Nell'immaginario collettivo sportivo azzurro la Corea evoca un paio di ricordi non certo gradevoli. Ma sul diamante di Taipei, con mazze e palline invece del pallone, c'è mancato perchè la storia non si ripetesse in senso inverso. Contro i favoritissimi coreani gli azzurrini di Holmberg non sfigurano certo, anzi mostrano un baseball di grande qualità, e il 5-2 finale non rende onore all'effettivo svolgimento della gara. Sì, perchè se non fosse stato per un calo del nostro partente Mori con due eliminati nella seconda ripresa (del resto tamponato da un bullpen azzurro in giornata di grandissima grazia) forse saremmo qui a parlare di apertura dei mondiali col botto per la spedizione azzurra.
A rendere inefficace per la classifica (per il morale lo è eccome) la maiuscola prova degli azzurri ci ha pensato quel maledetto secondo inning. Il punteggio era già di 1-0: merito dell'abilità nei fondamentali dei coreani, che nel primo sfruttavano al meglio una valida e una base-ball, con la volata di sacrificio di Lee Jae-Won. E nel secondo le prime due eliminazioni, una volata in foul e un K, avevano fatto pensare ad una ripresa innocua. Invece no: due singoli in fila concessi da Mori, più una base-ball, e già eravamo sull'orlo del baratro. In cui ci mandava un coreano dal nome di Kim Ji-Soo, con un altro singolo. La difesa azzurra, che per tutta la giornata ispira soltanto sonori applausi, per una volta è imprecisa, e un pasticcio su un'assistenza costa un altro punto. Non c'è tempo da perdere, pensa la panchina azzurra, questa è una gara in cui bisogna rimanere col fiato sul collo degli avversari: subito dentro il rilievo Frau, allora, e fuori Mori. Scelta azzeccata, perchè Frau chiude l'inning anche se con l'aiuto decisivo di Santolupo: l'esterno dell'Anzio ha un gran riflesso e dopo una corsa eccezionale nega alla pallina battuta da Choi Yeong il suo destino di doppio o triplo. Frau, comunque, si dimostra decisivo quanto basta (fino al quinto inning) e meglio ancora di lui farà Fabbrizioli, capace di imbavagliare i coreani fino alla fine.
Ma intanto, l'attacco azzurro era costretto a provare a riprendere la gara per i capelli. Impresa tutt'altro che facile, visto che i lanciùatori coreani (prima il partente Choi Jeong, poi i rilievi Hong Seong-Yong e Lee Wang-Ki) tirano forte e preciso. Al terzo andiamo vicinissimi a segnare il primo punto: Santolupo, in base per ball con zero eliminati, parte dalla terza sulla rimbalzante interna di Liddi. Giocata aggressiva, ma i coreani, anche se avanti 5-0, non vogliono concederci nulla e l'assistenza a casa del seconda base Cha Hwa-Joon arriva precisa e in grande anticipo. Ma la ripresa è tutt'altro che finita: con due uomini in base dalla mazza di Schiavoni parte una legnata violentissima che qualche dio amico dei coreani decide di non fare uscire dal campo. Ci pensa poi il guanto di Jung Eui-Yoon a prenderla il volo a pochi passi dal muro.
Frau si salva bene nel quarto, nonostante una base-ball e una sua palla non controllata dal catcher Pellerzi. Nel quinto concede una valida e un'altra base-ball; un campanello d'allarme che non viene preso sotto gamba dalla panchina azzurra, e tocca a Fabbrizioli. Il lanciatore del Santarcangelo innesta la sesta e non si volta più indietro. Concederà solo una valida interna nel sesto e un doppio nell'ottavo; nella stessa ripresa riceverà ancora la preziosa mano di Santolupo, che dice no alla mazza di Choi Jae-Hyun, ferma in seconda Jung Eui-Joon con una precisa assistenza e spegne l'ultimo attacco della Corea.
Dall'altra parte i punti da recuperare sono troppi vista l'efficacia dei pitcher asiatici. Nel quinto attacco azzurro i coreani ci confezionano per bene un paio di regalini che permettono al primo punto italiano di attraversare il piatto. La battuta alta di Campanini esce appena dall'infield, ma diventa un doppio quando i tre coreani che provano a difendere si lasciano distrarre da qualcosa di ignoto e la fanno cadere. Simile sorte per la palla colpita da Santolupo valutata male dall'esterno destro: con una rimbalzante di Liddi entra l'1-5.
Il problema, però (ed è una delle poche note negative della giornata) è che a quel punto l'attacco azzurro subisce una sorta di black-out, creato dall'ottimo valore dei rilievi coreani. Fatto sta che rimaniamo a secco completo fino all'ottavo, quando costruiamo un punto senza bisogno di una valida: il 2-5 nasce dalla base-ball concessa a Santolupo, che ruba la seconda e viene portato a casa da due out produttivi. Un punto “di manifattura”, troppo poco però per riaprire una gara che ci è sfuggita di mano veramente per un'inezia. E mentre la pallina che mette strikeout Sparagna finisce nel guanto del catcher, la soddisfazione per la buona prestazione inizia a lasciare spazio ai rimpianti per una gara che con un po' più di attenzione avremmo anche potuto portare a casa. Ma per pensare c'è poco tempo: sabato mattina c'è Cuba.
ITALIA 000.010.010 = 2 (5 bv, 2 e)
COREA 140.000.00x = 5 (8 bv, 1 e)
ITALIA: Santolupo 8 1/4, Liddi 5 1/4, De Simoni 9 1/4, Schiavoni DH 0/4, Scalera 6 0/4, Pandolfi 3 1/4, Sparagna 7 0/3, Pellerzi 2 0/3, Campanini 4 1/3
COREA: Cha Hwa-Soon 4, Kim Ji-Soo 6, Lee Jae-Won 2, Park Byung-Ho 3, Choi Jeong 1, Bae Young-Seop 9, Kang Yung-Ho 5, Jung Fui-Yoon 7, Choi Jae-Hyun 8
Lanciatori
Mori (P) 1.2 rl 5 p 4 pgl 5 bv 2 bb 1 k
Frau 2.2 rl 0 p 0 pgl 2 bv 2 bb 0 k
Fabbrizioli 3.2 rl 0 p 0 pgl 2 bv 0 bb 1 k
Choi Jeong (W)
Hong Seong-Yong
Lee Wang-Ki
Note
Doppi: Santolupo, Pandolfi, Campanini
Punti battuti a casa: Liddi, De Simoni
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