Il Montepaschi vince una tiratissima Gara 5 ed è la prima finalista delle Montebovi Italian Baseball Series. I maremmani hanno liquidato l´Italeri Bologna in sole 5 gare e in pochi si aspettavano un risultato del genere. Crediamo proprio che neanche Mazzotti sperasse tanto: in finale e in sole 5 partite, con la squadra corta che si ritrova è una vera manna dal cielo.
La chiave della serie sono state le due gare assegnate ai lanciatori stranieri nelle quali i toscani hanno dominato un Matos in netto calo dopo la solita ottima stagione ed il suo rilievo Herrera non è risucito a dargli manforte. Matos aveva chiuso la stagione regolare con un pgl di 1.77 e nei playoff ha totalizzato un disastroso 7.84. Mikkelsen, la sua controparte, aveva un altrettanto buono 2.01 nella stagione regolare ed ha migliorato nei playoff chiudendo a 1.80. In generale tutto il monte di lancio felsineo è crollato: 6.35 (le statistiche che utilizzeremo in questo articolo sono, in parte aggiornate solo a gara 4 a causa di alcuni problemi sul sito del CNC) la media pgl di squadra dell´Italeri contro il 2.35 di De Santis e compagni. Grosseto ha capitalizzato sulle prove dei suoi lanciatori partenti che hanno confermato un elevato livello di rendimento ed hanno ritrovato un De Santis che ha aspettato i playoff per lanciare la sua miglior partita dell´anno. Questo ha permesso a Mazzotti di non esporre il punto debole della suqa squadra: il bullpen, in cui dispone sostanzialmente di un solo giocatore.
L´altra chiave di lettura della serie sono gli errori in difesa: l´Italeri ne ha commessi 13 in 5 partite, un´enormità. Grosseto 3 e tutti in gara uno, dopodichè i biancorossi hanno chiuso la saracinesca e prodotto anche grandi giocate come quella decisiva di Marval in Gara 5 all´ottavo inning con un doppio gioco che ha bloccato un´Italeri in piena rimonta.
A vedere questi numeri viene da dire che le due squadre sono arrivate ai playoff in condizioni psicofisiche completamente opposte. Completamente cotti gli uomini di Nanni, in ottima forma quella di Mazzotti. Rinunciatari e deconcentrati i felsinei, aggressivi e determinati i toscani.
Anche in attacco del resto la differenza di rendimento è stata notevole: dei giocatori schierati da Mazzotti solo Ermini e Lollio hanno battuto meno di 300, mentre dall´altra parte tutti hanno battuto meno di 300 tranne uno straoridnario Liverziani (571 di media battuta), Connell e Pantaleoni. Ha sopratutto deluso il leadoff Soto che ha chiuso a 143 di media battuta e con una sola base rubata su tre tentativi, freddato due volte dal braccio di Kelly Ramos.
Le tattiche hanno avuto poco ruolo in queste serie in cui ben 3 partite si sono concluse con margini di sei punti o più: il fatto è che il valore mostrato sul campo dalle due squadre non è stato nemmeno paragonabile. Peraltro qualche dubbio sulla interpretazione delle partite, improntata ad una eccessiva prudenza e ad un gioco eccessivamente speculativo, ci è venuta notando ben sei tentativi di bunt (se non abbiamo contato male) in gara 4: una partita che alla fine del quinto inning era già sul 6-2 per il Montepaschi e che ha visto entrambe le squadre mettere a segno più di 10 valide. Purtroppo sembra che in Italia il gioco corto sia utilizzato non per far avanzare i corridori quando si deve giocare per il punto, ma sperando di mettere a nudo la precarietà delle difese e spesso, ancora purtroppo, riuscendoci.
Detto tutto questo ricordiamoci sempre che i playoff sono fatti più che altro di episodi e se Marval non avesse iniziato quel provvidenziale doppio gioco all´ottavo inning, con una assistenza da terra dopo una presa in tuffo, ora forse dovremmo scrivere un commento diverso sugli equilibri tra le due squadre.
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