WHIP !!

L'evoluzione delle statistiche nel baseball moderno

No, non preoccupatevi, non si tratta di un’esclamazione di stupore di un extraterrestre: WHIP è soltanto la sigla di una delle tante statistiche di baseball e sta per ‘walk and hit per inning pitched”, cioè basi ball e valide concesse per ogni inning lanciato. Si tratta come potete facilmente immaginare di una statistica che riguarda esclusivamente i lanciatori, un modo più approfondito per conoscere l’abilità di un pitcher. Da alcuni anni alle classiche statistiche che tutti gli appassionati conoscono ( AVG, ERA ecc…) se ne stanno aggiungendo di nuove ancora più precise, statistiche che rispecchiano ancor meglio l’evoluzione del gioco e che permettono ai manager, agli allenatori ed ai tifosi stessi di conoscere in maniera sempre più analitica le caratteristiche di un giocatore.
Vediamo ora insieme di conoscere meglio alcune di queste nuove sigle a prima vista incomprensibili e vedrete che saranno anche per voi un supporto importante nel valutare il vostro giocatore preferito….

WHIP: il significato della sigla l’abbiamo già imparato, vediamo ora di saperne di più: cominciamo a dire che il leader nel 2003 di questa speciale statistica è stato l’asso dei San Francisco Giants Jason Schmidt con 0,95 mentre la media MLB è stata di 1,31. Essenzialmente la statistica rappresenta il numero di corridori concessi sulle basi ad ogni inning, per cui Schmidt ha avuto l’abilità di far andare sulle basi meno di un giocatore ad inning! Un lanciatore con un ottimo WHIP è uno che ha un ottimo controllo dei lanci e concede poco ai battitori avversari, ma chiaramente la statistica va combinata anche con altre poiché si può verificare che un lanciatore abbia un WHIP fenomenale di 1,00 ma poi perda la partita 9-0 poiché l’unico battitore avversario che è arrivato sulle basi ad ogni inning ha realizzato un fuori campo! Abbinandolo con un ERA intorno al 3,00 vi darà l’idea di un lanciatore in gran forma….

STRIKEOUT RATE (K/9): conosciuta anche come ‘strikeout per nove inning lanciati”, questa statistica viene usata spesso per prevedere le prestazione future di un lanciatore, specialmente se giovane. Leader nel 2003 è stato il fenomenale Kerry Wood dei Chicago Cubs con un ‘rate” fantastico di 11,35 ! Se pensiamo che la media MLB è stata di 6,21 capirete bene che siluri sia in grado di lanciare…. Spesso gli osservatori si affidano a questa statistica per misurare lo ‘stuff” di un lanciatore, cioè la sua abilità nell’eliminare al piatto i battitori avversari, elemento vitale per un pitcher di successo. Un esempio? Nel 1988 Allan Anderson, lanciatore dei Minnesota Twins, vinse il titolo ERA dell’American League con una media di 2,45; il suo problema era però la difficoltà nel mettere strikeout i battitori avversari, riuscendoci solo 83 volte in più di 200 inning lanciati, con un modesto 3,70 di ‘rate”. Ebbene i battitori presero le misure ad Anderson e dopo soli quattro anni il promettente pitcher era già fuori dal giro della MLB….

OBP: ‘on base percentage”, percentuale di arrivi in base; tra tutte le statistiche relative ai battitori, questa è di sicuro la più importante. Leader nel 2003 è stato ‘ovviamente” Barry Bonds con una percentuale di .529 mentre la media MLB è stata di .351; ciò significa che Bonds è andato in base all’incirca ogni due turni di battuta! Difatti un lineup duro da eliminare e che stanca i lanciatori avversari prendendo un enorme numero di lanci può essere devastante quanto un fuori campo da tre punti all’ottavo inning….Pensate ad un Pedro Martinez che al quarto inning ha già effettuato 120 lanci ed è costretto a lasciare il monte di lancio, costringendo l’intero bullpen ad un superlavoro: capirete che vincere la partita sarà davvero dura.

OPS: ‘on base percentage + slugging”, percentuale di arrivi in base + percentuale di potenza; inutile dire che anche in questa statistica il leader 2003 è stato Barry Bonds con una percentuale mostruosa di .1278 contro .810 di media MLB! Nessuna statistica moderna rende meglio l’idea della pericolosità di un battitore della OPS: aggiungere all’ abilità nel difendere il piatto l’elemento potenza vi darà un’accurata analisi dell’abilità del giocatore in entrambi le aree più importanti del baseball: andare in base e far avanzare i corridori. Nata nel 1984, il primo giornale a pubblicarla è stato il New York Times, il quale settimanalmente evidenziava i leader di OPS. Anche questa statistica è oggi una delle più utilizzate da manager, allenatori e scout, per cui è bene che impariate anche voi ad utilizzarla per ‘radiografare” un determinato giocatore.

Adesso che abbiamo imparato a conoscere anche queste sigle, possiamo felicemente immergerci nel profondo oceano delle statistiche, pane quotidiano di noi amanti del baseball….


Informazioni su Francesco Paolo Falanga 83 Articoli
Sposato dal 1999 con Ester, Paolo ha due maschietti, Federico di 2 anni (lanciatore destro!) e Carlo di un anno (battitore mancino!), che spera prendano la sua stessa passione per il baseball.Commercialista di professione, adora la sua famiglia e la casa con le quali passa tutto il tempo possibile.Come hobby ha la televisione (è un divoratore di eventi sportivi in TV), internet e viaggi, ha passato molto tempo negli Stati Uniti dove ha avuto la fortuna di visitare molti stadi di baseball e di vivere da vicino l'educazione sportiva degli americani.Ha collaborato saltuariamente con qualche rivista in America ed è un grande tifoso dei San Francisco Giants. (Spera di rendersi utile al sito cercando di trasmettere quelle stesse emozioni che prova ancora oggi nel vedere una partita del 'meraviglioso gioco del baseball'....

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