Danesi, la finale che mancava dal 2002

Serve la miglior difesa al Nettuno per sperare di ribaltare un pronostico che la vede sfavorita. Previsto il pubblico delle grandi occasioni al Borghese

Rieccola la finale per la Danesi Nettuno. Mancava dal 2002, dal primo anno in cui Bagialemani raccolse l’eredità di Giampiero Faraone e incontrò il Rimini.
A questo atto finale del campionato i verdazzurri ci sono arrivati al termine di sette partite molto combattute contro un Parma coriaceo e insidioso. Una serie che se da un lato ha messo in evidenza la grande potenza nel box dei nettunesi, dall’altro ha anche messo a nudo le lacune in difesa. Infatti, se vuole avere qualche chance in più di vittoria, la Danesi dovrà sbagliare molto meno di quanto fatto durante le semifinali. Sono stati commessi qualcosa come venti errori in sette partite. Decisamente troppi, circa la metà di quelli di un intero campionato. Peggio ancora se si pensa che i dirimpettai del Grosseto, l’avversaria in finale, ne hanno commessi solo tre, concentrati in un’unica partita, e poi hanno letteralmente chiuso ogni varco. Un vantaggio non da poco per i toscani, se queste tendenze saranno confermate anche nella serie che assegnerà lo scudetto.
Il Nettuno deve allora sperare nel suo attacco, che con 329 di media e otto fuoricampo messi a segno è stato il migliore delle quattro. Ma da solo non basta. Se Carrara e Florian venerdì sera partono decisamente alla pari con i lanciatori avversari, soprattutto nella partita degli oriundi la formazione di Bagialemani sembra pagare un dazio pesante. Quando sul monte sono saliti Richetti, Arias e Pezzullo sono arrivate le batoste, 31 punti e 36 valide subite contro Parma. Se si riprendono bene, altrimenti è come se si partisse già in svantaggio di una partita. Idem per la terza partita, dove Masin dovrebbe essere confermato partente con Mauro Salciccia promosso a primo rilievo, grazie anche alla bella prestazione di garasei a Parma.
A Nettuno, nonostante lo sfavore del pronostico, c’è grandissima attesa per una finale che mancava ormai da cinque campionati. Per domani e sabato è previsto un arrivo in massa di tifosi diretti allo Iannella, mentre si attende il pubblico delle grandi occasioni al Borghese per il trittico che inizierà lunedì e, se necessario, proporrà garacinque la sera di Ferragosto. Il prezzo del biglietto per le partite dovrebbe restare a 5 euro, un espediente per portare il maggior numero di persone allo stadio.

Informazioni su Mauro Cugola 547 Articoli
Nato tre giorni prima del Natale del 1975, Mauro è laureato in Economia alla "Sapienza" di Roma, ma si fa chiamare "dottore" solo da chi gli sta realmente antipatico... Oltre a una lunga carriera giornalistica a livello locale e nazionale iniziata nel 1993, è anche un appassionato di sport "minori" come il rugby (ha giocato per tanti anni in serie C), lo slow pitch che pratica quando il tempo glielo permette, la corsa e il ciclismo. Cosa pensa del baseball ? "È una magica verità cosmica", come diceva Susan Sarandon, "ma con gli occhiali secondo me si arbitra male". La prima partita l'ha vista a quattro mesi di vita dalla carrozzina al vecchio stadio di Nettuno. Era la primavera del '76. E' cresciuto praticamente dentro il vecchio "Comunale" e, come ogni nettunese vero, il baseball ce l'ha nel sangue.

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