L'interno dell'Italeri Bologna unico italiano in campo contro i Detroit Tigers che hanno sconfitto di misura all'ultimo inning la nazionale di Matt Galante
Anche se ultimamente si e' abusato del termine “storico”, e' innegabile che ieri per il baseball italiano, sara' sicuramente una data da ricordare. I marziani della Major League Baseball sono infatti scesi sulla terra e hanno consentito ai beniamini del nostro campionato di giocare insieme a baseball per una partita ufficiale, anche se amichevole, contro una selezione dei Detroit Tigers che hanno nel “Jocker Marchant Stadium” di Lakeland, la base degli Spring Training. Come tutti credo sappiano, almeno nel nostro microcosmo, l'occasione arriva grazie al World Baseball Classic che rischia seriamente, viste le ultime decisioni prese sul batti e corri ad Olimpia, di diventare la sola e indiscutibile vetrina del baseball mondiale.
Mike Piazza mentre si appresta a ricevere Di Nardo, partente dell'incontro
Unico giocatore del massimo Campionato italiano, consentitemi il termine molto “political correct”, ad avere l'onore di scendere in campo dall'inizio e' stato il piacentino Davide Dallospedale che, schierato nel suo classico ruolo di seconda base, ha disputato l'intero incontro. La fiducia del manager italiano Matt Galante è stata ben riposta visto che l'interno dell'Italeri Fortitudo Bologna ha fatto la sua bella figura che ha avuto sicuramente l'apice nella chiusura di un doppio gioco difensivo insieme all'interbase Giarratano e al prima base Ramos Gizzi. Logicamente non vi tedio su come si è svolto l'incontro. Immagino sia stato ampiamente descritto e commentato da chi di dovere anche se, per dovere di cronaca, sono costretto a scrivere che l'Italia ha perso per 6-5 dopo aver condotto buona parte dell'incontro. Credo invece che sia interessante segnalare che, pur essendo numericamente pochini, i giocatori che disputano il Campionato Italiano di A1 come ad esempio Liverziani, De Santis, Lafera, Maestri
Le formazioni esposte ad inizio incontro all'ingresso delle tribune
tengono degnamente il campo e questo e' un ottimo segnale per il baseball tricolore. Certamente ritagliarsi lo spazio non e' facile considerando i “totem” rappresentati dai giocatori della massima Lega anche se questo tipo di competizione, ora sicuramente impari, non puo' che fare bene. Unica nota stonata della giornata i jingle musicali associati agli azzurri. Una fiera di “O Sole Mio”, “Mambo Italiano” e canzoni simili anni 40-50 che fanno pero' capire come siamo visti oltreoceano. I casi pero' sono due. O abbiamo qualche problemino d'immagine oppure qualcuno e' rimasto fermo allo sbarco di Anzio. A voi l'ardua sentenza.
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