Ce lo aspettavamo? Chissà. Più di qualcuno tra gli addetti ai lavori era pronto a scommettere su una ripetizione di quanto visto lo scorso anno. Grosseto con lo scudetto sul petto che per di più si è rafforzato, Bologna che dopo il secondo posto ha rivisto l’organico e l’ha ovviamente potenziato. Dietro le altre, nonostante le campagne acquisti di un certo rilievo e l’inserimento del quinto straniero che inevitabilmente avrebbe cambiato le carte in tavola. Non così, però: che la situazione fosse quella che ci dà la classifica con Parma in testa nessuno l’avrebbe scommesso. E’ chiaramente presto per parlare e anzi è bastata una settimana per sconvolgere più di qualche certezza ma chiaramente il campionato ci sta dando qualcosa che non vedevamo da tempo: l’equilibrio. Cinque squadre in una partita, tutte con un ruolino pressoché impressionante in casa, a cominciare dall’imbattuta Parma al ‘Cavalli e per arrivare al Nettuno che con le tre vittorie contro Rimini (non accadeva da qualche anno
) ha portato il suo record al ‘Borghese a 8 vittorie e 1 sconfitta. Non scherza Bologna che al ‘Falchi ha fatto sue 9 gare perdendone solo 2. Nel nugolo di testa il sorprendente San Marino è la squadra che ha ceduto di più sul diamante amico ma ha saputo ben compensare andando a vincere fuori. Anche l’ex capolista Rimini in casa non scherza: ha vinto le cinque partite disputate senza mai perdere e ha rovinato il suo ruolino esterno subendo il ‘cappotto a Nettuno. Sicuramente, allora, nessuno si aspettava che dopo sei giornate si fosse in questa condizione ed è un bene per gli appassionati. L’impressione è che si vada avanti così fino al termine, anche se l’ultima giornata ci consegna qualche altra considerazione. Cominciamo, non fosse altro che per lo scudetto sul petto, dalla crisi ormai manifesta del Grosseto. Ha perso già il doppio delle partite di un anno fa, starà senza Navarro per due mesi a causa dell’incidente, Rollandini non è più il mister ‘zero del 2004 e il gruppo invincibile, capace di essere finalmente ‘squadra e non solo una serie di ottime individualità messe insieme lo scorso anno sembra smarrito. Medina non ha la fortuna dalla sua, ci sono giocatori che non stanno rendendo (Casolari ottavo nel line-up non si era mai visto in tanti anni) ma la squadra sembra comunque smarrita e adesso c’è anche la rotazione dei lanciatori da rivedere. Ne stanno approfittando altri, a cominciare proprio da Parma. Catanoso sta dimostrando di aver costruito un gruppo e che, se fatto lavorare con calma, può portare a qualche risultato. Manca molto, è vero, alla fine della stagione regolare ma i ducali sembrano avere la continuità che nelle ultime stagioni è mancata. Poi c’è il resto che va dal blasonato Nettuno al San Marino dei ‘sempreverdi, passando per Rimini e Bologna. I tirrenici hanno vinto tre gare importanti, Bagialemani non sta facendo molti esperimenti e ormai la squadra sembra definita. L’assenza di Mazzanti per infortunio rende alcune scelte obbligate ma finora non pesa più di tanto, anzi. Il giovane con la sua potenza nel box quando sarà pronto un posto lo troverà di sicuro. Intanto ‘pantera ha la sua rotazione stabilita, Sanchez Simpson sembrano fatti l’uno per l’altro e poi Ricci è sempre ai suoi livelli come Masin, mentre Salciccia e Costantini pur giovani sono capaci di togliere le castagne sul fuoco. Sul Titano Sheldon e company dimostrano che la classe non è acqua. Pensare ai play off non è un sogno ma chiaramente è ora di pensare anche a qualche ricambio. Tra le prime della classe in questo periodo sembra avere un dug-out meno assortito. Cosa che non difetta al Bologna e al Rimini. Se dai felsinei ci si poteva attendere uno standard come quello visto finora e considerando il rafforzamento delle avversarie, i ‘pirati hanno scelto bene sul mercato e soprattutto hanno imparato che partire male è costato caro. Fino a Nettuno erano stati perfetti, ora sarà da vedere se e come assorbiranno la ‘botta ricevuta. A metà classifica il già citato Grosseto che ha forse l’ultima occasione nel prossimo fine settimana ospitando gli eterni rivali del Nettuno bagarre anche dietro per la retrocessione. A Paternò sognare i play off dopo il bel campionato dello scorso anno ha fatto male ma il distacco da Reggio Emilia, Trieste e Modena non è incolmabile. Alla luce di quanto accaduto finora non è da escludere che fino al termine assisteremo a un ‘saliscendi nelle varie posizioni. Ce lo aspettavamo? Certamente no ma è meglio così.
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