Ruggero Bagialemani stavolta non ci stà, si dice stufo e si rivolge agli avvocati. Oltre il danno, è arrivata anche la beffa: ha visto perdere la sua squadra al decimo inning a Godo e 72 ore dopo si è visto infliggere dal Giudice Unico una sanzione di quattro giornate di squalifica, decisione questa che ha fatto letteralmente esplodere la rabbia dell’allenatore nettunese. Attraverso il suo legale, avv. Francesco D’Angelo, Bagialemani ha così inviato al presidente federale un formale atto di diffida e denuncia nonché una richiesta di apertura di procedimento disciplinare contro gli arbitri.
"Dopo l’ennesima ingiustizia, non mi va più di fare il capro espiatorio per tutto ciò che accade nel baseball italiano ha rivelato Ruggero Bagialemani a Baseball.it– Sono deluso e amareggiato: nella mia carriera sportiva, prima da giocatore e oggi da allenatore, quando ho sbagliato ho sempre pagato in prima persona, talvolta anche per colpe non mie. Ora basta. Andrò fino in fondo per dimostrare ai tifosi italiani e in particolare a quelli del Nettuno, a cui chiedo scusa per il caso e per l’imbarazzo venutosi a creare, che non ho nessuna colpa. E se non verrà fatta chiarezza potrei anche decidere di lasciare definitivamente il mondo del baseball. Parlo a titolo personale: credo che la società del Nettuno, non essendo rappresentata in Consiglio Federale, non possa contare su alcun difensore, perché altri allenatore sarebbero stati sanzionati forse neanche con una giornata di squalifica".
Il manager del Nettuno ha il dente avvelenato e non riesce a capire. Per questo ha dato mandato all’avvocato D’Angelo di assisterlo subito dopo la notifica ufficiale redatta dal Giudice Unico Sportivo Sostituto della FIBS, avv. Bruno Porcu Poren, con una squalifica di 4 giornate di gara con la seguente motivazione: "per espulsione dopo proteste nei confronti degli ufficiali di gara accompagnate da frasi minacciose e seguite da colpi violenti con il piede contro la porta di ingresso degli spogliatoi degli arbitri che veniva danneggiata".
Bagialemani, nell’atto trasmesso a Fraccari, ha evidenziato in primo luogo di non essere stato né ammonito né espulso durante la gara disputata il 13 maggio presso lo stadio di baseball di Godo.
Ha poi detto che, al termine della partita, si recava presso lo spogliatoio degli arbitri Lamantini, Serafini e Maestri per tentare di avere chiarimenti in maniera pacifica circa un episodio determinante verificatosi durante la predetta gara. Tuttavia, trovando la porta dello spogliatoio chiusa, bussava al vetro della finestra e ad alta voce rivolgeva agli ufficiali di gara ed in particolare al sig. Tamantini, arbitro di prima base, le seguenti parole: "a Nettuno non avresti mai avuto il coraggio di chiamare balk alla decima ripresa
non devi essere tu a decidere le partite … ci vediamo a Nettuno e vediamo se sei capace di fare altrettanto".
Al termine, non ricevendo risposta continua Bagialemani nella missiva- si ritirava nel proprio spogliatoio e raggiungeva i compagni di squadra. Tuttavia, mentre si avvicinava al proprio spogliatoio, udiva un forte colpo provenire dalla direzione ove si trova lo spogliatoio degli arbitri.
L’allenatore del Nettuno, ha fatto presente che agli episodi contestati hanno assistito alcuni testimoni, ed in particolare il sig. Plez che ritrovava nell’occasione nello spogliatoio degli ufficiali di gara.
Bagialemani non comprende e non giustifica l’abnorme sanzione emessa. Sostiene non solo di non aver proferito frasi minacciose, ma anche di non aver colpito in nessun modo la porta degli spogliatoi degli Ufficiali di gara.
Peraltro, scrive ancora il suo legale, "si evidenzia l’impossibilità di determinare in maniera chiara e precisa il colpevole di un colpo alla porta, quando i presunti danneggiati si trovano all’interno della stanza e quindi sono nell’impossibilità oggettiva di vedere il soggetto responsabile del colpo".
L’allenatore nettunese ritiene che questi gravi fatti ledono irrimediabilmente i suoi diritti e l’immagine e per alcuni aspetti si sente a tutt’oggi vittima di una evidente persecuzione nei suoi confronti derivante probabilmente dagli episodi di Rimini nel 1999, per i quali ha già abbondantemente espiato sia a livello sportivo che economico.
Bagialemani ha voluto sottolineare anche la squalifica inflitta nella settimana scorsa al sig. Navarro, il quale pur tentando di colpire l’arbitro con un pugno è stato sanzionato solo con 3 giornate.
E nella parte finale l’avv. D’angelo, "stante l’assoluta infondatezza, genericità, assurdità e gravità della decisione arbitrale inflitta al sig. Bagialemani, invita e diffida a procedere ad una immediata verifica della regolarità e della legittimità della sanzione inflitta, anche mediante l’apertura di un procedimento disciplinare a carico degli ufficiali di gara responsabili di dichiarazioni mendaci e non rispondenti al vero".
E per meglio tutelare gli interessi di Bagialemani, il legale avverte infine che in difetto "mi vedrò costretto a dar corso al mandato conferitomi, anche mediante l’instaurazione di un giudizio dinanzi l’Autorità Giudiziaria."
Intanto l’allenatore sta preparando adeguatamente il suo Nettuno, in vista della tradizionale sfida con il Parma in programma venerdì prossimo allo stadio "Steno Borghese".
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