Uno degli aspetti del baseball che più mi ha incuriosito nel corso degli anni era capire quanto la fortuna contasse nel battere una pallina in territorio valido: se pensiamo che bisogna colpire una piccola sfera lanciata a velocità vertiginosa usando una mazza di legno del diametro di pochi centimetri, ebbene il dubbio che venga colpita solo per caso potrebbe essere lecito. Ma come gli appassionati ben sanno, nel nostro gioco di occasionale o fortuito c’è ben poco: nel baseball tutto è studiato, pianificato nei minimi dettagli, per cui vedere un battitore restar fermo su di un lancio o girare vorticosamente la mazza è frutto spesso di una studiata strategia. Vediamo ora insieme di capire come i battitori selezionano il lancio da colpire cercando di ‘fregare il pitcher avversario: iniziamo col dire che tutti i battitori di una squadra vengono preventivamente istruiti dal ‘batting coach sulle caratteristiche del lanciatore che andranno ad affrontare; punti deboli e di forza vengono esaminati al microscopio per dare ai battitori più informazioni possibili. Dopo la fase di studio si passa ad effettuare il ‘batting practice, la seduta di allenamento in battuta che precede l’inizio della partita; un lanciatore, dalle caratteristiche simili a quello che si affronterà in partita, effettua una lunga serie di lanci ed i battitori iniziano così a scaldare le proprie mazze. Alcuni preferiscono battere palline subito in ogni zona del campo, altri invece dividono la sessione di allenamento in zone, colpendo prima verso destra, poi al centro ed infine verso sinistra. Difficilmente si vedono colpire fuori campo perché i battitori evitano di spingere troppo il giro di mazza, preferendo lavorare su direzione, tempismo e ‘back-spin. Verso la fine del ‘batting practice si lavora sui lanci in balls, cercando di colpire qualche pallina fuori dalla zona di strike.
Quando inizia la partita però i lanci sono ben altra cosa e si comincia a fare sul serio…. Capirete che non esistono regole fisse in quanto tutto è basato sulle personali caratteristiche dei giocatori, ma qualche piccolo trucco utilizzato dai battitori vale la pena di svelarlo: il principale approccio è quello di individuare la zona di strike dove preferiamo colpire la pallina; alcuni preferiscono infatti colpire palline alte, altri basse ed altri ancora interne od esterne, per cui aspettare il lancio che arrivi nella nostra zona preferita può essere decisivo per ottenere una buona battuta. Fondamentale è anche il conto dei lanci: in una situazione favorevole al battitore (hitters count) tipo 2-0 o 3-1, è probabile che il lancio successivo sia una bella fastball, per cui il battitore si prepara a velocizzare il suo giro di mazza nel tentativo di spedire la pallina nella notte. Discorso opposto ovviamente nel caso in cui ci troviamo in un ‘pitchers count tipo 0-2 o 1-2: in questo caso il battitore può aspettarsi qualsiasi tipo di lancio, per cui il suo obbiettivo sarà quello di difendere il piatto e provare a mettere la pallina in gioco. Un altro segreto è quello di individuare il tipo di lancio migliore del pitcher avversario e di evitarlo, non cadere cioè nella tentazione di girare la mazza contro il punto di forza dell’avversario. Ciò permetterà al battitore di focalizzare la sua attenzione sul lancio più debole, con maggiori speranze di battere valido. Per concludere vediamo ora di capire perché alcuni battitori girano la mazza al primo lancio e perché altri restano immobili a prendersi il primo strike: queste decisioni vengono prese spesso direttamente dal manager in base alle caratteristiche del lanciatore: alcuni pitcher amano essere in vantaggio nel conto per cui iniziano spesso con una fastball in mezzo al piatto, il manager quindi dà il via libera immediato al suo battitore. Viceversa se il pitcher ha problemi di controllo si tende a ‘prendere il primo lancio in modo da verificare il suo ‘stuff, la sua forma.
Bene, non ci resta che afferrare la nostra mazza e prepararci all’arrivo della pallina, facendo ben attenzione però a schivare i lanci….troppo interni !!!
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