Non è facile commentare una stagione iniziata con aspettative positive e finita con 6 vittorie e 48 sconfitte. Il presidente del Saim Rajo Rho, Clemente Burgazzi, però, non si sottrae e anzi risponde con spirito critico, mettendo in grande mostra una gran voglia di ripartire, per tornare il prima possibile in una categoria ‘che ci è piaciuta molto.
Presidente, il 2004 agonistico si è concluso: ovviamente non è soddisfatto del risultato finale.
‘Dal punto di vista sportivo assolutamente no. Eravamo partiti fiduciosi, con bel altre aspettative, con altri obiettivi e alla fine è andato tutto storto. Però, senza voler sottovalutare i nostri demeriti, devo dire che la classifica è bugiarda. Non ho visto in tutto il campionato una differenza così abissale tra noi e le squadre che ci hanno preceduto. Abbiamo pagato a caro prezzo la nostra inesperienza alla massima serie. Però ripeto, se escludiamo il lato sportivo, la nostra stagione è stata comunque importante. Siamo una società piccolissima e siamo riusciti ad arrivare in A1 e abbiamo dato la possibilità a molti giocatori del nostro vivaio di coronare un sogno.
Quali siano stati gli errori che hanno portato a questo ‘fallimento sportivo?
‘Innanzitutto siamo arrivati impreparati alle tre partite. Abbiamo sottovaluto molto questo aspetto. Abbiamo pagato tutti, dai giocatori, allo staff tecnico ai dirigenti una scarsa esperienza a questi livelli. I giocatori e lo staff per quanto concerne le partite, perché appena sbagliavamo qualcosa, venivamo puniti da due, tre punti degli avversari, mentre noi, per realizzare un punto, dovevamo battere sempre almeno tre valide. Noi dirigenti, invece, non abbiamo analizzato bene alcuni aspetti nell’allestire la squadra, ma siamo anche stati sfortunati. Per quanto fatto vedere in A2, non potevamo non confermare Munoz come straniero: in A2 batteva più di 500, era impensabile che si trovasse così in difficoltà (ha chiuso a 258). E allo stesso tempo Stefani: un lanciatore che vince 24 partite in A2 senza perdere una, non poteva non essere riconfermato e invece ha finito non solo per non vincere una partita, ma non è mai riuscito a chiuderne una. Infine – prosegue Burgazzi – abbiamo puntato molto su giocatori italiani come Carrozza e Gasparri, sperando potessero colmare le nostre pecche in quanto ad esperienza e ci sono riusciti solamente al 50%: soprattutto sono mancati nella prima parte del campionato, perché dopo, a suon di sconfitte, era difficile per tutti rialzare la testa.
Le sconfitte in successione non hanno aiutato il morale della squadra.
‘Esatto, e allo stesso tempo, però, ci hanno permesso di capire i nostri errori. L’anno scorso in A2 vincevamo quasi sempre e questo, probabilmente, non ci ha permesso di scovare i difetti che invece la squadra aveva. Voglio però sottolineare una cosa: la squadra è rimasta sempre unita dall’inizio alla fine e voglio ringraziarla per questo, proprio perché ha resistito alle sconfitte rimanendo compatta fino alla conclusione del campionato.
Quali sono gli obiettivi per il prossimo futuro?
‘Dopo aver assaggiato l’A1, vogliamo tornarci immediatamente. Faremo di tutto per rinforzarci in tutti reparti, sia tecnici che strutturali, per tornare subito tra i grandi di questo sport. Purtroppo, ci siamo arrivati troppo in fretta, impreparati, in due anni siamo passati dalla B all’A1. Le faccio questo semplice esempio per farle capire la nostra situazione: siamo come degli studenti che sono passati dalle scuole elementari alle superiori. Abbiamo saltato le medie, o meglio, le abbiamo superate con un corso accelerato serale. Siamo rimasti troppo poco tempo in A2 e per noi sarebbe stato meglio, probabilmente, rimanerci un anno in più. Avremmo potuto completare tutte le strutture e gli stessi giocatori avrebbero potuto crescere maggiormente e farsi un’esperienza maggiore.
Quindi rivedremo presto il Rajo in A1?
‘ Spero e penso proprio di sì. Anzi, le dirò di più. Se mai dovessero esserci dei ripescaggi o degli allargamenti in A1, noi saremmo pronti a dire di sì.
Infine, chi vede favorito per lo scudetto?
‘Personalmente dico Grosseto, perché un lanciatore come Navarro non c’è l’ha nessuno. Venerdì sera l’ho visto benissimo e nonostante avesse contro il Rho, aveva una rabbia e una grinta impressionante. Secondo me, se Navarro fa il Navarro, il Grosseto è il grande favorito. Secondo me la finale sarà con Bologna, perché entrambe sono due squadre di un altro pianeta. Mentre le ultime due sono di un’altra categoria. In mezzo, dal mio punto di vista, si piazzate sei squadre simili, che si equivalgono. Il Rimini o il Paternò, non valgono meno di Parma o Nettuno.
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