‘USA beats Cuba, takes home the gold, ‘USA win gold at the 37th World Cup, ‘USA captures World Cup gold, ‘US Defeats Cuba to Win World Cup. Sono alcuni dei principali titoli della stampa estera – dal Taipei Times alla Prensa Latina fino al New York Times che da ieri inneggia alla vittoria per 6-3 della squadra a stelle e strisce su Cuba.
La notizia del successo che ha regalato agli Stati Uniti il 37° mondiale di Taiwan ha fatto il giro del mondo. Perchè Cuba (26 titoli su 36 disputati) ha visto interrompere il suo predominio dopo nove edizioni consecutive, a partire dal 1984, ma soprattutto perchè gli USA sono tornati sul tetto di mondo dopo ben 33 anni di assenza.
E’ il terzo trofeo mondiale per la nazionale statunitense, particolarmente sentito dopo le amarezze subite a livello internazionale. Come l’esclusione dalle Olimpiadi di Atene e la mancata qualificazione alle fasi finali del primo World Baseball Classic, sempre per mano del Messico. Senza dimenticare che nelle ultime due edizioni gli americani non erano riusciti neanche ad entrare in zona medaglia.
Gli USA, quindi, nuovamente campioni (unica sconfitta con l´Italia) in una finale che nonostante le 14 battute valide non li ha mai visti veramente prendere il sopravvento su Cuba, al primo stop del Mondiale dopo 6 nitidi successi.
Sul diamante del Tien Mou Stadium di Taipei City, gli uomini di Davey Johnson sono andati quasi subito in vantaggio (in 11 occasioni nelle ultime 6 gare hanno segnato punti alla prima ripresa, con fuoricampo in apertura in 5 gare su 6). 3-0 al secondo inning grazie e tre valide ed altrettanti basi su balls dei cubani Yadel Marti e Norberto Gonzalez. Altre segnature arano arrivate al terzo e al quarto in virtù di un fuoricampo del seconda base Jayson Nix (nominato miglior giocatore del torneo) che ha battuto 2 dei 6 punti americani.
Al quinto, i caraibici allenati Ray Vicente Anglada ha tentato la rimonta andando due volte a casa base grazie alle valide di Yoandri Urgelles, Eduardo Paret e Alfredo Despaigne. Dopo il punto al settimo di Evan Longoria, si è rifatta sotto all’ottavo con un punto prodotto dal doppio di Yuliesky Gourriel e successivo hit del primo base Alexander Mayeta. Ma non bastava.
Dieci lanciatori schierati a dimostrazioni di una grande battaglia. Quattro per Cuba (Marti il perdente) con Justin Ruggiano (miglior fuoricampista) vera e propria spina nel fianco che ha chiuso a 3 su 4, sei pitcher da parte USA (Steven Shell vincente, salvezza di Jeff Stevens).
In semifinale gli Stati Uniti avevano battuto 5-0 l’Olanda, mentre Cuba aveva superato 5-3 il Giappone.
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