Le società sullo svincolo …

Una nuova norma, diversi pareri. Abbiamo scritto ad una trentina di società, ecco le risposte più interessanti

In occasione del varo della nuova normativa sullo svincolo, abbiamo pensato di inaugurare un nuovo metodo per raccogliere il parere dei dirigenti di alcune società sportive.
Nei primi giorni di dicembre abbiamo contattato via e-mail una trentina di società con la richiesta di commentarci la riforma appena varata.
Obiettivo del messaggio era comprendere se i dirigenti la considerano una norma positiva, negativa o ininfluente per il panorama del batti e corri italiano.
Nello specifico abbiamo chiesto se le norme muteranno il mercato dei giocatori e, soprattutto per coloro che si dedicano all'attività giovanile, se muterà l'approccio al servizio offerto da parte delle stesse società (ad esempio con una nuova politica delle quote di iscrizione).

Di seguito pubblichiamo le risposte ritenute più interessanti, rigorosamente in ordine di arrivo sulla nostra casella di posta elettronica.
Sicuramente in futuro riutilizzeremo questo metodo di approfondimento e se qualche società sportiva volesse essere contattata, è sufficiente scriverci attraverso il modulo presente nella scheda dello staff di Baseball.it.


Mauro Poli, Presidente Redskins Baseball Imola (4 formazioni giovanili, Serie A2 Seniores)
“Ritengo che la normativa sullo svincolo sia uno degli strumenti indispensabili per permettere al movimento del baseball di crescere, soprattutto qualitativamente.
Per quanto concerne gli atleti militanti in A1 ed A2, il parametro dello svincolo penso sia stato deciso in maniera cautelativa per le società e questo farà si che non si conti solo sul mercato, vistone i costi, ma anche sulla formazione evitando forti sconvolgimenti verso l'alto.
Quello che a mio avviso avrà un forte scossone sarà pero' il settore giovanile.
Molte società portano avanti il settore giovanile quasi fosse un obbligo e non il proprio futuro.
Ad esempio, negli scorsi anni abbiamo visto ottimi prospetti smettere di giocare, o militare nelle serie minori, perchè le società di appartenenza non accettavano il trasferimento del giocatore.
Con la nuova normativa un ragazzo che ha capacità ed ambizione può mettersi in gioco o cercare di affrontare un campionato a lui più consono migrando verso una società dove la politica di far crescere i giovani sia più radicata.
Noi in questi anni abbiamo cercato, ritengo con buoni risultati, di far crescere il settore giovanile impegnandoci ad esempio con tecnici stranieri, con corsi interni alla società, con una presenza nelle scuole e altre iniziative.
Di conseguenza non ho paura della normativa sullo svincolo, non cambieremo le quote di iscrizione bensì cercheremo di migliorare ulteriormente l'insegnamento del baseball tra i giovani.”


Elia Pagnoni, Vicepresidente Milano Baseball 1946 e vice capo servizio redazione Sport de Il Giornale (5 formazioni giovanili, Serie B seniores e 1 giovanile softball)
“Il regime di svincolo è un passo avanti nella direzione professionistica o para-professionistica a cui la federazione dice di voler portare il baseball italiano. Peccato che al momento vada ad applicarsi nella realtà del “baseball delle fettuccine” come citato dal Presidente Fraccari. Un baseball in cui i costi per le società diventano sempre più alti e insopportabili (ormai mi sembra di osservare che stiano diventando frequenti anche le rinunce ai Campionati della serie A2 o addirittura della Serie B) e in cui viene a cadere con questo sistema anche una delle ultime garanzie economiche che una società poteva avere.
Si è comunque scelto di andare nella direzione che favorisce i giocatori, dando loro anche un buon potere contrattuale, e noi ci adegueremo.
E' chiaro che in questo modo vengono a cadere tutte le regole che hanno sempre retto il mercato, prima fra tutte la buona abitudine (quando veniva rispettata) di andare a chiedere un giocatore prima alla società e poi all'interessato.
Andremo quindi verso un clima di deregulation totale e ognuno contattera' chi vuole.
Cosi' facendo, chi avrà i soldi per ingaggiare giocatori sarà favorito, chi non li avrà perderà gli atleti.
I campionati verranno sempre più concentrati nelle mani di poche squadre e tra le societa' ricche e le societa' povere ci sarà sempre più un abisso.
D'altra parte è quello che sta succedendo anche nel calcio, dove ci sono tre società di vertice e il resto arranca.
Certo è che sarà sempre meno motivato un investimento sul settore giovanile, se si pensa che chiunque ti potra' portare via un giocatore in qualunque momento e quindi bisognerà trovare altri modi per tenere gli atleti legati alle società. E anche qui, chi avrà i soldi avrà più facilità a trovare le motivazioni, gli altri si arrangeranno….”



Lucio Taschin, Direttore Sportivo ASD Baseball Softball Club Rovigo (4 formazioni giovanili, Serie B seniores e 2 formazioni giovanili di softball)
“Credo che la normativa sullo svincolo sia stata un discreto punto di partenza.
Il Baseball Softball Club Rovigo sta lavorando soprattutto per la crescita del settore giovanile e secondo noi non e' stato valutato sufficientemente il
parametro relativo ai giovani prospetti.
Non penso comunque che ciò comporterà mutamenti nella nostra strategia di sviluppo rivolta a raggiungere obiettivi di prestigio con la prima squadra cosi' da consentire ai nostri futuri possibili talenti uno sbocco all'interno.”


Massimo Bassi, Presidente del Castenaso Baseball (4 formazioni giovanili, Serie B Seniores) che ci ha contattato telefonicamente
“Sinceramente credo che la norma non sconvolgerà piu' di tanto il panorama ma servira' a risolvere quei pochi casi, riferiti logicamente dove operiamo noi, di giocatori bloccati dalle societa' sportive.
Le societa' potranno combattere solo offrendo un servizio migliore della concorrenza, dove c'e', ben sapendo che se sono presenti rapporti insanabili non esiste norma che possa risolvere il problema.
Il Castenaso logicamente fara' in modo che i propri atleti non abbiano motivi per “cercare casa” da un'altra parte ma sara' cosi' per tutti non solo per noi.”


Massimo Casorati, dirigente Junior Parma
“Personalmente valuto la normativa negativamente sotto diversi punti di vista:
Innanzitutto poichè i giocatori sono sottoposti ad un vincolo troppo ampio che va dai 14 ai 38 anni e in secondo luogo per i parametri troppo alti. Se infatti analizziamo il costo dello svincolo troveremo delle cifre astronomiche se rapportate ai bilanci delle società di Baseball Italiane.
Vi è inoltre una palese contraddizione sullo sforzo reale delle società sportive ad esempio con la totale esclusione delle società che hanno formato atleti utilizzando lo strumento del prestito che non viene considerato nei calcoli.
Supponiamo che un giocatore di 15 anni rimanga fino ai 18 in prestito presso una società e, nel momento in cui venisse richiesto lo svincolo per passare a titolo definitivo alla società che lo ha in organico da 3 anni, questa non si vedrebbe riconosciuto nessun indennizzo di preparazione. Per assurdo, un giocatore lasciato in prestito volentieri, perché ritenuto poco promettente, durante il periodo di prestito potrebbe aumentare il proprio livello a tutto vantaggio della società che non ha fatto nulla per la formazione del giocatore e invece la società “formatrice” dovrebbe anche pagare la quota di svincolo alla società originaria.
Pur essendo consigliere in una società di baseball, ed essendo la normativa dichiaratamente a favore delle società, mi trovo a disagio ad essere dalla parte dei giocatori, ma con questa norma li si priva della libertà di fare delle scelte.
Credo che uno sport povero come il baseball in Italia dovrebbe puntare alla fidelizzazione dei propri atleti, non ad una normativa vincolante la loro libertà personale tanto da ritenere che a conti fatti la normativa servira' a pochi atleti di interesse nazionale mentre per molti potrebbe rappresentare un ulteriore ostacolo a praticare il batti e corri.”


Massimo Meo, Presidente degli Athletics Bologna (4 formazioni giovanili, Serie B Seniores nonchè organizzatori Winter League)
“Come capita spesso la norma non e' negativa a priori ma dipendera' da come verra' utilizzata anche se mi pare che sia stata redatta sotto la spinta del’associazione giocatori, la cui volontà è stata subito assecondata dai clubs più grossi di serie A1 avendo interessi coincidenti, e quindi risente di questo mandato.
Oltre che ottemperare a degli obblighi normativi, di positivo ha che elimina ingiustificate rendite di posizione di alcune società cosi' come ho colto positivamente la “capacità di ascolto” sull’argomento da parte della Federazione, estrinsecatasi in successive correzioni ed affinamenti anche rilevanti.
Qui pero' terminano i lati positivi.
A livello seniores i parametri diventeranno sicuramente parametri di mercato, è inevitabile e sta già avvenendo.
A livello giovanile invece i parametri sono molto bassi e credo che provocheranno grandi cambiamenti, soprattutto in quei centri dove sono presenti più realtà.
Per alcune società, non vi sarà certo un “interesse economico” nel gestire vivai considerando che l’indennizzo previsto dallo svincolo sommato alle quote pagate normalmente dalle famiglie non copriranno le spese, sempre se l’attività è svolta seriamente.
Sarà inoltre difficile dare una certa continuità tecnica, poichè le società saranno a in balia degli umori dei ragazzi e delle loro famiglie.
Un po’ come avviene ora nel mondo della scuola …. i tecnici saranno spinti a gestire il rapporto genitori/ragazzi in modo che rimangano nella società e a scapito dell’insegnamento.
Prevarranno quindi le iniziative spontanee dei genitori, che si accolleranno gli oneri di organizzare e gestire le squadre giovanili nelle quali si disimpegnano i loro virgulti, ma si rischia di non avere piu' una pianificazione mirata da parte delle stesse società, tesa a portare i ragazzi in prima squadra poiche' a quel punto le incognite sono veramente troppe.
Sarà come tornare quando eravamo bambini. Gioca chi porta la palla e non chi è più bravo e/o chi ci mette maggior impegno.
Poi alcune società, tra le quali la nostra, continueranno a comportarsi quasi come se niente fosse successo, ma qui siamo nel campo del volontariato o peggio del masochismo puro e non di una attività sportiva in cui si commisurino i costi ed i benefici.”

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