disponibile solo a Febbraio e cambiano molto i giudizi sul valore dei giocatori disponibili. Il che ci fa sospettare che forse qualcuna delle squadre non si è voluta sbilanciare nelle dichiarazioni a questo riguardo.
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