Al via i play off delle incertezze

Bologna-Rimini e San Marino-Nettuno, dopo le carte bollate finalmente in campo. Sarà buon baseball

Ecco i play off delle incertezze. Se semifinali e finale rispecchieranno quello che è stato il campionato prepariamoci a più di qualche sorpresa. Dispiace che sia finita a carte bollate e che la classifica, alla fine, sia stata decisa dal giudice sportivo e non esclusivamente dal campo come doveva essere. E' un insegnamento del quale tenere conto, perché è ora di finirla e dire una volta per tutte come si fa con i tesseramenti, quali sono i termini, rispettare le regole che ci sono. Tutti. Una federazione che non si accorse di sospetti doppi tesseramenti nella vicenda dei documenti falsi che è ancora nelle sedi di giustizia non può tollerare alcuna incomprensione. Su questo stesso sito ha detto chiaramente come la pensiamo Alessandro Labanti e se il nostro batti e corri vuole crescere non ha strade alternative a quelle del professionismo, con le franchigie della major league. Per fare questo servono società che capiscano, condividano un progetto, altrimenti meglio lasciar perdere. Ma torniamo al baseball giocato, a semifinali che vedono l'esordio del San Marino e il ritorno del Rimini, la conferma di Bologna e Nettuno. Alla vigilia queste ultime sembrano le formazioni più “quadrate” ma il torneo 2005 ci ha insegnato che non esistono certezze. A maggior ragione quando quello fatto in campionato non conta più. Solo che su quei dati dobbiamo basarci e allora scopriamo che Bologna e Rimini hanno “pareggiato” i loro scontri diretti. Sono squadre abituate ai play off, più gli adriatici che i felsinei, e hanno gente di grande esperienza. La formazione di Mazzotti, due finali nelle ultime due stagioni, vice campione d'Italia in carica, ha finito al primo posto dopo una stagione meno brillante di quella del 2004. Ha dalla sua il miglior lanciatore della stagione, Matos, che ha chiuso con un pgl record (solo 0,88) e ben 141 K e tanto per gradire anche il miglior battitore, Almonte, che per solo due fuoricampo ha fallito la tripla corona nel box. Ha perso partite in modo stupido, commettendo errori che non eravamo abituati a vedere, ed è terza nella graduatoria degli errori commessi tra le quattro semifinaliste. Cose che nei play off non vengono perdonate a maggior ragione. Rimini ha agganciato la post season grazie a una partenza bruciante, ringrazia le decisioni dei giudici sportivi ma comunque alla fine sembrava la squadra vista in avvio di stagione. Una forma, quella vista a Modena, che potrebbe essere di grande aiuto. Nessun giocatore di spicco – vale a dire tra i primi dieci nel box – ma un rendimento costante di tutti. Sul monte vale lo stesso discorso, mentre il problema è in difesa dove la formazione di Romano ha commesso 79 errori. Troppi. L'altra semifinale, inedita, è tra Danesi Nettuno e la sorpresa T&A San Marino. Precedenti nei play off solo negli anni '80 e nei quarti di finale. La squadra di Bagialemani, che ha promesso di non andare più a protestare con gli arbitri, è quella che ha commesso meno errori e ha la miglior media battuta. Rispetto alla situazione nella quale è arrivata ai play off nel 2004 sembra messa molto meglio. Ha trovato battitori importanti, sul monte sembra avere una certa incostanza ma il manager ha anche indovinato una serie di ricambi “indolori” ovvero che non creano difficoltà al gruppo-squadra. La T&A è partita sorprendo tutti, ha via via acquistato consistenza, si è un po' persa nel finale pur vincendo gare importanti – ma di stretta misura – contro Rimini e Grosseto. Negli scontri diretti Nettuno è avanti 4 a 2 ma questo, ribadiamo, conta poco. San Marino è l'esempio di un ottimo mix tra esperti e giovani – Maestri è senza dubbio il miglior rookie dell'anno – ma Bindi ha saputo tirar fuori il meglio anche da gente che era un po' “spenta” nelle stagioni scorse.
Se proprio dobbiamo azzardare una previsione è quella che le “serie” non si concluderanno dopo quattro gare e che vedremo del buon baseball. Sicuramente ci riconcilieremo con un mondo che continua, purtroppo, a non voler crescere.

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