Saranno 475 gli arbitri ad essere impegnati nei vari campionati di baseball e softball, di cui 190 impiegati nei tornei nazionali. La novità di questa stagione riguarda la divisione tra gli arbitri capo e quelli di base che coinvolgerà la serie A1 di entrambe le discipline. Ad illustrarci le attività e le novità del mondo arbitrale è stato il presidente del Comitato Nazionale Arbitri Mario Mazzei.
Mazzei, partiamo da questa divisione che riguarda la serie A1. Come è nata?
‘Varie sono state le ragioni. La principale è quella che ci ha spinto ad adeguarci alle linee guida della federazione internazionale. Accanto a questa dobbiamo dire che siamo rimasti ‘intrappolati’ dalla vicenda dei cinque arbitri cubani che, in origine, sarebbero dovuti venire da noi. Avevamo calcolato di avere quindici arbitri capo italiani e cinque caraibici da far ruotare. Ogni settimana, infatti, sono quindici ad essere impegnati a casa base. L’arrivo dei cubani sembra ormai sfumato, ma noi abbiamo attuato comunque la divisione con sedici arbitri capo in totale sia nella A1 di baseball che di softball.
Terminati i corsi si stanno svolgendo gli ultimi esami. Il movimento è in crescita?
‘Quest’anno il numero degli arbitri è leggermente in crescita. Questo è positivo dopo stagioni di segno negativo. Soprattutto sta maturando il gruppo dei giovani, grazie anche agli stage che si sono svolti a Tirrenia che hanno innalzato il livello tecnico. Le lezioni per gli arbitri di baseball sono state svolte da colleghi americani, mentre quelli riservati al softball sono stati tenuti da arbitri canadesi.
Tanti ex giocatori di serie A stanno passando all’arbitraggio. Quanto è importante?
‘In effetti molti ex giocatori si stanno avvicinando all’attività arbitrale e questo è positivo, anche perché in genere buoni giocatori maturano prima come arbitri. Questo fatto, ovviamente, innalza la qualità del movimento e consente loro di bruciare le tappe, nel senso che se sono bravi li facciamo salire di categoria in tempi molto rapidi.
Qualche novità per il 2004?
‘Una, ovviamente, sono i tre lanci di riscaldamento tra i vari innings. Abbiamo poi lavorato molto sulla chiamata del balk e sull’area di strike. Sul balk abbiamo puntato molto sulla mentalità degli arbitri e sui metodi di chiamata, visto che, lo scorso anno, abbiamo assistito ad un notevole incremento dell’infrazione.
I vostri rapporti con la Federazione?
‘Il presidente Fraccari ci sta molto vicino e si è interessato direttamente per organizzare i corsi a Tirrenia. A fine ottobre, inoltre, venti arbitri parteciperanno ad uno stage a Cuba, ospiti della scuola di arbitraggio. Nell’occasione saranno chiamati a dirigere alcuni incontri di precampionato tra squadre dell’isola caraibica.
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