La finale più logica che poteva partorire il campionato italiano versione 2004 è ormai alle porte. Ancora una settimana e poi dalle chiacchiere si passerà al campo, i campioni in carica dell'Italeri Bolognasi troveranno di fronte la Prink Grossetoper una delle più belle ed incerte sfide degli ultimi anni, almeno sulla carta ed almeno alla vigilia. La finale più logica, dunque, ma da qui a dire che le semifinali sono state una passeggiata per tutte e due le contendenti ce ne passa. Tutt'altro.
Quella che è terminata per prima, vale a dire il derby della via Emilia, ha visto il Parma provarci in tutti i modi. Già con un roster inferiore rispetto ai bolognesi, la formazione di Catanoso è stata costretta a rinunciare anche al lanciatore straniero, Medina. Si prevedeva un 4 a 0 e tale è stato, ma non così agevole come potrebbe a primo acchitto suggerire il risultato. Parma ha lottato sempre sino all'ultimo, è stata condannata anche da qualche episodio sfavorevole, confermando quel vecchio adagio che dice che i play off sono un altra cosa e che i numeri della regolar season contano quanto la carta straccia. E se ci sarà un'altra cosa che verrà ricordata sarà la scazzottata di garadue, quella che poi ha visto il giudice sportivo usare la mano "morbida" nei confronti delle due squadre. Per Bologna invece c'è poco da dire oltre al solito, il line up è più che mai compatto e pericoloso dal primo al nono, aggiungeteci un Matos in queste condizioni di forma ed il conto è presto fatto.
L'altro derby era quello del Tirreno, con il Nettuno indicato come ideale vittima sacrificale del rullo compressore Grosseto. Come è andata? E' andata che la serie si è conclusa alla quinta partita con la prevedibile vittoria della Prink, sicuramente più attrezzata della formazione di Bagialemani. Ma mai i toscani hanno fatto un sol boccone dell'avversaria, anzi hanno perso una garaquattro commettendo degli errori abbastanza macroscopici quando c'era solo da chiudere. Se c'è una cosa di cui ci si deve preoccupare in casa Grosseto da qui all'inizio della finale non sono i lanciatori (un trio formidabile che non ha nulla da temere da nessuno), ma proprio la tenuta mentale, farsi venire il "braccino" in finale potrebbe avere conseguenze più gravi visto che si incontra un attacco come quello del Bologna e non quello del Nettuno. A proposito, Bagialemani si sarà pure dimesso dopo la mano "pesante" del giudice sportivo, ma gli va riconosciuto perlomeno un merito. Ha portato il terzultimo attacco della serie A1 ai play off, e ha saputo tenere testa senza timori reverenziali alla capolista privo di due partenti come Diego Ricci e Billisi. Se non fosse così malvisto dall'ambiente vincerebbe a mani basse la palma di migliore allenatore del campionato.
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