Dalle sponde toscane a quelle laziali, per sentire come viene vissuta in casa della società del Nettuno Baseball Club, fondata nel 1948 e legata al marchio Danesi Caffè, la profonda trasformazione che il progetto IBL dovrebbe portare al nostro movimento.
‘La situazione attuale è sotto gli occhi di tutti, peggio di così non si può andare. Esordisce Alberto De Carolis, Direttore Sportivo del Nettuno. Nella città che per quantità di squadre del settore giovanile è un pò l’isola felice del baseball italiano si guarda al professionismo senza scetticismi particolari. ‘Si devono senza dubbio fare dei grossi passi avanti, e in tal senso il 2007 e il 2008 serviranno proprio da sviluppo. Arrivare alle franchigie, una o massimo due per regione, sarà poi il passo successivo.
Il controllo dall’alto da parte del mondo delle Major sarà comunque garantito. ‘Le cifre che investono coprirebbero circa la metà del budget, il resto devono mettercelo le società ma alla fine l’impegno è come quello attuale, e dunque si tratta di qualcosa di fattibile.
E per quanto concerne la parte tecnica? ‘I giocatori arriverebbero a loro spese, ed in questo caso una squadra dovrebbe scegliere tra l’avere l’allenatore che mandano le Major o l’assistente, in modo da tutelare i giocatori che militerebbero nel nostro campionato. Ci si rende sicuramente conto che a parole sembra facile, e realizzarlo sarà decisamente più difficile. Ma nella situazione attuale è l’unico modo per rilanciare questo sport.
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