Tra due mesi esatti, alle 7 di sera di domenica 24 giugno, la prima partita ufficiale della IBL tra Modi´in Miracle e Petach Tikva Pioneers. Sarà l’ottavo giorno del mese di Tammuz 5767. Già, secondo il calendario ebraico, perché quella che sta per debuttare, sulla sponda orientale del Mediterraneo, è la Israel Baseball League, gemella ben diversa dalla nostrana IBL.
Tutto è pronto da tempo allo Yarkon Sports Complex per lo storico momento, con biglietti in vendita online (da 6 a 10 dollari) e presto anche via telefono ed in vari outlet d’Isarele, inclusi pacchetti stagionali e per intere famiglie. Come pure il merchandising acquistabile via Internet o presso gli stadi.
Ai nastri di partenza della lega pro d’Israele sei squadre che disputeranno 45 partite di regular season ciascuna più la All Star Game del 29 luglio e le finali dal 19 agosto. I Bet Shemesh Blue Sox allenati da Ron Blomberg (per 8 anni in Major con Yankees e White Sox), i Modi´in Miracle guidati da Art Shamsky (ex- Reds, Mets, Athletics e Cubs dal 1965 al 1972), i Netanya Tigers condotti da Shaun Smith, head coach degli Auburn Orioles (squadra della premiere league in Australia), i Ra´anana Express di Ken Holtzman (il miglior lanciatore di origini ebree nella storia della Major League con un record di 174 vittorie e 150 sconfitte collezionate in oltre 15 stagioni con Cubs, Athletics, Orioles e Yankees, autore anche di due no-hits), i Tel Aviv Lightning di Steve Hertz (un passato prestigioso a livello universitario, per oltre 20 anni al Miami Dade College) ed i Petach Tikva Pioneers.
Oltre lo Yarkon Sports Complex, situato nel cuore del Baptist Villane di Petach Tikva, ‘casa dei Pionieers ma anche dei Ra´anana Express (primo stadio del baseball in Israele), c’è anche lo Gezer Field dove giocano i Modi’in Miracle e i Bet Shemesh Blue Sox (a 25 minuti da Gerusalemme) e lo Sportek Baseball Field, il diamante di gioco dei Tel Aviv Lightning e dei Netanya Tigers facente parte del più ampio complesso sportivo di Tel Aviv, Park Hayarkon, meta di famiglie e persone di ogni età.
E’ stagione inaugurale per la IBL israeliana. Con regole inconsuete, per facilitare la comprensione del baseball ai neofiti israeliani. Come, ad esempio, l’uso del battitore designato (da utilizzare solo 2 volte a partita) e la durata del match fissata in 7 innings. In caso di parità, a decidere l’esito finale, invece del ‘golden gol, un ‘Home Run Derby.
Un progetto rivoluzionario, quello della Israel Baseball League, fortemente voluto dal Jewish National Fund che provvederà anche a costruire nuovi impianti o ristrutturare quelli fatiscenti. Dietro, una potente macchina organizzativa, con investimenti importanti ed una struttura di executives di primissimo ordine e competenza, americani ed ebrei. Dal Commissioner Daniel Kurtzer, ex-ambasciatore ameicano in Israele ed Egitto, a Dan Duquette, Director of Baseball Operations ed ex-General Manager dei Montreal Expos e Boston Red Sox. Da Larry Baras, businessman di Boston, fondatore della lega, a Marvin Goldklang, socio di minoranza dei New York Yankees e co-proprietariodi 9 squadre delle Minor League, e Andrew Zimbalist, professore di economia sportiva negli USA. Ma nell’Advisory Board figurano anche Bud Selig, Commissioner della Major League Baseball, Wendy Selig-Prieb, ex-presidente dei Milwaukee Brewers, Randy Levine, presidente dei New York Yankees, e altri nomi noti del mondo sportivo, universitario, nonché professionisti e imprenditori.
Tutti insieme appassionatamente nel sacro nome del baseball, un lavoro intenso per far crescere i giocatori nati in terra d’Israele (inizialmente da 15 a 20 atleti, ma in 5 anni si stima che la percentuale salga al 25%) al fianco di americani, canadesi, venezuelani, dominicani, australiani, reclutati dopo mirate azioni di scouting. La maggior parte è di origine ebrea, ma questo non è un prerequisito per accedere alla lega pro. Giocatori, manager e coaches ogni settimana vanno in campo per tenere clinic e camp. Per migliorare tattica e tecnica degli atleti locali ma anche, grande novità, anche turisti di tutte le età.
E’ la prima volta, ma in Israele non fanno misteri. Pur contando su una discreta qualità dei giocatori (necessaria per poter attrarre appassionati), dalla IBL fanno sapere che il livello di partenza sarà più o meno quello di un singolo A. Ma è tanta la voglia di bruciare le tappe e dare sempre più spettacolo, innalzando il livello di gioco. Ma soprattutto, ricordano, ‘il baseball deve essere una forma di divertimento per l’intera famiglia, mamme incluse. E non a caso sono stati previste attività interattive nei pre e post-game (‘sumo wrestling, karaoke, etc.), condite con tradizionali ‘baseball foods e altri momenti eno-gastronomici in aree per il barbecue. D’altronde, sottolinenano ‘cenare allo stadio fa parte dell’esperienza e del divertimento. Ma si potrà anche organizzare il ‘Wedding Day, con tanto di matrimonio in diamante: la lega provvederà a fornire rabbino, vino, bicchieri, un pezzo di torta per tutti gli spettatori, per concludere con i fuochi d’artificio (gratis per le coppie fortunate). E per chi non ha ancora trovato l’anima gemella, beh il baseball può fungere anche da agenzia matrimoniale con lo ‘Speed Dating Nights, in cui i single scambieranno il proprio posto a metà inning, trovandosi ogni volta vicino ad una persona di sesso opposto per cominciare a fare conversazione.
Insomma, da Gerusalemme a Tel Aviv, sembra che la febbre del baseball stia letteralmente per esplodere. E si parla già di mandare in campo una squadra per il World Baseball Classic 2009. Con un contingente di giocatori locali e reclutando i migliori giocatori di origine ebrea delle Major e delle Minor.
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