Sono bastati 14 lanci a Trevor Hoffman per entrare nella storia. Quattordici come le stagioni giocate in Major League, sempre con i San Diego Padres, fatta eccezione per il debutto con la maglia dei Florida Marlins. Pochi lanci verso tre battitori avversari, i Pirates di Pittsburgh, che nulla hanno potuto contro il rilievo di San Diego che compirà 39 anni il 13 ottobre prossimo.
Il veterano Hoffman li ha letteralmente stregati. Ha tenuto duro nell’inning conclusivo, dopo il bel lavoro svolto dai compagni Hensley e Meredith.
Ha salvato un’altra importante vittoria, seppur di misura, 2-1 alla fine delle nove riprese. Ma soprattutto stabilisce un nuovo record nelle Majors: 479 salvezze (la 43esima quest’anno), è nella storia del baseball professionistico americano. Una in più di Lee Smith, fermo a 478 (record eguagliato sabato sera sempre sui Pirates per 2-1 dopo aver affrontato 3 battitori nel finale di partita).
Hoffman è il nuovo re, il sole splende sul ‘king of the saves di tutti i tempi. E conta molto quello striminzito successo dei San Diego Padres su Pittsburgh, l’ennesimo passo in avanti per i californiani che consolidano il primo posto nella West Division della National League davanti ai rivali di Los Angeles, con sette gare ancora da giocare.
Per Hoffman l’abbraccio dei suoi compagni, tutti fuori dal dug-out dopo l’eliminazione. Ma il lanciatore guarda e risponde alla standing-ovation, si emoziona sentendo soprattutto lo scrosciante applauso dei quasi 42.000 accorsi al Petco Park, tra cui anche la mamma e i suoi due fratelli 8sduo fratello Glenn è stato un interno dei Cincinnati Reds), stretti alla moglie Tracy ed ai 3 bambini.
La casacca con il numero 51 e la pallina della 479sima salvezza verranno donati alla Hall of Fame di Cooperstown.
Curioso il fatto che a rendere possibile la storica impresa di Hoffman sia stata una battuta finita in bocca alla difesa di San Diego proprio da parte del miglior battitore della National League, Freddy Sanchez, il ‘pirata che viaggia attualmente a .342 di media nel box.
Ad assistere ai festeggiamenti, in piedi davanti al dug-out, Jim Tracy, il manager che dall’anno scorso guida Pittsburgh e che anni fa aveva allenato Trevor Hoofman nelle leghe minori dei Cincinnati Reds, spostandolo peraltro dal ruolo di interbase a quello di lanciatore.
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