Prosegue il "giro di consultazioni" di Baseball.it tra le formazioni di A1 per raccogliere i pareri sulla base delle prime indicazioni del progetto IBL. Da Parma ci spostiamo a Bologna, l’altra squadra emiliana partecipante al massimo campionato.
‘Sono anni che vivo nel mondo del baseball, e penso che non sia una cosa affatto facile. Un conto è la teoria, un conto è poi metterla in pratica. Cautele, come se ce ne fosse bisogno, anche da Marco Macchiavelli, presidente della Fortitudo Bologna. ‘Il progetto così come ci è stato presentato a Tirrenia è interessante, ma di concreto non sappiamo ancora molto. Si vogliono fare le cose in grande, e d’altro canto visto che le piazze sono sempre le stesse coinvolgerne delle altre sarebbe sicuramente un bel segnale.
Le prime perplessità nascono dal fattore economico. ‘Alle squadre verrebbero chiesti notevoli investimenti in termini monetari, ma considerato l’intervento della IBL e tutto il resto a quel punto saremmo circa al cinquanta per cento delle cifre richieste, e siamo più o meno sulle cifre di oggi continua anche per quanto riguarda la divisione delle risorse, ci sarà da discutere. A parti uguali sembrerebbe la soluzione più ovvia, ma si dovrà tenere conto di altri fattori, tanto per fare qualche esempio il merchandising, lo stadio, gli investimenti fatti, i giocatori che giocano in nazionale. L’importante è comunque andare tutti nella stessa direzione, e far coinvolgere queste risorse verso un obiettivo.
Per quanto riguarda le franchigie? ‘Ci sono spesso da superare rivalità storiche, e non sarà facile. Noi da tempo abbiamo cominciato un discorso simile con il Castenaso in serie B, ed è un esperimento che ha portato notevole entusiasmo. C’è stato anche uno scambio di consiglieri tra le due società, segno che le cose stanno funzionando. Ma non c’è la certezza che sia sempre così.
Sempre a proposito di numeri, si parla di portare almeno ottocento spettatori a partita
‘Al momento non ci sono. Si dovrebbe fare di tutto per portare più gente possibile allo stadio. Ma a questo punto il problema diventa anche un altro. Dobbiamo trovare non solo i giocatori, ma anche tecnici e arbitri disposti a fare il salto nel professionismo. Dipende tutto da come lavoreremo in questo periodo. I tempi per realizzare tutto entro il 2009 potrebbero anche essere quelli giusti, ma sembrano comunque molto stretti.
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