Bologna, Parma, Grosseto e Nettuno nei playoff; Rimini, San Marino e Godo nel limbo, Avigliana in A2. Non sono tutti verdetti ufficiali, ma dopo le tre gare della penultima tornata di questa prima Italian Baseball League, si può quasi affermare che lo siano. Italeri Bologna e CariParma hanno staccato il loro biglietto per la postseason nonostante due sconfitte nei rispettivi trittici con Grosseto e Nettuno. Sono le prime due della classe, ma è difficile dichiarare oggi se lo saranno ancora sabato sera. La squadra di Nanni, sulla carta, potrebbe anche vincere tutte e tre le gare con la T&A San Marino e arrivare prima, ma certamente entreranno in gioco le combinazioni per le semifinali e Frignani & company potranno permettersi di fare calcoli e in molti, nel post-partita, si auguravano di non affrontare il Danesi Nettuno che per la distanza ormai acquisita dalle altre quasi certamente arriverà quarto. Il Bologna a Grosseto ha perso le prime due partite un po’ perché tranquilla dalla classifica e un po’ perché, di conseguenza, ha affrontato un Grosseto più affamato, conscio di dover vincere almeno due gare per porsi in una posizione più salda rispetto alle concorrenti. In più ha dovuto fare a meno di Lino Connell, fondamentale nel suo ruolo di produttore di punti in mezzo al lineup: il prima base è alle prese con un problema al ginocchio (menisco?) e solo in settimana si capirà l’entità del suo infortunio. Nell’unica vittoria raccolta però i felsinei hanno avuto una volta ancor di più la conferma di avere in mano un futuro campione come Matteo D’Angelo.
Parma, un po’ come accaduto al Bologna, ha affrontato un Nettuno più bisognoso di vittorie e ha finito per cedere nelle due gare serali. Gerali, per altro, vista la rotazione di sabato (dove è mancato Di Roma) ha puntato tutto sulla gara pomeridiana visto che ha utilizzato come ultimo rilievo Corradini salito poi sul monte in garatre come partente. L’impressione è che il Parma sia leggermente in calo. Non tanto nel box, dove la magia continua a funzionare e tutti battono ancora come dannati (277 la media di squadra, ancora di gran lunga la migliore e uno Zileri caldissimo), quanto sul monte dove comincia a sentirsi la stanchezza dei protagonisti, in particolare gli italiani. In più la difesa, a differenza delle altre pretendenti al titolo (le tre sopraccitate, Rimini quindi escluso) sta commettendo molti errori (su 175 punti incassati, solo 138 di Pgl).
Al terzo posto si è issato solitario il Monte dei Paschi Grosseto. La squadra di Mazzotti ha raccolto due vittorie con il Bologna grazie alla maggior grinta espressa nelle prime due partite (tutto si può dire, tranne la stessa cosa per sabato sera), con difesa (migliore del campionato, crollata invece in garatre con 4 errori) e partenti Mikkelsen e Oberto ancora sugli scudi. L’attacco continua a essere il tallone d’Achille della squadra maremmana che stenta a trovare continuità e nel trittico ha visto finire in slump pure i due migliori, Dallospedale (0/12 e finito al quarto posto nella classifica della media battuta, lontano dal capolista Giuseppe Mazzanti) e Marval (1/11). Per il Grosseto potrebbe valere, alla lunga, il discorso del Parma, visto che il monte biancorosso è abbastanza corto, ma i partenti (compreso De Santis apparso nelle gare precedenti in salita) sembrano più in palla di quelli ducali.
Infine, grazie alle due vittorie di Parma e alle prossime tre sfide casalinghe contro l’Avigliana, pare aver completato la propria rincorsa ai playoff il Nettuno di Bagialemani. La squadra laziale fa paura in attacco dove Mazzanti e Camilo dettano legge. Difesa e monte non primeggiano, ma tengono il passo delle prime. Il problema del Nettuno potrebbe chiamarsi Richetti, probabilmente spremuto troppo in questo campionato per ovviare alla pessima condizione di Arias e apparso assai stanco nelle ultime settimane. Gli Indiani a differenza di altre squadre, hanno un monte lungo e profondo: si potrà discutere sulla qualità degli elementi, ma nei playoff Bagialemani potrà studiare rotazioni interessanti.
E siamo al gradino giù dal ‘podio a quattro. Con tre sconfitte a San Marino (due di 1 punto, una di 2), la Telemarket Rimini ha compresso quanto di buono aveva saputo fare nel girone di andata, quando appariva la squadra da battere, con il trio di dominicani all’interno capaci di battere e difendere con la stessa qualità e un Chiarini ormai definitivamente consacrato stella. Invece con il tempo è calato il rendimento, per esempio del ricevitore Camargo e Pena leadoff alquanto pericoloso si è stirato prima a una gamba e poi all’altra. Se si aggiunge che Romano ha potuto contare per tre partite e basta sull’oriundo Jack Santora, designato in pre-season al ruolo di interbase nel Rimini e chissà in Nazionale e nelle ultime settimane ha perso il braccio di D’Amico; il quadro è completo. Insomma, il Rimini ha perso per strada elementi importanti, ma altri hanno sicuramente reso di meno con il passare delle settimane, su tutti, l’attesa stella Tony Fiore, scioltosi con l’arrivo del caldo in una città tentatrice come Rimini: l’azzurro del World Baseball Classic leader sul monte di lancio del girone d’andata è fermo a 7 vittorie (con 4 ko) e nella media Pgl è salito a 2.53, praticamente la stessa del tanto bistrattato compagno di squadra Hartmann.
Virtualmente fuori dai playoff il San Marino a cui spetta però un grande applauso per aver tenuto vivo il proprio campionato dopo la deludente Coppa dei Campioni. In molti avrebbero scommesso su uno smantellamento della squadra e invece i Titani hanno acquisito una nuova grinta e hanno fatto male a tutti. Basti guardare il rendimento degli ultimi tre trittici dopo il cappotto subìto dal Parma: 8 vittorie (imbattibili soprattutto in gara uno con un eccellente Figueroa) e una sola sconfitta. Se la squadra di Bindi e Medina avesse tenuto questo passo dall’inizio del campionato, ora faremmo altri discorsi.
Grazie a tre sonanti vittorie, il De Angelis Godo si è guadagnato la permanenza in A1 per il terzo hanno di fila. Sotto negli scontri diretti con l’Avigliana, la squadra di Zoli è andata sul lago non in gita e ha letteralmente massacrato la povera matricola di Gianmario Costa. Hanno fatto la differenza il monte di lancio (dove l’Avigliana ha pagato l’infortunio al partente Bresaola) e l’attacco, capace di battere 39 valide contro 12 e segnare 32 punti contro 5. Le media finali dicono poi il resto sulla differenza fra le due squadre in lotta per la salvezza da inizio stagione: attacco (214 Godo, 223 Avigliana), monte di lancio (4.36 Godo, 5.69 Avigliana) e difesa (961 Godo, 953 Avigliana, reduce da un trittico da 9 errori). L’Avigliana dunque saluta l’Italian Baseball League dopo una sola stagione nonostante il miglior fuoricampista attualmente del campionato, quel Williams Vasquez che l’anno prossimo potrebbe però rimanere comunque in massima serie.
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