Per lo "Spring Training" 2004 l'Italia è ospite in Florida delle strutture che fanno capo alla Play Ball Baseball Academy, entità che fa riferimento all'organizzazione dei Florida Marlins. Trai proprietari troviamo il vice presidente dei Campioni del Mondo Ferreira.
La sede dell'Accademia è nella localita di Pompano Beach, a pochi minuti di strada da Fort Lauderdale. E' composta da 2 campi principali, 4 campi secondari e 2 'mezzi campi' per l'allenamento degli interni.
A dirigere la Play Ball è Randy Kearce, che è uno dei dirigenti dei Marlins che si occupano dei rapporti internazionali. Per la precisione, Kearce è 'assitente del direttore operazioni internazionali'.
"Dal 1994 funzioniamo per 12 mesi all'anno" attacca Kearce "E ospitiamo giocatori di baseball di tutti i tipi. Si va dai bambini di 8 anni che vengono da noi d'estate, ai ragazzini in età per la scuola superiore in Primavera a giocatori che lavorano con noi per migliorarsi e ottenere la possibilità di entrare al College. Poi ci sono le squadre, come la nazionale italiana o gli olandesi dell'Almere. In entrambi i casi abbiamo con loro rapporti stretti da anni attraverso le persone di Sal Varriale e Chico Jersun. Quando l'Italia e l'Almere partiranno arriverà un gruppo di 30 australiani".
La 'Play Ball Baseball Academy' è a fini di lucro: "Diciamo che se la proprietà vedesse svanire il profitto, non credo proprio continuerebbe con questo progetto. Ma l'Accademia si occupa di baseball a 360 gradi, il profitto è una conseguenza ed è anche un presupposto perchè il progetto continui a funzionare".
Essendo una organizzazione a fine di lucro, frequentarla ha un costo: "Un individuo che viene da solo paga 595 dollari alla settimana, ma in cambio di questo riceve vitto, alloggio e trasporto ai campi. Oltre naturalmente alle nozioni di baseball che i nostri istruttori trasmettono. Qui lavora personale qualificato dei Marlins. Ovviamente le squadre che vengono con i loro tecnici pagano cifre differenti".
La qualità del lavoro della Play Ball è testimoniato dal numero di giocatori passati da questi campi e finiti in Grande Lega: "Sono ragazzi coi quali manteniamo rapporti e che periodicamente ci visitano per parlare con chi è al momento all'Accademia. Parlo di Rick De Hart, un lanciatore mancino oggi coi Dodgers e che è arrivato in Grande Lega con gli Expos e anche nelle Major giapponesi. Parlo di Jose Vidro, Vlad Guerrero e Michael Barret, che gioca con i Cubs. Inutile negare che per me vederli a quei livelli è una grandissima soddisfazione".
Nel prossimo autunno l'Accademia aprirà agli arbitri: "Sì, abbiamo raggiunto un accordo con la Federazione Mondiale. Ospiteremo, in quello che per noi è un periodo tranquillo, una serie di corsi di aggiornamento per i loro direttori di gara".
Kearce è un veterano del baseball organizzato. Prima di passare ai Marlins aveva lavorato per 14 anni con gli Expos. Ma per vincere ha dovuto aspettare di arrivare a Miami: "Se è per questo, conosco scout che sono da 30 anni nel baseball e non hanno mai nemmeno fatto un viaggio alle 'World Series'. Io non credo ancora al fatto che ho vissuto le finali dal di dentro…se poi penso che ho anche visto la squadra vincere…".
Randy non sembra volersi fermare: "E' stata un'esperienza esaltante, una cosa che ti succede una volta nella vita. Credo non si possa descrivere cosa significa vincere le 'World Series' a chi non l'ha provato…posso provare a ricordare le sensazioni. Ricordo certo il mal di testa che ho avuto per le 2 settimane seguenti, dovuto al rumore che c'era allo stadio ma anche a tutti i festeggiamenti successivi alla nostra vittoria".
Molti si chiedono come abbiano fatto i Marlins a vincere. In fondo, tutte le squadre che avete battuto nei 'play off' sulla carta vi erano superiori: "Sono d'accordo. Pensa un po' che io trovo i Marlins più forti oggi, rispetto ad un anno fa. Ma questo non vuol dire che vinceremo ancora. Diciamo che lo scorso anno è andato tutto al posto giusto nel momento giusto".
La vittoria dei Marlins ha anche un valore simbolico notevole. E' il successo della programmazione sportiva sullo sport business: "Già, è proprio vero. Abbiamo dimostrato che non è necessario spendere tanto per vincere, se si è capaci di mettere al posto giusto tutti i pezzi del puzzle".
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